40|| Cocaina

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"I dottori dicono che si rimetterà presto." mi dice il signor Justin Hummer facendo un respiro profondo; sembra davvero scosso, così come sua moglie che è lì, di fianco a lui.

"Lo spero.." dico sorseggiando un caffè schifoso comprato alle macchinette dell'ospedale.

"Ma perché lo ha fatto?" chiede la signora Hummer quasi con disperazione.

"Non lo so, Rachel." risponde lui.

"Tesoro, sono preoccupata.." continua.

"Lo so, anche io lo sono, ma vedrai che tra poco ci faranno entrare per vederlo e starà bene."

"Signori." dice un medico apparendo all'improvviso alle nostre spalle.
Ecco appunto.

"Finalmente! Come sta?!" esclama Rachel, quasi esasperata.

"Luke ha assunto un'eccessiva dose di cocaina e questo ha provocato dei danni, non permanenti, al suo sistema nervoso. Fortunatamente è stato salvato in tempo, ma è ancora in stato di shock, quindi vi pregherei di stare tranquilli in modo da non alterare la sua condizione fisica. Seguitemi pure, signori."

Justin e Rachel sono sconvolti e senza dire una parola seguono il medico ed entrano nella stanza in cui si trova Luke.

Io invece, me ne sto qui seduta ad aspettare che tornino, credo abbiano bisogno di un po' di privacy.

VENTI MINUTI DOPO

"Allora? Come sta?" chiedo vedendoli arrivare verso di me.

Sono in ansia.

"Insomma, è molto debole." mi risponde la signora Hummer.

"E nominava sempre il tuo nome. Ti chiamava in continuazione." aggiunge il marito.

"Oh.." sospiro.

"Credo che gli faccia bene vederti." continua.

"Io credo di no. Se la vedesse starebbe ancora peggio." interviene Rachel.

"Tesoro, non fare la dura. Nostro figlio è salvo, il massimo che potrebbe succedere è che si potrebbe agitare." dice lui.

"E non ti preoccupa questo Justin?!" grida lei.

Sembra furiosa.

"Non molto. Lasciamo andare questa ragazza, tesoro." risponde lui, calmo.

"Dannazione!" esclama lei andandosene via su tutte le furie.

"Mi dispiace Daphne, ma mia moglie è un po' scossa."

"Non si preoccupi.." bofonchio imbarazzata.

"Bene. Domani si prenda una pausa dal lavoro, gliela concedo. Arrivederci signorina Reed." mi saluta e se na va per raggiungere la moglie.

Faccio quindi un respiro profondo, cercando di dimenticare la sfuriata della signora Hummer, e mi decido ad entrare.

Busso leggermente alla porta, che è semi aperta, e un debole "Avanti" fa eco nella stanza.

Entro a passi lenti cercando di rimanere calma e tranquilla, poi lo vedo: Luke è steso su un candido letto bianco, con le flebo alle braccia.
È completamente pallido e i suoi occhi solitamente blu sono quasi grigi.

"Hey." lo saluto avvicinandomi al suo corpo.

"B-Bambolina. Sei qui." mi sorride.

"Certo che sono qui." gli sorrido anche io sedendomi accanto a lui.

"C-come stai?" mi chiede tossendo.

"Be', non bene. Tu piuttosto?" chiedo andandoci piano con le domande.

ATTI IMPURIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora