20|| In viaggio

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Dopo due ore in aeroporto finalmente riesco a salire in aereo sana e salva.

Non appena sono dentro l'aereo, cerco il mio posto che è il 20B, e quando lo trovo mi siedo immediatamente per placare l'ansia da volo che mi sta salendo.

Solo qualche secondo dopo mi accorgo di avere una signora sulla sessantina alla mia sinistra, mentre il posto alla mia destra è ancora vuoto.

"Salve." mi saluta cordialmente.

"Buongiorno." dico.

"Come si chiama?" mi chiede.

"Daphne, ma può darmi del tu."

"Anche tu allora. Io sono Cristina, piacere." mi sorride.

Le sorrido anche io, ma vengo distratta da una presenza che si siede al mio fianco destro. Volto appena lo sguardo per guardare chi sia e noto un ragazzo sulla trentina ben vestito e affascinante; certo non è come Luke però è molto carino.

Viaggio fortunato.

"Buongiorno." ci saluta poi.

"Buongiorno." rispondiamo io e la signora Cristina.

"Niente male quel giovane eh!" mi sussurra lei all'orecchio mentre io rido per quell'esclamazione inaspettata.

Le faccio l'occhiolino cercando di non farmi vedere dal ragazzo qui accanto, ma noto che ormai lui ha già indossato gli auricolari e ha chiuso gli occhi.

"Come mai voli in Italia?" mi chiede Cristina.

"Sto andando a trovare mio fratello che lavora a Roma. Tu invece?"

"Diciamo che mi sono concessa una piccola vacanza." mi sorride.

All'improvviso la spia delle cinture si accende e l'aereo comincia ad avanzare lungo una pista chilometrica.

Provo quindi ad infilare la cintura ma non ci riesco, è come se ci fosse qualcosa incastrato in mezzo al buco d'incastro, forse meglio chiamare un'hostess o uno steward.

Sto per premere il pulsante di chiamata, quando sento una voce leggera e due occhi puntati addosso.

"Ti posso aiutare?"
Mi volto a destra e il ragazzo vicino a me mi ha appena rivolto la parola.

"Magari." dico imbarazzata.

Lui mette quindi le mani sulla cintura cercando di non toccare il mio ventre e dopo qualche secondo si sente un click.

"Ecco qua." dice infine soddisfatto.

"Grazie mille!" esclamo ancora più imbarazzata di prima.

"Figurati. Comunque io sono Nathan, piacere." mi dice sorridendo appena.

Non sembra un tipo molto emotivo.

"Daphne, piacere mio." dico.

Colgo il momento per osservarlo meglio: ha i capelli biondi con un ciuffo molto curato, un po' di barbetta e gli occhi azzurro cielo ma molto piccoli.
È robusto, molto curato e gentile nei modi; non è poi così male.

"Ci siamo." dice rimettendosi gli auricolari nelle orecchie e chiudendo gli occhi di nuovo.

Ci siamo? Cioè?
Non appena guardo fuori dal finestrino capisco che l'aereo sta avanzando sempre più veloce accelerando come non mai.

Oddio, oddio, oddio, adesso cadiamo, no ti prego, deve andare tutto bene, forza forza forza....

Stringo forte gli occhi serrandoli come finestre e li riapro solo pochi minuti dopo.
Guardo fuori dal finestrino e vedo che siamo in volo; ora mi aspettano 12 ore di viaggio, ce la farò mai?

ATTI IMPURIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora