Morivo dalla voglia di non farmi gli affari miei e chiedere a Vince ulteriori spiegazioni sul suo capo.
La parte di me più curiosa bramava all'idea di sentire i dettagli.
E invece fu costretta a sorbirsi l'altra parte, quella più discreta, che raramente si faceva vedere ma che comunque era presente in me.
M'imposi di non fare domande, di comportarmi come se nulla fosse. E mi convinsi che prima o poi sarebbe venuto lui da me.
In una situazione del genere, non importa se sei un uomo o una donna, prima o poi cercherai consiglio.
E da chi poteva andare? Jo faceva già fatica a gestire le donne della sua vita -presente e passata - figuratevi sa sarebbe stato in grado di aiutarlo.
E Gregor... Beh Gregor è un uomo pieno di risorse ma sicuramente è l'ultima persona a cui chiederesti consigli sentimentali.
Perciò ero abbastanza sicura che sarebbe venuto da me, bastava solo capire quando.
I giorni passarono e devo ammettere che, nonostante apparissi calma e distaccata, fremevo dalla voglia d'impicciarmi.
Gregor arrivò perfino a chiedermi, una mattina, stranamente allegro: "Quanto ti stai trattenendo?"
Non risposi, anche se avevo capito a cosa si stava riferendo. Mi limitai a fulminarlo con il mio sguardo, per niente spaventoso, e passare oltre.
Il tempo alla fine mi diede ragione perché, quattro giorni dopo aver scoperto la 'cotta' di Vince, lui bussò alla mia porta aperta, quasi con timidezza.
Rimasi più sorpresa dalla sua ritrosia che per altro, forse perché non ero proprio abituata a vederlo così.
"Possiamo parlare?" esordì. In un'altra situazione, chiunque si sarebbe messo in allerta dal suo tono grave. Ma visto che in realtà sapevo già di cosa voleva parlare, gli sorrisi.
Lo stavo aspettando da giorni, perciò ero pronta. Mi sistemai seduta sul letto e lo incoragiai con la mano a sedersi accanto a me.
Si sentì subito più rassicurato dal mio comportamento aperto e disponibile, tanto da convincersi a entrare.
Si mise seduto accanto a me ed iniziò: "Sicuramente Jo ti ha raccontato del mio capo".
Conosceva anche meglio di me il suo coinquilino per questo non ammisi niente.
"Si chiama Amber, ed è l'unica donna in grado di rendermi nervoso e timido".
Era proprio quello che mi aveva detto Jo a sentirlo dire da Vince faceva tutto un altro effetto.
"Lei mi mette soggezione, forse perché è il mio superiore e allo stesso tempo è una donna consapevole di essere bella e seducente".
Ne parlava con uno strano tono di voce, rauco e interessato. Anzi, direi eccitato.
Si capiva lontano un miglio che era coinvolto emotivamente. Ma non riuscivo a capire perché allora Vince sembrasse sempre alla ricerca di una donna.
Non rischiai a fargli qualche domanda troppo spinosa ma continuai a restare in silenzio.
Vince aveva tanta voglia di parlare e, nonostante tutto, io sono un tipo che sa ascoltare.
"C'è sempre stata molta tensione sessuale tra di noi. Ma mi sono tenuto alla larga perché... Beh, lei è il mio capo e non vorrei mettermi nei guai".
Avevo quasi l'impressione di aver a che fare con un Vince completamente diverso dal solito.
Pacato, responsabile, un po' timido e insicuro. Davvero un'altra persona.
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I disastri di Alice (Ex La nuova coinquilina)
ChickLitPrimo libro Alice, prossima ai trent'anni, wedding planner con la passione per gli abiti vintage e un po' eccentrica. Avendo tutti i giorni a che fare con spose, altari e anelli, sogna il s...