36|| Passione maledetta

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Una volta entrata nell'immenso edificio vetrato, mi dirigo verso l'enorme corridoio, ma subito dopo vengo bloccata da una bellissima ragazza con la pelle dorata.

"Mi scusi, lei è la ragazza nuova?" mi chiede con gentilezza.

"Ehm, sono Daphne."

"Daphne Reed?"

"Esattamente."

"Benvenuta alla Hummer Industry. Io sono Lara, la segretaria di fiducia del signor Hummer."

Sbarro gli occhi sentendo pronunciare quel nome.

"Come scusi? Signor Hummer?" dico incredula.

"Ma certo, il signor Justin Hummer. È il capo dell'azienda, credevo che lo sapesse." replica lei, ridendo.

"Justin.." sospiro sollevata.

"Tra pochi minuti avrà l'incontro con lui, è preparata?"

"Abbastanza."

"Perfetto. Andiamo." dice facendomi strada.

Poco dopo ci troviamo difronte ad una grande porta chiusa che mette quasi soggezione.

Lara la apre leggermente e si fa avanti.

"Scusi signore, c'è la signorina Reed." dice.

"Falla entrare." le ordina lui, con un tono molto profondo.

Senza aggiungere nulla, Lara mi fa spazio e mi lascia entrare nell'ufficio del capo, poi richiude la porta alle mie spalle e se ne va.

"Prego signorina, si accomodi." mi dice un signore sulla sessantina.
È molto elegante, ha una barba curata e i capelli castano scuro e per finire ha due occhi azzurri tendenti al blu.
Mi ricordano tanto quelli di Luke.

"Signorina Reed, ora dovrò farle un po' di domande come ben sa."

"Certo." rispondo, trattenendo l'ansia.

"Allora...È laureata in criminologia, quindi vorrei sapere perché ha scelto di lavorare qui."

"Prima facevo la barista in un locale vicino a casa mia, quindi ho voluto cambiare. Credo che ci debbano essere sempre dei cambiamenti nella vita."

"Quindi lei considererebbe questo lavoro come temporaneo?"

"Non voglio mentire signore quindi le dico di sì."

"Apprezzo la sincerità e apprezzo il fatto che si stia mettendo in gioco cimentandosi in vari lavori."

"La ringrazio."

"La mia intenzione era quella di farla lavorare in una delle mie concessionarie qui in città. Lei è molto bella, quindi potrebbe aiutarmi con le vendite. Se la sente?"

"Certamente."

"Perfetto. Quindi crede che..."  dice, ma viene interrotto da una suoneria di un cellulare.

"Mi scusi, devo rispondere." dice poi alzandosi in piedi.

"Pronto?... No, non possiamo parlare, sto facendo un colloquio...Ti ho detto di no...No, non venire qua...Veramente?...Bishop ha fatto cosa?!.. Arrivo subito!...Puoi continuare tu il colloquio?...Sì, ma credo sia positiva...Ti aspetto qui." e così si conclude la conversazione telefonica del signor Justin Hummer.

"Signorina Reed, purtroppo ho avuto un imprevisto e mi devo assentare, ma non si preoccupi, mio figlio continuerà il colloquio."

"Oh ehm, va bene, nessun problema." dico un po' in imbarazzo.

ATTI IMPURIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora