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Pov Louis

Sono passati due giorni da quando Ivy ha scoperto del tumore, sono due giorni da quando non sento Harry, ora per me conta solo Ivy e il suo bene, non voglio che gli accada nulla, non riuscirei a stargli lontano con la paura che possa accadere cio che è successo.

Il dottore ha detto che sta bene e che è stato un crollo improvviso dovuto allo stress, ma io credo che sia provenuto dal tumore stesso.

Entro in salotto con una ciotola di pop corn e con una mano li rigiro per dar piu sapore, ne porto qualcuna alla bocca e l'assaporo, dire che sono salati è un eufemismo, stringo gli occhi a tal punto da farli diventare rossi, sono troppo salati.

"Cos'è sta faccia?" Mi domanda Ivy con una calcolatrice nelle mani e un documento sul tavolino, i suoi occhiali posati sul naso con eleganza, sembra una dottoressa.

"Ho esagerato con il sale" faccio una smorfia.

"Prendi.. sono buonissimi" gli passo la ciotola, ne ho fin troppa..

"Salati? No.. grazie!" Sorride portandosi una penna tra i denti.

"Non sono cosi tanto cattivi" la spintono, prendo il telecomando e accendo la tv, faccio zapping tra i canali.
Ogni qual volta che decido di vedere la tv non c'è mai nulla che possa piacermi.. "uff"

"Cos'hai? "Mi domanda ad un tratto Ivy, volto il capo verso di lei cercando di capire a cosa si riferisca..

"Perchè sbuffi Lou?" Ora capisco.
"Non c'è niente in tv" sbuffo nuovamente.

"Tu invece, perchè non ti riposi, il dottore ha detto che non devi stressarti" gli dico togliendogli la pila di documenti da sotto al naso e riporla nell'apposito raccoglitore.

"Lou devo rivedere gli ordini, le fatture, dà qua! "Mi ordina, e con la mano fa cenno di dargli i documenti.

"Non contarci.. dai su alzati andiamo in camera" sbuffa come una bambina di cinque anni, il telefono vibra nella tasca chiaro segno di un nuovo messaggio in arrivo, lo sfilo dalla tasca e digito il codice di accensione.

Da Harry

-ti prego Lou vediamoci.

A Harry

-ora non posso.

So di essere un cazzone, ma non me la sento ora, non mi sento di vederlo..

Non te la senti o non hai le palle per affrontarlo?

Mi domanda la mia vocina interiore, ogni tanto anche lei si fa sentire e purtroppo non si sbaglia mai. Sono solo un idiota, un codardo ho paura di affrontare Harry e raccontargli tutto, sento l'ansia attraversarmi il corpo e questo non va affatto bene.

"Ehy a cosa pensi?" Mi domanda Ivy, tolgo lo sguardo fisso dal cell e mi volto verso Ivy

"N-niente" balbetto.

"Lou, cosa aspetti ad andare da Harry?"

"Non ne voglio parlare"

"Lou, non mi importa, tu domani prenderai quella benedetta macchina e vai a Boston altrimenti ti ci mando con un calcio in culo" cavolo ammazza, i miei occhi si spalancano, sono sorpreso, in realtà questa ragazza mi sorprende ogni giorno di più.

"Non andrò.. non domani" cerco di sviarla

"Non domani? Quando allora?"

"Quando piove e non si bagna a terra" rispondo risedendomi sul divano.

Il telefono si illumina, mostrando un altro messaggio.

Da Harry
- Louis William Tomlinson !

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