16. Bugie, traditori e buste dorate

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«E mi dispiace davvero, avevi ragione su tutto...».

Maka ancora non riusciva a credere ai suoi occhi. Matthew si era davvero presentato a casa sua con un mazzo di rose in mano. Era tornato. Per lei.

«Matt...».

«No, aspetta. Non dire niente, ti prego. Ascoltami» la interruppe con decisione. «So che tra un po' dovrai andare a lezione, ma ti prego, ascolta quello che ho da dirti».

Maka sospirò facendogli segno di proseguire, e il bruno le sorrise, grato per la concessione.

«Hai ragione, ti controllo troppo e ieri ho esagerato con le accuse. Ma vedi... ho paura di perderti... Sei troppo speciale per me!».

La sincerità nella voce di Matt stordì un attimo Maka. Ed anche se lo sfizio di rispondergli male era abbastanza forte – soprattutto perché l'aveva esplicitamente chiama 'egoista' e l'aveva sentito tutto il vicinato – rimase in silenzio ad ascoltarlo.

«Ti amo troppo, Maky. Non posso restare senza di te».

Oh, Matthew era bravissimo con le parole...

Ma era davvero quello che voleva Maka? Era quello che desiderava nel profondo della sua anima? Stare per sempre al fianco di Matt?

Fino a l'altro giorno ne era completamente sicura. Al cento per cento. Ma ora che si trovava lì con lui era come se potesse vedere i difetti della loro relazione, con una chiarezza così tale, che la sconcertò.

«Senza di te mi sento incompleto. Ho bisogno di te, Maka... Scusami».

«Se davvero avresti avuto bisogno di me, non mi avresti tradito con un'altra donna, e non avresti mai avuto il coraggio di darmi dell'egoista».

Quel discorso tagliente le uscì di bocca da solo, lasciandosi sfuggire una sgradevole verità. 
Persino lei se ne stupì.

«C-Che stai... perché tiri fuori quella vecchia storia? Avevamo già chiarito!».

«Tu non mi ami realmente, Matt. Sei solo abituato a credere di amarmi, altrimenti non saremmo arrivati a questo punto».

Maka si meravigliò di sé stessa. Era davvero così forte il risentimento che serbava nei suoi confronti da poter sovrastare il presunto amore che nutriva per lui?

Una piccola parte del suo subconscio aveva preso il sopravvento, facendole finalmente capire che il loro rapporto era stato strano fin dall'inizio. Prima di tutto, non c'era mai stata della forte chimica tra di loro. Maka aveva dovuto farselo piacere. E poi c'era stata una quantità abominevole di incomprensioni, primo tra questi la solerte consapevolezza che lei non poteva nulla contro di lui. Qualsiasi cosa dicesse era solenne e inviolabile. E lei non aveva voce in capitolo.

«Questo non è vero!» si affrettò a dire il ragazzo. «Ho-Ho sbagliato a darti dell'egoista, e per questo mi dispiace! Ma sul fatto che non ti ami... Ti sbagli!».

Ma se era stato così tutti quegli anni, allora perché aveva deciso di stare con lui senza protestare? Forse perché l'amore rendeva ciechi come dicevano?

«Mettiamola così, Matthew» iniziò decisa. «Se davvero mi ami, accetteresti che io cambiassi università?».

«Cos–  Era questo il problema? La fottutissima università!?».

Maka sbuffò rassegnata. «Vedi che non capisci nulla?».

«E allora dimmi che cosa devo capire!».

La bionda si morse la lingua, accigliandosi appena.
Aveva passato quattro anni della sua vita con un ragazzo che non era mai riuscito a capirla veramente...

VENOM [Soul Eater]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora