10|| La serata più bella della mia vita

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Sono in ansia. Ansia, ansia, ansia e ansia.
Non so perché, in fondo ci siamo già conosciuti e non è un primo appuntamento.
Daphne smettila! Ora respira!

"C'è una macchina parcheggiata fuori. Credo sia lui." dice Jarade in modo un po' scontroso.
È la prima volta che mi rivolge la parola dopo tutta la giornata.

Guardo fuori dalla finestra e in effetti c'è un'Audi R8 grigio laccata proprio parcheggiata in fondo al giardino.

"Bella la macchina." commenta mio fratello.

"Molto." dico.

Mi guardo l'ultima volta allo specchio del bagno sistemandomi il vestito sui fianchi e finalmente sono pronta.

Scendo le scale, mi infilo un cappotto e faccio per uscire.

"Aspetta Daphne!" grida Jarade inseguendomi.

"Che c'è ancora?" gli chiedo scontrosa.

"Stai molto bene vestita così. Fai la brava scimmietta." mi dice e se ne va.

Che tipo strano.
Prima è arrabbiato poi improvvisamente non lo è piu. Bah.

Esco di casa a passi lenti cercando di essere abbastanza seducente, ma soprattutto cercando di non cadere come una cretina su questi trampoli.

Mentre sto per avvicinarmi all'auto, vedo Luke scendere sorridente con un'espressione alquanto sexy sul viso.

Indossa una camicia blu notte e un paio di pantaloni neri: è perfetto nella sua semplicità.

"Daphne..." dice prendendomi la mano e baciandola sensualmente.

"Luke.." sospiro mordendomi il labbro inferiore a causa del piacere di quel piccolo bacio sul dorso della mia mano.

Ma che mi prende!?

"Sei splendida dannazione." dice leccandosi un labbro con la lingua.

Chino la testa per l'imbarazzo.
Mi sento bollire come l'acqua su un fornello.

"Scusami, ora andiamo."
Senza più guardarmi in faccia, Luke mi apre la portiera della macchina, mi fa salire e poi finalmente mette in moto senza aggiungere una sola parola.

"Allora- dico cercando di interrompere questo imbarazzante silenzio- dove mi porti questa sera?"

"Tra poco vedrai. Posso però darti un'indizio: spero che tu non abbia problemi a tornare tardi."

"Mmh... Discoteca?" chiedo.

"Ci sei quasi." dice svoltando l'angolo.

"Cenetta romantica con una mini orchestra che suona per noi?" dico ridendo.

"Circa." risponde lui sorridendo sotto i baffi.

Andiamo avanti cosi per un quarto d'ora finché Luke svolta macchina lungo un sentierino pieno di sassi.

"Ma dove siamo?" chiedo perplessa, notando di esserci fermati difronte ad un'enorme villa in mezzo al bosco.

"Questa è la villa dei miei genitori." dice guardandomi dritto negli occhi.

"Quindi.. è casa tua?"

"No, i miei genitori utilizzano questa casa per le vacanze."

Pochi soldi eh...

"Quindi tu sei ricco?" chiedo senza rendermi troppo conto della mia stupida domanda.

"Diciamo che la mia famiglia ha lavorato sodo e sta lavorando altrettanto."

ATTI IMPURIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora