Capitolo 22

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RECHEL'POV

Essendo domenica vado a casa per fare i compiti poi mi piacerebbe dormire un po', questi allenamenti sono faticosissimi, Amy ci fa lavorare molto ma per fortuna c'è Veronica che ci fa fare delle pause.

Arrivata, entro dentro casa e noto subito Jonathan sul divano che sorride al telefono, quella scena mi da un po' fastidio e vorrei andare a vedere con chi sta messaggiando.

"Sono tornata!" Cole e Giselle sono in cucina intenti a preparare una torta che dal odore sembra deliziosa. Vado anche io a sedermi un po' nel divano per rilassarmi, stancamente Jon non mi ha ancora degnata di uno sguardo, subito penso alla nostra litigata e cerco di cancellare il pensiero velocemente.

"Hey Jon come ti è andata la giornata?"
Finalmente alza lo sguardo ma il suo sorriso sparisce prendendo al suo posto l'indifferenza, la cosa mi fa male, ciò significa che stamattina mi ha solo utilizzata per arrivare prima agli allenamenti.
"Benissimo a te?"
La mia frustrazione esce fuori in una frase
"Lascia stare" mi alzo dal divano e vado in camera mia per coricarmi nel letto.

Afferro uno dei libri delle lezioni di domani e inizio a leggere fisica poi chimia e così via, ad un tratto sento bussare alla porta.

"Avanti" dico
Davanti a me si presenta Jonathan
"Hey" intreccio le braccia
"Cosa vuoi?"
"Devo uscire di nascosto, potresti dire a papà e a Giselle che sto dormendo?"
"Dove vai?" Mi stupisco della mia stessa domanda ma ormai... posso sempre dire che è la preocupazione di una sorella...

"Ho conosciuto una ragazza e mi dovrei vedere con lei se... insomma...tu..."
Non lo lascio finire
"Va bene" mi prende le mani e avvicinandosi velocemente mi stampa un bacio vicino alle labbra poi esce di corsa, ciò mi procura una scarica di brividi lungo tutto il corpo che sembra non finire.

Jonathan è già uscito e io continuo a pensare a quello che ha fatto, molto probabbilmente per lui non ha avuto nessun significato, ma io sono una di quelle ragazze che quando succede qualcosa ci pensa per giorni e non se ne dimentica MAI.
Mi vado a lavare e mi corico.

~~~
Mi alzo dal letto e mi vado a preparare, tra mezz'ora devo incorntarmi con Rebeccah alla fine della strada per andarte a scuola insieme, mi metto una maglietta bianca con una scollatura a V e dei leggings​ grigi scendo le scale, faccio una colazione veloce perché naturalmente sono in ritardo ed esco.

Sono a metà della strada e vedo già Rebeccah che sta parlando con un ragazzo in moto che cerca di passarle un casco.
"Hey Rechel!" Il ragazzo in moto è Andrew
"Ciao Andrew, ciao rebeccah"
"Ascolta rechel ho chiesto a Rebeccah se posso accompagnarla a scuola, purtroppo non c'è spazio anche per te altrimenti..." non lo lascio finire di parlare,
"Tranquilli posso andare anche da sola vai pure Rebeccah" lei mi abbraccia e mi da un bacio nella guancia e mentre Andrew è distratto le faccio l'occhiolino.

So che non è stato carino da parte di Andrew mettemi nella posizione di scegliere al posto di Rebeccah, continuo a camminare cercando di ripassare a mente le lezioni di oggi, per un attimo chiudo gli occhi e faccio un bel respiro ma quando li riapro sbatto contro un palo e finisco per terra. Vedo passare una macchina nera e mi copro le guance rosse con i capelli per la vergogna, mi alzo e mi sbatto le mani sui pantaloni grigi per ripulirli e continuo a comminare, nel frattempo vedo la macchina affiancarsi a me e il finestrino abbassarsi.
"Ciao Rechel"
Mi giro e mi fermo per non rischiare di sbattere di nuovo su un palo.
"Ciao..." atrizzo gli occhi per ceracre di capire chi c'è sotto gli occhiali e finalmente ci riesco.
"Jonathan!"
"Hai i pantaloni tutti sporchi dietro" mi giro per guardare ed è così, ho una grande chiazza grigio scuro su tutto il sedere, sento le guance bruciarmi e capisco subito di avere le guance in fiamme.
"Ti va se ti do un passaggio e ti presto la mia camicia?"
"Diciamo che in questo caso non mi dispiacerebbe?" Sorrido e salgo.

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