Potete dirlo forte, sono proprio sfortunata.
Se c'era una cosa davvero brutta che poteva succedermi, e anche la più improbabile, era proprio quella d'incontrare le due persone a me meno gradite.
Ed è proprio per questo che le prime parole che mi uscirono di bocca, quasi sputate, furono: «Che diavolo ci fate voi qui?»
Non m'importava di essere carina, gentile ed educata. Non in quella circostanza.
«Beh, ricordi Rhonda, no? La wedding planner per cui ho lavorato qualche mese, quando sono arrivata a Chicago?»
«Intendi Rhonda la mia amica? Il lavoro che ti ho trovato io?», precisai, più perché non mi andava di essere trattata come una bambina che per altro.
Ma Tori ignorò sia le mie parole che il mio tono alquanto infastidito e continuò: «Lei è dovuta partire e tornare a casa della madre, credo che non stia molto bene. Non aveva nessun altro oltre me, di cui fidarsi, e perciò mi ha chiesto di venire al suo posto, per rappresentare la sua agenzia».
Ma questa è proprio sfiga, non c'è altro da dire.
E mentre io mi lasciavo andare ad impropri silenziosi, Tori aggiunse: «E tu perché sei stata invitata?».
La fissai intensamente con astio, decisa a non rispondere alla sua domanda.
Che diavolo ci farà mai una wedding planner ad una festa di wedding planners? Di certo non la lap dance.
«Beh, comunque è proprio una fortuita coincidenza, non trovi?» continuò a parlare, quasi non riuscisse a restare zitta per almeno cinque secondi di fila. Ed oltretutto era l'unica che sembrava avesse voglia di parlare.
Gregor, al mio fianco, ci osservava quasi fossimo animali da studiare, Daniel era visibilmente in imbarazzo e io mi mi stavo chiedendo se Tori sapesse effettivamente il significato delle parole "fortuita" e "coincidenza".
Ed ancora una volta le permisi di prendere momentaneamente il controllo di quell'assurda conversazione quando si rivolse al mio accompagnatore: «Tu sei Gregor, giusto? Il suo nuovo ragazzo».
Ricordava benissimo chi fosse, non aveva mica l'alzheimer, ma lo aveva detto apposta per poi osservare la reazione di Daniel che, in piedi al suo fianco, sbarrò gli occhi.
«Ragazzo? Ma tu non sei il suo amico coinquilino?», furono queste le prime parole che gli sentì pronunciare e che mi fecero montare una rabbia tale che per qualche secondo non riuscii a vedere nulla.
Ero sul punto di rispondergli che non erano affari suoi ma Gregor si alzò, con la sua solita compostezza, e si riservò in un saluto rivolto più che altro a Tori, affermando però senza mezzi termini: «Sono entrambi, senza difficoltà».
Daniel lo squadrò, forse cercando qualche difetto ma rimase deluso nel non trovarli. Inutile dire che gongolai interiormente per l'evidente superiorità del mio accompagnatore.
Quando poi Gregor si rimise seduto, mi guardò e sorrise. Io naturalmente avrei voluto ringraziarlo per aver deciso di mettersi in mostra così, sapendo che non era da lui, ma fui costretta a rimanere in silenzio.
Ricambiai il suo sorriso, pronta ad affrontare la mia ex migliore amica e il mio ex fidanzato. Ma tra di noi era calato un silenzio imbarazzante.
Daniel ci osservava con insistenza. Conoscendolo avrei detto che fosse geloso ma non ne capivo il motivo. Lui aveva deciso di tradirmi, lui aveva scelto Tori e e mi aveva rivelato che comunque fra di noi non poteva funzionare.
E non ero la sola ad essermi accorta dello sguardo stranito di Daniel. Anche la sua nuova fidanzata, avvinghiata al suo braccio come un boa constrictor alla sua preda, aveva notato qualcosa.
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I disastri di Alice (Ex La nuova coinquilina)
ChickLitPrimo libro Alice, prossima ai trent'anni, wedding planner con la passione per gli abiti vintage e un po' eccentrica. Avendo tutti i giorni a che fare con spose, altari e anelli, sogna il s...