11|| Partenze

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"Come è andata ieri sera?" mi chiede Jarade con tono assonnato mentre gira il cucchiaino nella sua tazza con latte e cereali.

"Molto bene." dico sbadigliando.

La mattina sono sempre di poche parole.

"È un bravo ragazzo?" continua.

"Molto." rispondo.

"Cos'avete fatto?"

"Siamo andati a cena da lui poi abbiamo fatto un giro al mare."

"A cena a casa sua?! Siete già andati a letto insieme quindi! Non è un tipo serio Daphne!" esclama all'improvviso.

"Non ci siamo nemmeno sfiorati, Jay."

"Ah. Come non detto allora."

"Tu che hai fatto ieri sera?" chiedo cambiando discorso.

"Sono andato al Cielo Club con Jim, Kevin e Quentin, il mio vecchio compagno di liceo, e abbiamo rimorchiato alla grande."

"Immagino." dico ironica.
Mio fratello non è mai stato un grande rimorchiatore, figurarsi adesso.

Mi accorgo solo qualche secondo dopo che avrei dovuto tacere.

"Buongiorno." dice all'improvviso una voce femminile alle mie spalle.

Mi volto e vedo una ragazza bruna con indosso soltanto un paio di mutandine e una lunga camicia bianca.

Per poco non mi strozzo con i cereali.

"Daphne, lei è Cheryl, la ragazza che ho conosciuto ieri sera. Cheryl lei è mia sorella Daphne."

Okay, vuole proprio che io muoia affogata con latte e cereali.

"Piacere." dice lei sorridendomi.

"P-piacere." dico balbettando come una cretina.

"Spero di non aver fatto troppo rumore questa notte." dice Cheryl sghignazzando.

Guardo mio fratello e vedo che anche lui sta ridendo.

"Non ho sentito proprio nulla, forse mio fratello non ha fatto abbastanza." dico fulminandolo con lo sguardo.

"Ha fatto eccome." continua lei.

"Scimmietta non essere gelosa!" esclama Jarade ridendo.

"Taci." dico.

Devo uscire immediatamente da qui così mi alzo dal tavolo, vado velocemente in bagno, mi vesto con le prime cose che trovo ed esco da casa sfrecciando come una saetta.

Siccome non ho nulla da fare, vado da Diego a dargli una mano, magari mi pagherà gli straordinari.

"Ehi!" lo saluto entrando nel bar.

"Daphne? Ma che ci fai aquí?" esclama sorpreso.

"Sono venuta a darti una mano. Posso?"

"Certo! Sei siempre la benvenuta nel mio bar!"

Lavoro dalle 11.00 del mattino fino alle 19.30 di sera con la speranza di veder entrare Luke da un momento all'altro, invece non succede.

La giornata procede lenta e noiosa.

Mentre sto passando lo straccio sulle vetrate, finalmente Diego mi dice la fatidica frase che stavo aspettando.

"Ora puoi andare a casa amor." dice.

Lo saluto e torno a casa con la speranza di non vedere quello scemo di Jarade con quell'ochetta.

Invece, appena entro, uno strano e rumoroso chiacchiericcio riempie le mie povere orecchie; proviene dalla cucina.

ATTI IMPURIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora