2|| Aria di festa

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"Bottiglia numero 1 o bottiglia numero 8?" mi domanda Jessica indicando due delle otto bottiglie poste sul tavolo.

"Io propongo la numero uno!" esclama Ariel eccitata.

"Ariel no, è Daphne la festeggiata quindi è lei che deve decidere." la corregge Jess.

"Ragazze per me è uguale." dico sorridendo.

Perché sorrido?
Perché adoro le mie due migliori amiche.
Jessica ed io ci conosciamo da quando avevamo sei anni. Abbiamo condiviso tutto insieme: stesso armadietto di scuola, stessi vestiti, stessi problemi e a volte anche gli stessi ragazzi. Abbiamo conosciuto Ariel al liceo e da lì siamo diventate un trio inseparabile.
Sì, ammetto che condividendo gli stessi ragazzi in tre ci sono stati un po' di problemi che hanno messo a dura prova la nostra amicizia la quale però ha resistito al meglio.

"Daphne, ci sei? Cara mia, mi sa che il 110 e Lode ti ha dato alla testa." sghignazza Jess.

"Scusate ero soprappensiero. La bottiglia numero 8 va benissimo." dico.

Mentre Ariel sbuffa, Jess prende la bottiglia che ho chiesto e la stappa versando il liquido rossastro in tre calici di vetro.

"Ecco qua." dice porgendoci i bicchieri.

"Brindiamo! Alla nostra amica Daphne che è libera dallo studio e può finalmente dedicarsi agli uomini muscolosi, a petto nudo, con mutande rosa e cerchietti da coniglio di playboy!" esclama ridendo Ariel.

"Ma da dove ti è venuta questa?"le chiedo ridendo come un'ebete.

"Sì, vorrei saperlo anche io." continua Jess cercando di rimanere seria.

"Non lo so, forse era un mio sogno erotico di quando ero al liceo. Fatto sta che brindiamo al tuo futuro e alla nostra amicizia!" dice Ariel alzando il calice in aria.

"A Daphne e alla nostra amicizia!" la segue Jess e lo stesso faccio io.

Una decina di minuti dopo stiamo già stappando la terza bottiglia di vino.

"Allora Jess, con Paul hai risolto?" le chiede Ariel.

"No, quello stronzo mi ha confessato di essersi scopato Sally, vi ricordate quella stupida e sciocca gallina del liceo? Ecco, lei!"

"Cosa?!" esclamiamo in coro io ed Ariel.

"Già, l'ho lasciato all'istante, infatti ho bisogno di trovarmi un altro ragazzo il più presto possibile; sono in astinenza da troppo tempo." continua.

"Da quanto tempo?" le chiedo ironizzando.

"Esattamente quattro giorni, sei ore e venti minuti."

"Pensa che io non vedo un pene da almeno un mese ormai." dice Ariel.

"E l'ultimo di chi era?" chiede ridendo Jess.

"Di Frank."

"Frank? Aspetta, quel Frank? Il tuo vicino di casa?!" esclama Jess.

"Che c'è di male!"

Io e Jessica non ce la facciamo e scoppiamo a ridere, anche se io non dovrei.

Infatti la fatidica domanda non tarda ad arrivare.

"E tu Daphne?"

Smetto immediatamente di ridere e noto che gli sguardi di entrambe le ragazze sono indagatori.

"Oh io ehm..Non faccio sesso da..."

"Un mese?" mi domanda Ariel.

"Oh, be', credo.."

"Due mesi?" continua Jessica.

"Forse un po' di..più..."

"Cazzo Daphne. Stai tranquilla, a noi puoi dirlo." dice Jessica con aria abbastanza rassicurante.

"Sono..cinque mesi." dico alla fine.

In salotto cala il silenzio poi finalmente Ariel parla.

"Quindi non fai sesso da un bel pò di tempo.."

"Esatto." dico piena di imbarazzo.

"E da quand'è che non tocchi un ragazzo? Intendo i preliminari."continua.

"Se per toccare intendi scontrarsi con un ragazzo facendolo cadere a terra allora è da qualche ora." dico cercando di ironizzare sulla questione.

Le ragazze scoppiano a ridere e io le lascio fare. Prima o poi l'avrebbero scoperto.

"Jess, credi anche tu che alla nostra Daphne serva un uomo?" chiede Ariel.

"Oh sì." le risponde.

"Cara Daphne preparati, perché quel tuo look da sciupata questa sera scomparirà."

"Cosa?! Sciupata?!" esclamo alterandomi.

"Esattamente. Questa sera ti portiamo in un posto per sole donne." dice Ariel facendomi l'occhiolino e prendendomi per mano trascinandomi in bagno.

Dopodiché, non so come spiegare quale forma di tortura mi abbiano applicato, ma sicuramente una delle peggiori.

UN'ORA DOPO

"E voilà!" esclamano le ragazze porgendomi finalmente uno specchio.

Mi guardo e per poco non prendo un colpo per lo spavento.

Capelli piastrati e ben pettinati, occhi contornati da una buona quantità di eye-liner, matita nera e mascara, guance rosee al punto giusto e per finire un rossetto rosso fuoco.
Indosso un abito argentato molto corto e con la schiena completamente scoperta.
È un po' stretto e scomodo, poi mi chiedono perché indosso sempre le tute.

"Allora? Che ne pensi?" mi chiede Jess.

"Io, io.." balbetto.
In realtà non so cosa pensare.

"Sei bellissima Daphne. Manca solo un piccolo tocco." dice Ariel sparendo un istante e tornando con un paio di tacchi enormi in mano.

"Io quelli non li metto." dico ferma.

"No, tu li metti. Sono la parte fondamentale." continua Jessica.

"No."

"Almeno provali."

"No."

"Non fare la bambina viziata e provali!"

Sbuffo e me li infilo uno dopo l'altro cercando di non cadere.

"Ok, ora alzati per bene in piedi e stai dritta." dice Ariel.

Fra poco cado, me lo sento.

"Prova a fare qualche passo." mi incita Jess.

Faccio come dice e in fondo non mi viene poi così male. Un passo alla volta, lentamente.

"Ci siamo. Ferma così."

Non faccio in tempo a capire perché Ariel mi abbia detto 'ferma così' che un flash luminoso mi abbaglia facendomi perdere l'equilibrio.

"Tutto bene?" mi chiedono le ragazze aiutando ad alzarmi da terra.

"Oggi è la giornata delle cadute." dico ironizzando.

"Già, ma n'è valsa la pena. Guardati." dice Ariel porgendomi una foto.

La prendo e la guardo attentamente: la foto ritrae me pochi secondi prima della caduta.

Guardo quella me stessa che non sembra me e infondo mi dico che non sono poi così male; in fondo sono bella.

ATTI IMPURIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora