Capii immediatamente, fin dalla mattina, il giorno in cui Emma sarebbe dovuta venire a stare da noi. Gregor era in piedi fin dall'alba, nonostante il giorno prima avesse fatto tardi al locale e girava per la casa nervoso. Io sarei dovuta uscire con le mie amiche, quella sera, ma per nessuna ragione al mondo volevo perdermi l'arrivo di Emma. Per questo ero lì, a fissare con un occhio la porta, in attesa di vederli arrivare.
Dovete sapere che io amo i bambini e nonostante quello che possono pensare i miei genitori, sono un tipo molto materno ed affettuoso. In più Gregor si era rifiutato di darmi dettagli sul loro rapporto e questo aumentava la mia curiosità.
"La vuoi smettere di fissare quella porta? Metti ansia anche a me", affermò Vince, dopo uno sbuffo, poche parole che mi fecero vergognare, anche non poco. Essere colta in flagrante non è mai molto carino. Offesa, e risentita, mi voltai verso la tv ed abbassai la testa, sentendomi come una bambina che ha appena commesso una marachella.
Non riuscivo a capire come Vince Jo fossero così tranquilli, quando più di me avevano buone ragioni per essere eccitati ed emozionati. Stando a quel poco che ero riuscita a carpire dalle conversazioni, Emma per i primi di anni di vita aveva abitato proprio in quel casa, con loro, e anche se non volevano farlo notare - perché era da duri non mostrare i sentimenti - lo capivo bene che volevano un gran bene a quella bambina.
Ma loro sono più bravi di me a far finta di niente, io non so proprio mentire o nascondere i miei sentimenti. Forse proprio per questo non potrei mai lavorare sotto un datore di lavoro. La prima e anche l'ultima volta che ci ho provato è finita con me che davo del marpione insensibile al mio capo. Inutile a dirlo: sono stata licenziata.
Mentire non fa proprio per me, non ci riesco neanche quando si tratta delle piccole cose. Per esempio, qualche anno prima Kisha e suo marito erano partiti per le vacanze, due settimane, e aveva chiesto a me di prendermi cura del suo pesce rosso perché Grace non era neanche in grado di prendersi cura di se stessa figurarsi di un altro essere vivente.
L'ho portato a casa, l'ho trattato come se fosse mio figlio - ci parlavo anche - eppure una mattina quando mi sono svegliata l'ho trovato pancia all'aria, stecchito. Ancora oggi non so spiegarmi che cosa sia successo, ma ci piansi almeno due giorni. Non solo perché non sapevo come dirglielo a Kisha, ma anche perché mi ci ero affezionata.
Daniel mi consigliò di comprarne un altro perché tanto la mia amica non se ne sarebbe neanche accorta. I pesci rossi sono tutti uguali, questo mi disse. E fu così convincente che andammo al negozio di animali a prenderne uno. Avrebbe funzionato, fidatevi, non se ne sarebbe mai accorta. Ed inizialmente, tornata a casa con un nuovo amichetto, ero perfino contenta.
Eppure non sono riuscita a mentire a Kisha, quando è venuta a prendere il pesce. Le ho dato in mano la vaschetta, l'ho vista sorridere al pesce che credeva suo, e ho spiattellato la verità in un millisecondo. Se dovete nascondere qualcosa, non venite da me, non sono la complice giusta.
E con l'emozioni è lo stesso, non ho alcun tipo di filtro. Se sono ansiosa, mi comporto da ansiosa. Se sono felice, mi comporto da persona felice. In poche parole sono un libro aperto per tutti, e questo può essere un bene ma anche un male.
Con tutto lo sforzo cercai di guardare il talk show che avevano deciso di vedere i ragazzi, anche se non stavo ascoltando veramente. Infatti quando sentii le chiavi nella toppa, mi alzi di scatto come un pupazzo a molla e mi voltai verso la porta. Il mio brusco movimento attirò anche l'attenzione dei ragazzi.
Non so dirvi perché ero così eccitata, forse c'entrava il fatto che un'altra donna - se pur in miniatura - stava per entrare in casa. Nonostante i ragazzi sono sempre stati molto gentili con me fin dall'inizio, non è la stessa cosa che vivere con delle ragazze. E poi sentivo dentro di me che la bambina avrebbe apportato cambiamenti molto apprezzati in quella casa.
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I disastri di Alice (Ex La nuova coinquilina)
Chick-LitPrimo libro Alice, prossima ai trent'anni, wedding planner con la passione per gli abiti vintage e un po' eccentrica. Avendo tutti i giorni a che fare con spose, altari e anelli, sogna il s...