Capitolo 14

23 5 0
                                    

INCONTRO A ROMA

"Finch, Ramirez, mi dispiace interrompere la vostra 'breve vacanza', ma ho bisogno di voi. Dovete andare a Roma dal professore Bianchi, esperto in storia antica. L'appuntamento è fissato per le ore quindici italiane. Buona fortuna! Io e il resto della squadra torniamo a Londra e vi aspetteremo"

Leggiamo l'e-mail di Luke, prendiamo qualche arma, prenotiamo un taxi e andiamo in aeroporto.

La mia vita incasinata sta per ricominciare e la cosa è davvero snervante.

In questi giorni sono riuscita a vivere, a passare del tempo con Tray e a conoscere meglio Marcos.

Trentacinque minuti dopo

"Pronta a riprendere la nostra avventura?" Mi chiede Marcos mentre saliamo in aereo.

"Direi di no, ma ho promesso a me stessa che troverò la città e di conseguenza mia madre e King"

"Quando dirai a Luke dei taccuini?" Chiede lui e io non so proprio cosa dire.

"Sinceramente non ci ho ancora pensato, prima o poi lo dovrà sapere" affermo consapevole che prima o poi la verità viene a galla.

Ore quattordici italiane

Atteriamo in orario a Fiumicino e perciò abbiamo un'ora per capire dove andare, di sicuro ci perderemo.

Accendo il navigatore del telefono e in dieci minuti raggiungiamo un palazzo antico e senza pensarci entriamo.

Una signora anziana apre la porta e dice: "Benvenuti, il signor Bianchi vi sta aspettando"

Per fortuna ha parlato in inglese!

Ore quindici

Ci accompagna fino ad un portone e ci fa il segno di entrare.

Marcos apre la porta e ci troviamo all'interno di una stanza enorme: c'è una quantità immensa di libri, cartine geografiche, quadri e statue.

"Benvenuti, prego accomodatevi" dice un signore con gli occhialini tondi e un accento molto inglese.

"Mi piace il suo studio" dice Marcos.

"Ti ringrazio giovanotto. Ci sarà voluto un decennio per poter organizzare al meglio questo studio" dice l'uomo soddisfatto.

"Lei ha studiato in Inghilterra?" Chiedo per cercare di entrare in confidenza.

"A Cambridge e ho vissuto per più di vent'anni a Londra. Luke mi ha detto che siete interessati alla città, giusto?" Dice mentre prende due volumi mastodontici.

"Esattamente signore" dice Ramirez mentre io annuisco.

Il signor Bianchi apre il primo volume e ci mostra una mappa con delle coordinate, le stesse di mia madre.

"Queste sono le coordinate scritte dall'ancella riguardo il luogo esatto della città. Putroppo non sono più le stesse" dice chiudendo il libro.

"Come sarebbe a dire?!" Chiedo senza capire.

"C'è una parte della storia che nessuno conosce" dice l'uomo osservandoci.

"Sta scherzando???" Chiede Marcos sconvolto.

"No, vi conviene sedervi per sentire il resto della storia" dice e noi ci sediamo comodi.

"Avete presente quando la regina andò da Delphi?" Chiede mentre annuiamo.

"L'oracolo fece l'incantesimo non solo per rendere la città invisibile, ma per rendarla introvabile, giusto? Beh ecco, c'è un'altra cosa che fece Delphi: con quell'incantesimo, la città cambiava entrata" si ferma e io rimango a bocca aperta.

La città segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora