49. Una telefonata inaspettata

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La cosa che più mi piaceva del vivere con tre ragazzi erano le serate chiamate da Vince 'TV&schifezze'. Non solo perché in fondo sono una amante delle notti passate a casa, al calduccio, con tutti i miei confort, ma anche perché mi dava sempre modo di scoprire qualcosa in più sui ragazzi con il quale vivevo.

Quella sera mancava solo Jo, che aveva il turno di notte, ma noi tre eravamo pronti ad imbottirci di pop-corn al burro, patatine fritte al formaggio e tanti, tanti marshmallow. E di certo non ci sarebbe mancato il giovane e bel pompiere.

Gregor aveva cercato di convincerci a mangiare qualcosa che non rientrasse nella categoria 'stuzzichini' ma noi ci eravamo categoricamente opposti.

E abbiamo rinunciato all'opportunità di provare le 'favolose' tortillas di Gregor. Favolose secondo lui, naturalmente.

Tutto per rispettare una specie di tradizione che avevano già da prima che arrivassi.

Inutile dire che mi ha fatto un immenso piacere essere accolta da loro come se facessi sempre parte della loro famiglia. Certo, qualcuno in particolare ci aveva messo un po' di tempo per accettarmi. Ma alla fine neanche tanto, visto che era capitolato di fronte alla mia dolcezza cronica.

A parte gli scherzi, non avrei mai pensato di riuscire a trovarmi completamente a mio agio insieme a tre ragazzi.

Perciò ero letteralmente su di giri. Praticamente non stavo nella pelle e saltellavo a destra e a sinistra come un cucciolo di canguro alle prime armi.

"Che cosa guardiamo?" chiesi entrando in cucina con un'unica falcata e affondando la mano all'interno della grande ciotola stracolma di pop-corn.

Con la bocca piena di quel mais scoppiato fissati Gregor e Vince, che stavano finendo di preparare viveri e vivande per poi spostarci tutti in salotto.

Vince mi sorrise, divertito probabilmente dalle mie due guance gonfie di leccornie, ed asserì: "C'è la partita di football stasera", probabilmente doveva sapere la mia possibile reazione perché lo disse con leggero timore.

Mi demoralizzai subito tanto che, assumendo un espressione da cucciolo bagnato, proposi: "Ma no, vediamoci un bel film", inutile dire che il football non è la mia più grande passione.

Ad essere sincera, mi annoia proprio vedere un gruppo di omaccioni che si rincorrono e si azzuffano per una palla. Ma agli Americani piace tanto come sport e negli ultimi anni mi ero ritrovata spesso ad assistervi.

Vince intuì subito che stavo provando a cambiare i piani della serata e non mi diede neanche il tempo di elencare la lista dei film a cui avevo pensato - tutti o d'amore o strappalacrime per intenderci - che subito mise in chiaro: "Ci sono i Bears questa sera e non ce li perderemo per nulla al mondo".

Lanciò uni sguardo eloquente a Gregor, come d'altronde feci io. Entrambi stavamo cercando una sorta di appoggio nel terzo coinquilino, fiduciosi che la maggioranza vince sempre.

E se Vince poteva contare sulla solidarietà maschile, io pensavo che un tipo come Gregor preferisse guardare un film piuttosto che una partita di football.

E ancora una volta il trombettista brontolone mi stupì, asserendo con totale sicurezza: "Assolutamente, forza Bears", e non s'impietosì neanche di fronte alla mia espressione delusa.

Mi ritrovai quindi ad affrontare un fronte comune di due maschietti eccitati all'idea di gustarsi una partita.

"Non mi dire che anche tu sei un appassionato di football?" ero così sorpresa dalla scoperta che era possibile notarlo nel mio tono di voce.

E Gregor, che se ne accorse, parve perfino un po' offeso mentre rispondeva: "Ad essere sincero non un fan sfegatato dello sport in generale, ma ne ho viste tante di partite che ormai sono un esperto. E poi i Bears sono un istituzione qui a Chicaco".

I disastri di Alice (Ex La nuova coinquilina)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora