15. Base, Medio e Superiore: la strana teoria di Grace

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I ragazzi non erano in casa. Vince aveva una cena di lavoro per festeggiare il prossimo videogioco che sarebbe stato lanciato nel mercato nel giro di qualche settimana. Jo aveva il turno di notte in caserma e Gregor, bhe, lui lavorava la maggior parte delle sere. Uscì di casa guardandomi in modo strano, con sospetto, forse perché per la prima volta mi trovavo da sola in quella casa e lui non si fidava ancora di me. 

A suo discolpa posso dire che non aveva tutti i torti. A prima vista non sembro una persona molto affidabile, ma in realtà è tutta apparenza perché sono una persona con la testa sulle spalle. Non avete neanche idea di quante volte i miei sono stati fuori casa tutta la notte, ed io non ho mai dato una festa clandestina. 

Però, approfittando proprio del fatto che ero da sola, quella sera decisi d'invitare le ragazze nel mio nuovo appartamento. Volevo un po' di privacy e un momento per potermi svagare. Inoltre era giunto il momento di rendere partecipe anche le ragazze della mio speciale piano. 

Davanti ad una commedia romantica, il nostro genere preferito, con una grande ciotola di pop-corn al caramello e una diet coke, passando il tempo a ridere delle scelte disastrose dei protagonisti e ad arrabbiarci ogni qualvolta per pura coincidenza i due si separavano di nuovo. 

Sono convinta che pochi generi cinematografici si prestano ad una sana e divertente critica come la commedia romantica. Non si può mica ridere di fronte ad un film drammatico, dove il dolore interiore e esteriore la fanno da padrona. Ne tanto meno in uno storico. Ma una commedia è bella e divertente proprio perché la si può smontare e stravolgere completamente. Tutte le commedie hanno qualcosa di ridicolo da poter criticare. 

Loro, e i film horror. In assoluto i film del terrore, se non fossero così tanto spaventosi, per me sarebbe un passo vederli e ridere tutte le volte che il cretino di turno decide di aprire una porta dalla quale provengono grida disumane, supplice e rumori inquietanti. Seriamente, io non lo farei mai e penso che nessuna persona con un briciolo di cervello lo farebbe. 

Per questo alla fine optavamo sempre per una commedia, soprattutto nei momenti critici. Quando Grace non era riuscita ad ottenere quel posto nella galleria fotografica, avevo noleggiato una commedia romantica. Quando il padre di Kisha era stato operato, commedia romantica. Quando sono caduta dalle scale e ho passato una settimana all'ospedale con il gesso alla gamba, le mie amiche mi hanno portato una bella commedia romantica da vedere, coinvolgendo tutte le pazienti del reparto. Insomma, avete capito. 

L'ultima volta c'era anche Tori con noi, e ricordo vagamente che fu davvero divertente. Ma non avevo voglia di pensare alla persona che per anni ed anni era stata la più importante della mia vita, non dopo tutto quello che era successo. Cercare di dimenticare l'amicizia che c'era era difficile, molto, ma lo era ancora di più tentare di fingere che non fosse successo niente. 

Perciò mandai giù il boccone amaro, convincendomi che non avevo bisogno della sua presenza per riuscire a divertirmi. E riuscii così a godermi la serata senza pensare troppo a lungo né a Daniel né a Tori. E visto che negli ultimi tempi erano sempre stati nei miei pensieri, potevo anche considerarmi soddisfatta e darmi una pacca immaginaria sulla spalla per il lavoro ben fatto. 

"Allora, parlaci di questa 'operazione chiodo'?", esordì Kisha senza neanche aspettare che i titoli di coda riempissero lo schermo, voltandosi perfino nella mia direzione. Era evidente che le interessasse di più la mia storia che quella del film. "O per meglio dire, il soggetto di questa operazione", aggiunse Grace, infilando quasi con prepotenza la sua mano nella ciotola dei pop-corn per estrarne una buona quantità. Erano così tanti che quasi non ci stavano nella sua piccola mano. E come se non bastasse se li spinse a forza tutti quanti dentro la bocca. 

Sarebbe stata una visione disgustosa, ma ero anche contenta che impegnata in quel modo non avrebbe potuto parlare. Devo essere sincera, mi trovava più a mio agio a parlarne con le mie amiche che con i ragazzi. Non solo perché fra donne ci si capisce meglio, ma anche perché loro mi conoscevano da anni, mentre i miei tre coinquilini neanche sapevano della mia esistenza due settimane prima. 

I disastri di Alice (Ex La nuova coinquilina)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora