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-Rose- Federico mi circonda i fianchi con le braccia e posiziona il mento sulla mia spalla, dopo di che mi volto verso di lui e lo guardo: è a petto nudo.

-Bimba- mi alza il viso con due dita e si avvicina lentamente a me.
-Ehi...- mormoro con espressione seria, posiziona le mani sui miei fianchi e si morde il labbro inferiore.
-Ciò che è successo ieri lo evitiamo?- borbotto e mi schiarisco la voce.

Alza un sopracciglio e ritira le mani.

-Perché dovremmo?- mi domanda con tono calmo.
-Ti ricordo che stavamo per baciarci- mi rinfresca la memoria.
-Lo so, ma non sono pronta per affrontare una relazione- bisbiglio agganciando il suo sguardo.
-Non ho mai detto di volere una relazione con te, Rose- sbuffa incrociando le braccia al petto.
-A-allora perché...- deglutisco e non continuo la frase.

Noto un velo di rabbia sul fondo delle sue iridi, così mi mordo il labbro.

-Ci sto soltanto provando, non ti illudere- espone ridacchiando, così il mio cuore si spezza.
-S-sei serio, Federico?- balbetto, così i miei occhi si illuminano in un colpo solo.
-Voglio divertirmi- aggiunge, così alzo una mano in aria e lo fulmino con lo sguardo.
-Evita di dire altro e corri dalla tua rossa, non ti sopporto, Federico!- esclamo con rabbia.

Lo guardo e sgattaiolo via, proprio come se stessi scappando da un lupo cattivo.

Sapevo che avrei sofferto, con il biondo non si può proprio ragionare.

***

Mi sdraio sul lettino, il sole è potentissimo.

Improvvisamente sento qualcosa sfiorarmi l'orecchio, sobbalzo e, appena scatto in piedi, noto Federico sorridere.

-La smetti di perseguitarmi? Sei uno stalker- mi ribello, così lui mentre ridacchia alza le mani ed io incrocio le braccia al petto.
-La rossa non c'è?- ribatto poco dopo, mentre lui mi squadra dalla testa ai piedi.

Detto fatto: mi volto e la vedo arrivare.

-Federico!- esclama alzandosi in punta dei piedi, per poi baciare le labbra del biondo.
-Rosaria- ribatte Fede, le circonda il busto con un braccio e la porta con sé al suo ombrellone, rimanendomi sola.

Ma che probelmi ha questo ragazzo?

Posiziono le mani sui fianchi e lo scruto con rabbia, la rossa si posiziona a cavalcioni su di lui, mi mordo il labbro, così faccio per girarmi ed un pallone mi colpisce in pieno volto, subito dopo cado all'indietro sulla spiaggia.

-Palla!- esclama un ragazzo moro, si avvicina e le sue iridi verdi scivolano decise su di me.
-Scusami, il mio amico ha tirato male il pallone- mi porge la mano, la rabbia svanisce quando incontro un'altra volta il suo sguardo, l'afferro e aiuta ad alzarmi.
-Non volevo- si abbassa, afferra la palla e incatena il mio sguardo.

-Irama- sorride porgendomi nuovamente la mano.
-Rose- sorrido stringendogliela, subito dopo sento lo sguardo di Federico bruciare su di me, perciò mi volto e, appena incrocio il suo sguardo, fa finta di nulla.

-Sei in vacanza qui?- mi domanda il ragazzo, così rivolgo le mie attenzioni ad Irama e gli sorrido dolcemente.
-Sì, anche tu?- gli domando, così annuisce sorridendo.

***

Aspiro il fumo e mi perdo nei vari pensieri. Sono seduta qui sulla spiaggia, ho una voglia matta di tornare a Milano, non riesco più a stare qui con la presenza di quel biondo tinto finto!

-Hai fatto nuove conoscenze, eh!- esclama una voce alle mie spalle, mi giro e incrocio le iridi di Fede, subito dopo posiziono lo sguardo sul mare e lo evito.  
-Che fai, non mi rispondi?- si siede accanto a me mentre sorride, così giro il volto dall'altro lato e butto la cicca sulla spiaggia, per poi soffiare via il fumo.

-Rose- borbotta girandomi il viso verso di lui. 
-Lasciami!- esclamo.
Alzo lo sguardo e incateno il suo.
-Torna da Rosaria, non parlarmi più- ribatto con gli occhi cristallizzati.
-Dai, non fare la bambina- ridacchia posizionando una mano sulla mia guancia, così lo guardo negli occhi e non capisco più niente.
-Evitami- sbotto acida.
-Lasciati andare...- farfuglia sorridendo, così rimango immobile.

Si avvicina a me molto lentamente, con una lentezza unica. Mi fissa le labbra, fa sfiorare i nostri nasi, chiude gli occhi, ma io rimango a guardarlo.

Stava per baciarmi, ma l'ho respinto: non sono una bambola, lo deve capire.

Serra la mascella e ritira la mano.

-Bambina- sbotta acido.
-Mai quanto te- ribatto alzandomi.
Faccio per andarmene, ma lui mi afferra per la gamba, perdo l'equilibrio, così cado su di lui.

Rimaniamo a fissarci, siamo davvero molto vicini.

Lo guardo intensamente negli occhi, dopo di che deglutisco: perché deve succedere tutto a me?

Spazio autrice
[23:18 30/03/18]

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