5|| Vecchi litigi e nuovi incontri

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"Ma veramente non hai una ragazza?" chiedo a Jarade dondolandomi seduta sulle sue gambe.

Siamo rinchiusi nella sua vecchia camera da letto da almeno due ore, non riusciamo a smettere di parlare.

"Purtroppo è così." risponde giocherellando con una ciocca dei miei capelli.

"Ma perché tu non ne vuoi una o perché non ti vogliono loro?"

"Credo più la prima. Non è per vantarmi, ma non voglio relazioni al momento."

"Stiamo parlando dello stesso Jarade?" gli domando ridendo.

"Quando abitavo qui ero diverso e non mi accorgevo che le cose più preziose ce le avevo accanto."

"Ma dimmi una cosa. Ti sei mai innamorato veramente?"

"Stai pensando a Virginia, la mia ex compagna di Università, vero? No, lei è stata solo una cotta duratura. Comunque sì, mi sono innamorato veramente una sola volta, ma non di lei."

"E perché non me l'hai mai detto?"

"Perché è top secret cara mia!"

"Ma uffa!"

"E te scimmietta? Con i ragazzi come va?"

"Oh be', diciamo che non sono la mia priorità."

"Concordo, c'è tempo. E ieri come hai festeggiato la tua laurea?"

"Sono uscita con Jess ed Ariel."

"Interessante."

"Se sapessi! Mi hanno portato al WestWay Club!"

"Cosa?!"

"Già, e mi hanno costretta ad assistere ad uno strip privato di un ragazzo."

"Ma che due stupide!"

"Ma la parte peggiore è che stamattina mi sono ritrovata nel letto di questo ragazzo."

"Daphne! Ma stai scherzando!"
Quando mi chiama col mio nome significa che è davvero arrabbiato.

"No purtroppo."

"Hai fatto sesso con un ragazzo che nemmeno conoscevi?!"

"Ero un po' ubriaca Jarade. Non ricordo neanche di averlo fatto."

"Sei una sciocca!" dice scattando in piedi.

"Ehi, ma perché ti agiti così tanto. Tu non hai mai fatto delle stupidaggini del genere? Io dico di sì."

"No Daphne, non è per questo che mi arrabbio.

"E allora fammi vivere le mie esperienze, solo così potrò capire dove ho sbagliato."

"Giusto, hai ragione, ma non farlo più. Potresti prendere delle malattie o addirittura incontrare delle brutte persone." dice calmandosi.

"Te lo prometto." sospiro.

Dopo quella conversazione, tra noi cala il silenzio. È come se qualcosa si fosse spezzato. Di nuovo.

"Scusa per lo schizzo. Vieni qui e abbracciami scimmietta."

Faccio come dice e nascondo il viso tra le sue braccia salde.

"Quando vai via?" chiedo.

"Tra tre giorni."

Sbuffo triste. Ormai niente può essere cambiato anche se lo vorrei tanto. Vorrei che rimanesse qui con me, per sempre.

"Io dopo pranzo vado al lavoro. Se hai bisogno mi trovi al solito posto." dico slegandomi dalla sua presa e uscendo dalla sua camera prima di sprofondare in un pianto doloroso.

DOPO PRANZO

"Ciao Diego!"

"Daphne, como stai? Ti sei divertita ayer?"

"Sto bene e sì, abbastanza."

"Sembri triste mi amor. Che pasa?"

"Succede che è tornato Jarade e che mi sono accorta che il nostro rapporto è cambiato. È gelido."

"Es normal, è la distanza!"

"Già."

"Forza chica, dammi una mano a portare questo doppio caffè e questa ciambella al tavolo numero dos."

"Dammi, porto tutto io." dico prendendo il vassoio e dirigendomi al tavolo 2.

"Ecco a lei il suo doppio caffè e la sua ciambella, signore." dico porgendo il tutto davanti al cliente.

"Grazie signorina."

Gli sorrido e qualcosa mi dice che questo ragazzo l'ho già visto da qualche parte.

"Mi scusi signorina, lei è la ragazza con cui mi sono scontrato ieri?"

Ecco chi è!
Come non riconoscere quei due occhi magnetici? Devo dire che da vicino sono ancora più belli.

"Sì sono io." rispondo con un tono un po' imbarazzata.

"Lavora qui?"

"Sì sì."

"Amor, vieni ad ayudarme!" esclama Diego interrompendo la nostra conversazione.

"Scusi ma devo andare." dico.

"Aspetti. Qual è il suo nome?"

"Mi chiamo Daphne."

"Bellissimo."

"Come scusi?"

"Oh ehm, io sono Luke. Piacere di averla incontrata signorina."

Gli sorrido velocemente per poi tornare ad aiutare Diego con le preparazioni.

Dieci minuti più tardi, mentre sto infornando le ciambelle, due mani mi cingono la vita.

Mi giro di scatto facendo cadere due ciambelle per terra.

"Jarade! Che ci fai qui?" chiedo perplessa.

"Volevo scusarmi per la nostra litigata di prima, così sono passato a trovarti come quando eravamo adolescenti."

"Vorresti dirmi che vuoi ciambelle calde gratis?"

"Perché no." dice facendomi l'occhiolino.

Scuoto la testa alzando gli occhi al cielo e senza badarci troppo, noto che Luke, il ragazzo elegante di prima, mi sta guardando. Ha uno sguardo deluso in volto, poverino spero che un po' di fortuna giri anche per lui.

"Stasera pizza?" mi chiede Jarade interrompendo i miei pensieri.

"Stasera vado da Jess. Vuoi venire anche tu? Le posso chiedere di invitare qualche tuo vecchio amico per fare una rimpatriata."

"Mmmh.. okay dai, ci sto."

Prendo fuori il cellulare e digito il messaggio di richiesta a Jess. La risposta non tarda ad arrivare.

"Va bene, vengono anche Jim e Kevin. Venite alle 20.30." mi risponde.

"Perfetto." scrivo.

"Ci sono Jim e Kevin questa sera." dico a Jarade.

"Quei due deficenti? Sarà uno spasso."

"Ma non erano i tuoi amici stretti?"

"Sì, ma rimangono comunque due deficenti."

Ridiamo entrambi per la battuta finché finalmente le ciambelle sono pronte.

"Che profumino!" esclama Jarade.

"Tieni tontolone!" dico porgendogli un sacchetto con due ciambelle al suo interno.

"Grazie scimmietta."

Mentre metto le altre ciambelle in vetrina, poso lo sguardo sul tavolino al quale era seduto Luke prima, ma lui non c'è più.
Che strano, non l'ho nemmeno visto andare via.

"Daphne! Prendi questi muffin e mettili in esposizione!" esclama Diego arrivando con un carico enorme di muffin al cioccolato.

Finirà mai tutto ciò?

ATTI IMPURIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora