Maka non era più riuscita a chiudere occhio. Fissava il soffitto a vuoto, assorbita dal flusso dei propri pensieri.
Si voltò timida per guardare Soul, che dormiva a pancia in giù accanto a lei nel letto, e udire il suo respiro pesante la fece sentire al sicuro, dandole una piacevole sensazione di sollievo. Tese un braccio e gli percorse lentamente la schiena col dorso delle dita, sorridendo imbarazzata appena sfiorò i segni rossi lasciati dalle sue unghie. Sarebbero rimasti lì per giorni, a testimoniare ciò che era accaduto la scorsa notte.
Ancora non ci credeva...
Percepì il corpo di Soul muoversi e, nell'istante in cui i suoi occhi cremisi puntarono dritti su di lei, capì che si era svegliato. L'eco di quello sguardo accattivante le si riverberò fino all'inguine e si morse inevitabilmente il labbro, ripensando ai ricorsi della sera precedente.
«Se bastava una potente litigata per farti venire a letto con me... avrei dovuto farti uscire dai gangheri molto tempo prima» ghignò il ragazzo, con la voce bassa e rauca ancora impastata dal sonno. «Mi ricordo ancora come urlavi ieri sera...».
La bionda arrossì imbarazzata e lo colpì con una pedata nel fianco, facendolo ridere.
«D-Depravato!».
«Ieri sera non lo ero, se non ricordo male».
«Ieri sera eravamo leggermente su di giri, Evans...».
«Ma tu guarda come gira le carte in tavola questa ragazza!».
Soul la tirò a sé e Maka finì completamente sopra di lui. A quel contatto, le anime di entrambi crogiolarono felici nei loro petti.
«Se avevi così tanta voglia di me perché non me lo hai detto subito?» mormorò l'albino, solleticato dai suoi capelli biondi che gli sfioravano il collo.
«Se non stai zitto ti tiro un cazzotto memorabile sul muso».
Soul ribaltò le posizioni, ancorandola al materasso con una semplice mossa. Era bello sapere che la scorsa notte non era stato soltanto un sogno.
«Così da perderti la possibilità di baciare la mia bellissima faccia?» rise. «Che spreco, Albarn».
La bionda approfittò di quel momento per studiarlo meglio, dato che l'altro giorno erano quasi al buio. E non ne rimase affatto delusa. Soul era molto meglio di come se lo era immaginato quando aveva ancora i vestiti addosso.
«Non dovresti essere stanco morto a quest'ora, mister 'Sei pronta per il secondo round'?» si burlò di lui.
Il ragazzo sogghignò divertito.
«Sono giovane e pieno di energie».
«Quanta vanità, Evans».
«Ammettilo, non ti eri aspettata di arrivare fino al quarto round» sussurrò con malizia il ragazzo, avvicinandosi alle sue labbra.
Maka gli mise le mani sul torace. «Lo ammetto, non è stata una brutta partita».
«Non è stata 'brutta'? Tutto qui!?» rise incredulo Soul.
La ragazza alzò un sopracciglio.
«Cosa, ti aspetti dei complimenti tipo "Mamma mia, è stato fantastico", oppure "Oh, Dio! Sei una cosa indescrivibile"?» sogghignò. «Perché questi non arriveranno mai».
«Oh, invece penso che tu me li abbia appena fatti».
Maka rigirò ancora i ruoli e sedette trionfante sull'albino, tenendolo fermo per le spalle, e Soul non perse occasione di ammirare vittorioso quel corpo, che aveva finalmente fatto suo.
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VENOM [Soul Eater]
FanfictionIndebitato fino al collo, Spirit Albarn assegna a sua figlia Maka il compito di diventare la guardia del corpo di Soul Evans, secondogenito della famiglia di musicisti più ricca e influente di Death City. I due giovani si odieranno dal primo istante...