39|| Come finisce un amore

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Ieri sera Luke non si è fatto sentire.
Spero che il mio brutto presentimento fosse solo passeggero.

Una volta arrivata in concessionaria, ho provato a chiamarlo più volte ma non mi ha risposto, quindi ho lavorato ininterrottamente fino all'orario di chiusura, dopodiché sono entrata in azienda per controllare se Luke fosse lì.

Una volta dentro, cerco con lo sguardo da ogni parte, ma trovo solo un via vai di gente che mi osserva con sospetto.

Forse Luke si è ammalato ed ha preso un giorno di ferie, o forse è in riunione, questo spiegherebbe la sua assenza.

"Signorina Reed, come mai qui?" mi chiede una voce molto nota, alle mie spalle.

Mi volto e il signor Justin Hummer mi compare davanti.

"Salve signore, stavo cercando suo figlio Luke." dico.

"Be', è in ufficio, come sempre."

Cosa?!

"Ah." riesco a dire soltanto.

"Ci sono problemi?"

"No, certo che no."

"Perfetto." detto ciò, mi sorride e se ne va come se non ci fossimo nemmeno parlati.
È strano come suo figlio.

Sono talmente arrabbiata che senza ragionare troppo, mi dirigo verso l'ufficio di Luke, finché, non appena me lo ritrovo difronte, spalanco la porta senza bussare.

Luke è seduto sulla scrivania e sta leggendo dei fogli che tiene in mano, ma non è finita qui.
Di fianco a lui, c'è lei, Lara.

"Luke!" entro nervosa.

"Daphne?" mi chiede smarrito.

"Chi non muore si rivede." ghigna Lara.

"Che ci fai qui?" mi domanda lui.

"Dato che non ti sei fatto vivo tutto oggi, ho giusto pensato di venirti a trovare, sai com'è." ironizzo arrabbiata.

"Scusami, avevo molte cose da fare." dice.

"Tipo stare con lei?" chiedo indicando la sua amichetta.

"Lei mi dà solo una mano, stai tranquilla dannazione." ringhia.

"Tranquilla? Come posso stare tranquilla sapendo che tu sei qui con lei dopo che non ti sei fatto sentire per tutta la giornata?!" grido.

"Non c'è niente di male." interviene lei.

"Tu sta' zitta." la rimprovero.

Di colpo Luke scende dalla scrivania e mi si avvicina a passi lenti.

"Scusami Daphne. È un brutto periodo." dice facendo un respiro profondo.
Sembra così triste.

"Non puoi non considerarmi per tutto quel tempo. Per un attimo avevo pensato al peggio, come se fossi morto." dico.

"Hai ragione e ti domando perdono."

"È perché sei qui con lei?" insisto.

"Perché mi aiuta con alcuni progetti."

"E quindi, quando fai questi progetti, non puoi considerarmi nemmeno dieci minuti?" chiedo furiosa.

"Ma no."

"Allora non ti capisco proprio Luke."

"Daphne perfavore, non fare così."

"E cosa dovrei fare allora? Aspettare i tuoi comodi?"

"No, certo che no."

"Allora mi vuoi dare una spiegazione?!"

"Diglielo, Luke." interviene Lara.

ATTI IMPURIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora