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Questo hamburger è più grande della voglia di mangiare di Benjamin, quindi vi lascio all'immaginazione. Non riuscirò mai a finirlo, ma non mi voglio buttare giù.

Do ancora un altro morso al mio panino e noto le iridi di Benjamin su di me.

-Zio, non hai mai visto una ragazza mangiare?- ridacchio, così lui sorride.
-Non sei molto fine, anzi, sembri un elefante affamato!- esclama, così gli do un pugno leggero sul braccio e fa finta di offendersi.
-Mi hai fatto male- ironizza, così sorrido in risposta.
-A parte gli scherzi...- schiarisco la voce.
-Hai mai visto un elefante affamato, Ben?- gli domando con espressione seria mentre mastico a modo mio, il moro mi guarda per qualche secondo, dopo di ciò scoppia a ridere sonoramente.
-Non puoi essere seria- scuoto la testa.
-Mascolo, portami a vedere un elefante affamato- ridacchio.
-Li sognerò stanotte se continui di questo passo...- borbotta, così continuo a mangiare, mentre lui ride di gusto.

***

Torniamo in hotel, domani mattina dobbiamo partire, torniamo in Italia, un po' mi manca, ma non tantissimo. Miami è stupenda.

È notte fonda, Ben ed io ci siamo divertiti tantissimo, ho trascorso una serata in compagnia di un pazzo e ne vado fiera, già.

-Non pestarmi i piedi- si lamenta, è tutto buio, non è colpa mia.
-Non vedo nulla, Dio- sussurro sottovoce.
-Neanche io- ribatte il moro, così trattengo una risata.
-Ti immagini compare It dietro di noi e ti mangia in un boccone?- ironizza Ben, così mi immagino la scena e gli salto completamente addosso, proprio come fa Shaggy con Scooby-Doo, o viceversa.

Benjamin ridacchia e mi stringe a sé: già è tutto buio, poi racconta queste cose e mi fa salire l'ansia.

-Ma ti immagini It che mangia un elefante affamato oppure un elefante affamato che mangia It?- domando al mio amico sottovoce, così ridacchia e continua a salire le scale con me addosso.
-Cos'hai in quella testolina?- ride di rimando, così mi mordo il labbro e posiziono la testa sul suo petto.
-Un cervello, tu gli elefanti- ribatto divertita, dopo di ciò avverto il suo respiro calmo e caldo sulla pelle.
-Nah, meglio gli unicorni. Oh, no. Meglio un Mucchino gigante- sospira.

Certo, lui è grande e vaccinato, come no. Come può un ragazzo della sua età, pensare queste cose? Mi sorprende, davvero.

-Sei strano- ribatto, dopo aver salito l'ultimo scalino, così Ben mi fa scendere, ma afferro il suo braccio e lo sento ridacchiare.
-Non sono strano- apre la porta della sua camera, accende la luce e lo fisso negli occhi imbarazzata.
-Ci vediamo domani, si ritorna in Italia- alza il pugno in aria, poi infila le mani in tasca e appoggia la spalla allo stipite della porta.

-Sono stato bene con te, Rose- mi dice, così mi mordo il labbro e sorrido.
-Ho messo da parte un po' i miei pensieri, fa bene distrarsi ogni tanto...- commenta.
-Approvo- sorrido infilando le mani nelle tasche, successivamente si indica la guancia con l'indice, rimango perplessa per pochi secondi, poi mi avvicino e mi alzo in punta dei piedi.  

Gli stampo un leggero bacio sulla guancia, poi mi stacco e lo saluto scuotendo dolcemente la mano.

-Notte- gli dico.
-Notte- sorride, mi volto e chiude la porta, così mi reco alla mia camera che condivido con Federico.

Mi avvicino alla porta molto lentamente, ciò che le mie orecchie avvertono non è molto piacevole. La apro, mi infiltro nella stanza e noto una ragazza mora su Federico, si stanno baciando come non so cosa e i miei occhi si riempiono immediatamente di lacrime salate.

Si scambiano diversi baci, una lacrima mi riga la guancia, posiziono una mano sulla bocca e sento il mondo crollarmi addosso.

Sguscio fuori, chiudo la porta e posiziono la schiena contro il muro, respiro quasi a fatica mentre le lacrime fanne a gara lungo le mie gote, chiudo per poco gli occhi, sento degli ansimi, così li riapro e sgattaiolo da Benjamin: ho troppo bisogno di lui.

***

Busso timidamente alla porta del moro, quest'ultima si apre dopo pochi secondi e mi compare davanti un esemplare di Benjamin Mascolo assonnato: non era mia intenzione interrompere il suo pisolino notturno.

-Tesoro, che cosa è successo? Perché piangi?- mi domanda afferrandomi per il braccio, lo guardo negli occhi singhiozzando, successivamente mi fa entrare in camera sua, chiude la porta e sbadiglia.

-Parlami- sussurra il moro facendomi sedere sul suo letto, così si siede di fronte a me e afferra le mie mani molto dolcemente.
-Non ho voglia di p-parole, ma di gesti...- balbetto tirando su col naso, rimane per qualche secondo immobile, ma in seguito si tuffa tra le mie braccia e mi stringe forte a sé, cercando di recuperare i pezzi del mio cuore che ormai si sono persi chissà dove.

Spazio autrice
Adoro il modo in cui Ben consola Rose, voi no?
[23:00 16/04/18]

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