29. Unghia spezzata

1K 81 114
                                    

Il tempo quella notte non era dei migliori. La luna era nascosta da nuvoloni neri carichi di pioggia che minacciavano di cadere sulla città da un momento all'altro, e in lontananza si potevano scorgere dei lampi, accompagnati dal rimbombo dei tuoni.

Fuori faceva parecchio freddo, e, anche se indossavano le mute da sub fatte di un materiale abbastanza spesso, ai ragazzi pareva di stare in un ghiacciaio. Le sorelle Thompson si abbracciarono per riscaldarsi un pochino mentre gli altri litigavano su chi avrebbe dovuto tuffarsi per primo nel laghetto.

«Tu sei il capo della missione, tu ti lanci per primo» palesò Maka.

«No, sono io la star! Vado io per primo!».

«Se mi tuffo nessuno resterà qui a darvi indicazioni. Quindi mi pare ovvio che la scelta migliore debba ricadere su uno di voi».

«Che cazzo! Mi tuffo io!» sbuffò Soul, avvicinandosi al bordo della piccola scogliera che dava sul lago.

I tre lo fissarono sorpresi mentre si buttava in acqua.

«Mi hai rubato la scena, pezzo di merda!» sbottò Black*Star. 

«La prossima volta fai a meno di lamentarti e prendi l'iniziativa» replicò Soul, muovendo le braccia e le gambe per rimanere a galla. «Comunque non aspettatevi l'acqua delle terme».

L'azzurro si infuriò e si mise la maschera da sub sugli occhi. Prese la rincorsa e si buttò a bomba nel laghetto, senza riemergere. Soul chiuse gli occhi prima che gli arrivassero degli spruzzi in faccia e venne spinto più in là dalle onde che aveva creato l'azzurro.

«Ehi!» protestò, togliendosi i capelli dagli occhi.

«No, fermo! Devo ancora darvi le indicazioni!» si allarmò Kid.

«Dite che ha sbattuto la testa? Per questo non torna su?» chiese senza preoccupazione Liz, sporgendosi. 

Maka sbuffò, capendo già che sarebbe dovuta andare a recuperarlo.

«Tu guarda se devo fare da babysitter».

Sistemò la muta e si lanciò in acqua con un perfetto e impeccabile tuffo di testa, infrangendo la superficie liscia dell'acqua, fredda come si era aspettata. Nuotò abituandosi al buio e vide il fondale del lago, sul quale danzavano piccoli pesci argentati e altre creature d'acqua dolce.

Guardò dritto e vide che Black*Star non era lontano. Diede un colpo di pinne e guazzò veloce fino a raggiungerlo, afferrandogli una caviglia e strattonandolo verso di sé.

L'azzurro si spaventò a morte e cominciò ad agitarsi, immaginandosi subito qualche mostro acquatico. Ma quando vide la bionda scrollò le spalle sollevato.
Maka alzò gli occhi al cielo e indicò al ragazzo si salire in superficie, però Black*Star scosse la testa incrociando le braccia al petto.

La giovane serrò i denti e iniziò a nuotare verso l'alto tirandosi appresso il cecchino, che si ritrovò a testa in giù. L'acqua diminuì il peso reale del ragazzo e permise a Maka di risalire senza troppa fatica.

«Babbeo!» gridò, appena riemerse dalla superficie. «Non azzardarti mai più di andare avanti senza le indicazioni di Kid!».

Black*Star tossì senza controllo, dato che aveva ingoiato un po' d'acqua.

«Sei impazzita!? Potevo affogare!».

«Succede questo a tuffarti senza bombola d'ossigeno!».

L'azzurro riprese a tossire. «Anche... tu non ce l'hai».

«Aaah, va bene!» esplose la ragazza, ghermendogli un polso. «Ora torniamo dagli altri e aspettiamo istruzioni».

Il ragazzo oppose resistenza ma alla fine Maka riuscì ad avere la meglio. Nuotarono veloci e raggiunsero il resto del gruppo, che li aspettava sulla scogliera bassa del lago.
Soul, ancora immerso nell'acqua, incrociò fugacemente lo sguardo di Maka, ma lei lo spostò rapida altrove.
Il rancore e l'imbarazzo per quello che era accaduto tra di loro fecero capolino nei suoi pensieri.

VENOM [Soul Eater]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora