6. Vischio, baci di buon auspicio e bicchieri di troppo

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Maka addentò la sua mela e rabbrividì. Stava leggendo attentamente un articolo online sul cellulare, che parlava di due cadaveri ritrovati proprio nella sede della compagnia che aveva tenuto la festa la sera precedente.

«Com'è andata ieri a lavoro?» le chiese il fidanzato, ponendole davanti la tazzina del caffè.

Maka sorrise con gratitudine e mise via il telefono, afferrando la bevanda fumante. 

Era meglio non farsi troppi problemi, non potevano sapere che c'era anche lei alla festa, non la conosceva nessuno. 

«Ieri non ci sono andata».

«Ah, già, è vero» ricordò il ragazzo, accomodandosi sulla sedia di fronte.

«Non preoccuparti. Lo sappiamo entrambi che hai la memoria di un criceto» lo schernì Maka, prendendo un sorso di caffè.

Il bruno la guardò male, inzuppando un biscotto nella sua tazza.

«Mela e caffè? Certo che hai dei gusti proprio strani, tu».

«E tu sei un vero idiota!» scherzò Maka, lanciandogli il cucchiaino dello zucchero.

Il bruno lo schivò e trangugiò il suo biscotto al cioccolato, tirandolo fuori dal caffelatte prima che si rompesse a metà e vi cadesse dentro mezzo spappolato.

«Allora dove sei andata ieri sera?» chiese ingenuamente.

Quella domanda diretta sorprese Maka, che alzò gli occhi di scatto.

«Ieri sera?».

«Sei tornata tardi». 

«Oh, be'... io...».

Merda.

«Stamattina volevo farti un favore e ho messo a lavare i panni sporchi, ma casualmente ho preso in mano il tuo vestito nero».

«Quale ves–? Oh, quello! N-Non è niente di che... Non lo mettevo da tanto e volevo vedere co–».

«Odorava di colonia maschile, Maka. Si sentiva in tutto il bagno».

La bionda ammutolì.

Il fidanzato fissò la ragazza con aria truce. Si sarebbe aspettato un gesto simile da qualsiasi altra ragazza, ma mai dalla sua Maka.

«Se c'è qualcosa che devi dirmi, puoi farlo adesso».

Dannazione, perché stava accadendo tutto questo? Perché?! Era già successo quel piccolo incidente la settimana scorsa, quando lei era andata un attimo al bagno e al cellulare aveva risposto Soul. E ovviamente all'altro capo della linea c'era il suo ragazzo, che era andato in escandescenza appena Maka era tornata a casa. 

«Ero ad una festa. Non devi preoccuparti».

«Che!?». Il giovane la guardò allibito e deluso. «Maka, potevi almeno avvisarmi!».

«Era una semplice festa con il mio datore di lavoro! ... C-C'erano anche gli altri impiegati!».

«E il tuo datore di lavoro è per caso un ricco ventenne che usa un profumo da trecento dollari?».

Cazzo.

«Era una semplice festa di lavoro, te l'ho detto!».

«E allora perché avevi addosso il suo maledetto odore?!». Il ragazzo alzò leggermente la voce.

Quanto avrebbe voluto non averlo scoperto...

«Mi si sarà attaccato sul vestito quando l'ho abbracciato, va bene!?» ribatté Maka, scattando dalla sedia.

VENOM [Soul Eater]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora