Non conoscevo ancora bene Gregor ma quel poco che avevo capito di lui mi bastava per sapere che il suo posto di lavoro era elegante e raffinato. Per questo optai per un abito vintage lungo, fino a terra, color rosa antico, in chifon, con uno scollo a V e le spalline corte. Decorato sul petto con preziosi diamanti, lo avevo messo solo una volta, per fare bella impressione sulla famiglia di Daniel, ad una prima teatrale. L'unica pecca di tutto quell'outfit era la fasciatura alla caviglia che ancora mi tormentava.
"Sei bellissima", m'informò Emma, anche lei messa in tiro con un abitino davvero grazioso. Sicuramente se lo era portato da casa perché non credo che Gregor avesse molto gusto in fatto di abbigliamento femminile. Le feci l'occhiolino, complice, e ricambiai il complimento: "Anche tu, tesoro".
Per un attimo avevo pensato di aver esagerato un po', ma quando poi avevo visto la bambina mi ero resa conto di aver fatto la scelta giusta. Gregor aveva parlato di un posto elegante e non volevo certo sentire le sue lamentele sul mio abbigliamento.
E poi quando uscimmo dalla mia camera da letto e c'incontrammo con il papà in salotto, mi resi conto di aver fatto proprio centro con la mia scelta. Gregor indossava il suo solito smoking neri, con gilet abbinato e cravatta bianca e a righe. Lo avevo già visto vestito così elegante e diciamo che ormai ci ero abituata. Anche se un uomo con lo smoking fa sempre sua porca figura. In più quella sera aveva anche un cappello fedora, per intenderci quelli dei gangster, che gli dava un'aria ancora più sexy.
Persi un colpo al cuore nel vederlo ma il mio orgoglio femminile mi costrinse a riprendermi prima d'inciampare e cadere a terra, facendo un'ennesima figuraccia. Ci fissammo invece per svariati secondi, entrambi senza riuscire a dire niente.
Per togliersi dall'evidente imbarazzo del momento, Gregor rivolse tutta la sua attenzione alla figlia, ma quando parlò lo fece al plurale: "Sono davvero fortunato, ho le due accompagnatrici più belle di tutta Chicago". Il complimento fece arrossire la piccola Emma, poco abituata naturalmente agli apprezzamenti, mentre io mi sentii leggera come una nuvola.
Lasciammo Jo e Vince a guardare la tv, ma non prima di averci lanciato uno sguardo strano che cercai di non tradurre. Avevo altro a cui pensare che riflettere sulla natura della loro occhiata. E poi potevano anche insinuare tutto quello che volevano, tanto erano solo supposizioni basate su basi e fatti infondati.
Gregor neanche si accorse dei suoi amici, troppo concentrato sull'uscita di quella sera. Non credo che avesse avuto molto tempo per fissarmi e potevo capirlo. Dopo tanto tempo sua figlia era tornata a dormire a casa sua - anche se solo per un paio di giorni - e per la prima volta la stava portando nel suo posto di lavoro. Era ovvio che fosse distratto da ben altro, anche se era stato abbastanza gentile ed educato da notare il mio outfit.
La macchina di Gregor era totalmente differente da quella di Jo, come era ovvio che fosse. Un tipo così preciso ed ordinato non può che avere una macchina che rispecchia il suo carattere. Delle tre macchine dei miei coinquilini è quella che amo di più. Semplice nera, non molto appariscente all'esterno e praticamente perfetta all'interna. Ordinata e pulita, profumava perfino di gelsomino. Mi metteva quasi un po' soggezione entrarci per paura di sporcarla con le mie scarpe o con il cibo, ma mi piaceva molto.
Non avevo la minima idea di dove fosse questo fantomatico Bistrot dove Gregor lavorava sia di giorno che di sera, e proprio per questo morivo dalla voglia di scoprirlo. Dentro di me saltellavo come una bambina felice di scoprire come e dove avremmo passato la serata. Nella mia testa mi ero immaginata ogni scenario possibile.
Ma non quello che mi trovai davanti agli occhi una volta che Gregor parcheggiò. Una barca ristorante, ormeggiata sul fiume che attraversa la città, completamente illuminata fuori e dentro. La fissai per qualche istante, incredula che ci avesse portato in un posto simile.
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I disastri di Alice (Ex La nuova coinquilina)
Genç Kız EdebiyatıPrimo libro Alice, prossima ai trent'anni, wedding planner con la passione per gli abiti vintage e un po' eccentrica. Avendo tutti i giorni a che fare con spose, altari e anelli, sogna il s...