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Pov Louis

I raggi del sole penetrano dalla finestra, illuminandola di luce, i miei occhi faticano ad aprirsi, ma poi mi ricordo di Harry e di quello che c'è stato ieri sera, un sorriso spicca sulle mie labbra, non vedo l'ora di vederlo, voglio un suo abbraccio, un suo bacio, oggi sono felice.

Mi volto verso il piccolo comò al lato del mio letto e guardo la sveglia, è ora di alzarmi.

Mi guardo allo specchio, i capelli come un nido di uccelli e un sorriso smagliante colora il mio viso.

Prendo una tuta della Pirex una t-shirt stretta rossa della Pirex, intimo e mi avvio al bagno.

Dopo 10 minuti sono preparato, non c'è bisogno che prenda la borsa, il necessario è a scuola.

Passo davanti alla stanza di Harry, busso un paio di volte ma nessuno mi apre, spero solo che sia in cucina e che mi stia aspettando, non voglio pensare che sia andato da solo a scuola senza neanche aspettarmi dopo quello che è successo ieri, spero solo che non se ne sia pentito.

Entro in cucina e lo trovo di spalle
"Buongiorno " entro avvicinandomi a lui e schioccandoci un bacio sulla guancia..
Mi alza la mano come saluto..
Non capisco cosa succede.
"Haz qualcosa non va?" Il suo sguardo è rivolto alla tazza fumante piena di thè, i suoi occhi color smeraldo sono spenti..
"Haz guardami" prendo la mano e gli alzo il mento.

"Lasciami Louis" spinge la mia mano lontano dal suo viso, e un velo di tristezza mi sfiora il viso, mi ha respinto, un pugno dritto al petto.

"Ho capito, ti sei pentito.. " lo guardo sperando che lui mi dica ' Louis hai frainteso tutto' ma il suo silenzio è la risposta alla mia affermazione.

"Louis io.." il suo sguardo mi fa capire chiaramente che è stato uno sbaglio..

"Lascia stare Harry ho capito" mi volto per andare, ma sono troppo orgoglioso per ricevere un rifiuto.

"Non preoccuparti, ieri non è successo niente, non sei un gran chè" so che l'ho fatta grossa..

Il Louis di prima si sarebbe chiuso in una stanza a piangere per il rifiuto, per essere stato troppo precipitoso.
Ma questo Louis è diverso, devo essere forte, non posso essere debole, è tutto diverso ora.

Con Charlie ero diverso, ero molto debole piangevo ogni qual volta mi trattava male, ero diventato il suo sottomesso.
Non posso permettere che accada la stessa cosa.

"Cazzo dici..?" Urla frustato dalle mie parole, lo so da parte mia è stata una coltellata, ma non posso far finta di nulla.

"Quello che hai sentito" lo guardo, vorrebbe uccidermi in questo momento lo noto dai suoi occhi.

***

Arrivo a scuola parcheggiando la mia Gamma Ferrari, Dyl mi aspetta fuori al cancello di entrata come sempre..
"LOU" urla da lontano Dyl
"Ciao Dyl" rispondo freddo oltre passandolo
"Che ti succede amico?" Domanda.
"Solo una brutta giornata" rispondo senza degnarlo di uno sguardo.
"Sei caduto dal letto stamattina?" Ironizza..
"No ma se non mi lasci ti faccio cadere a te" continuo a camminare..
"Stai calmo Louis che ti prende?" Domanda afferrandomi per il polso facendomi voltare verso di lui.
"Dyl scusami e che.. niente non è giornata" ....

"Dai su andiamo a prendere un caffe, così ti calmi" dice Dylan ha capito che non deve farmi domande e che non mi va di parlarne.

"Si hai ragione andiamo"..

***
Dopo aver preso il caffe al bar della scuola e aver parlato del piu e del meno, trascurando l'episodio accaduto un 'attimo fa, ci dirigiamo verso le nostre aule.

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