Un illuminazione divina. Ecco cosa era accaduto quella mattina mentre, di fronte a Jo, cercavo di convincere - prima me stessa e poi lui - che cosa stava succedendo in quella casa.
E se fino a qualche istante prima non sapevo neanche di pensare, né tanto meno di volere, una cosa del genere. Le mie parole sconvolsero me per prima.
E cambiarono radicalmente il mio modo di vedere la vita, e il futuro.
Perché in fondo, basta essere positivi, basta volere qualcosa intensamente, e far di tutto per ottenerla. Ed io, più di ogni altra cosa al mondo, volevo essere felice.
Beh, chi non vuole esserlo? Tutto quello che facciamo nella nostra esistenza è cercare di raggiungere la gioia. Ma spesso non sappiamo neanche che cosa sia, né come conquistarla.
«Ehi, Alice, ma mi stai ascoltando?», la voce perentoria di Grace mi ridestò dai miei pensieri ottimistici, facendomi ripiombare nella cruda realtà.
Sedute ad bere un aperitivo, le mie amiche mi fissavano preoccupate. Intuì da ciò che forse mi ero estraniata un po' troppo e cercai di riprendere in mano la situazione. Peccato che non avessi la mia idea di cosa stessero parlando e si poteva capire lontano un miglio.
Esasperata, Grace sbuffò prima di aggiungere: «Ma si può sapere che ti prendere?».
«In che senso?».
«Sei strana», sentenziò Kisha, in pieno accordo con l'amica al suo fianco. Non mi ero neanche accorta del mio cambiamento perciò, ingenua e incurante, alzai le spalle.
Per tutta risposta Grace iniziò ad elencare, alzando perfino le dita ad ogni punto: «Nei tuoi messaggi ci sono più faccine che parole. Questa mattina quando ti ho chiamato mi hai definita "tesoro". Sei entrata nel locale canticchiando e fischiettando allo stesso tempo e da quando ti sei seduta non hai ascoltato neanche una parola ma hai un sorriso da ebete sul volto».
Posò di nuovo la mano sul tavolo, incalzandomi con il suo sguardo prima di aggiungere: «Se non ti conoscessi bene dire che...», ma non concluse la frase.
Spalancò la bocca e le pupille e si voltò di scatto in direzione di Kisha che, altrettanto stupita, la fissava. Si erano passate un qualche tipo d'informazione, come se ci fosse un filo invisibile che le connetteva e permetteva loro di non parlare. Ed io ne ero all'oscuro.
Ma non feci in tempo a chiedere spiegazioni – più perché ero curiosa di sapere come avrebbe voluto finire la frase che per altro – che in coro affermarono: «Chi è?».
«Chi è chi?», chiesi nella più totale ingenuità. Avrei dovuto intuire che le mie due migliori amiche avessero già capito tutto ma, tra le tante cose, l'amore rende anche un tantino rimbambiti.
Kisha alzò gli occhi al cielo mentre Grace insistette: «Il tuo nuovo ragazzo».
Non rimasi affatto stupita. Kisha e Grace erano le uniche in grado di capirmi così bene. Ma per un attimo mi chiesi se fosse opportuno parlargliene oppure no.
Quando poi mi ricordai che la nostra"relazione" non era più segreta, tirai un sospiro di sollievo e azzardai, con un grosso sorriso da bambina sul volto: «Gregor».
«Gregor il tuo coinquilino?», la domanda di Kisha – banale e retorica per altro – suscitò ilarità in Grace che, con sarcasmo, le chiese: «Quanti Gregor pensi che conosca la nostra Alice?».
Invece di rispondere, Kisha fece spallucce e la ignorò. In fondo nessuna delle due voleva punzecchiarsi a vicenda perché avevano altro di meglio da fare.Ovvero tartassare me per sapere i dettagli.
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I disastri di Alice (Ex La nuova coinquilina)
ChickLitPrimo libro Alice, prossima ai trent'anni, wedding planner con la passione per gli abiti vintage e un po' eccentrica. Avendo tutti i giorni a che fare con spose, altari e anelli, sogna il s...