Capitolo 20

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JONATHAN'POV☆

Io e Rechel siamo da tre giorni che non ci parliamo, lei cerca in tutti i modi di parlare con me e io cerco in tutti i modi di evitarla.

L'altro giorno sono arriavto al campo di football per gli allenamenti, sono andato negli spogliatoi, mi sono preparato e sono sceso in campo, al mio arrivo vedo Rechel e Tyler abbracciati, non so precisamente il perché, ma quella scena mi ha infastidito parecchio. Quando l'allenatore ci ha diviso in due squadre per farci fare una partita ci è mancato poco che rompessi il braccio a un mio compagno.

"L'altro giorno alla festa ho visto Rechel turbata"
È la voce di Liam, sono a casa sua, anche se è il mio migliore amico  non gli ho raccontato quello che è successo tra me e Rechel.
"E quindi?" Cerco di sembrare indifferente
"E quindi me lo dovresti dire tu, ti ho visto rientrare prima di lei"

A volte mi da fastidio il fatto che Liam riesca a collegare tutto...
"Che cos'è successo?"

Gli racconto della festa...

"Wow! Perché te la sei presa?"
"Lo vista abbracciarsi con Tyler"
Liam sta giocando con il joystick, ma a quella affermazione si ferma e lo lancia sopra il divano girandosi verso di me
"La cosa si fa interessante"
Mi fa una sorrisetto divertito, inutile dire che si becca un pugno nella spalla.
"Smettila di fare quella faccia, non provo niente per Rechel!"
"Certo...Io infatti non ho detto assolutamente niente!"
Ride e riprende il joystick per giocare.

Non so nanche io quello che provo per Rechel, magari è il mio lato da fratello maggiore di 3 mesi che sta uscendo fuori! Giusto?.

Siccome è sabato io e Liam decidiamo di andare a prendere un gelato e fare un giro tra i negozi. Pultroppo l'unica gelateria che vende gelati decenti è sempre piena quindi ci mettiamo in fila e dopo una quindicina di minuti riusciamo a ordinare. Nel frattempo che la ragazza ci prepara il gelato e Liam e distratto a squadrarla, vedo Rechel e la sua amica intente a guardare una vetrina, faccio finta di niente e siccome Liam non se né accorto ci andiamo a sedere in un tavolo rosso.

Liam mi sta guardando
"Che c'è?" Mi chiede
"Che c'è lo dovrei chiedere io visto che mi stai fissando!"

"Sei diventato pallido e non parli da troppo tempo" sembra mia mamma...
"Non ho nulla"
"Per caso è per Rechel e Rebeccah?"

Ma che cavolo?! Quando le ha viste
"Ah perché ci sono?" Cerco di sembrare il più distaccato possibile
"Si sono dietro di noi" si alza in piedi e incomincia a sventolare la mano nella loro direzione facendogli cenno di venire

"Liam!" Cerco di farmarlo ma è troppo tardi.
"Che c'è? Sono nostre amiche"
Sono arrivare.
"Hey ragazzi come state?" Sento la voce di Rechel, mi giro verso di lei e noto che sta sorridendo a noi ma guardando da un altra parte, cerco di capire dove ma c'è troppa gente.

"Che ci fate qui?" Liam le saluta e Rebeccah risponde alla domanda
"Avevamo appuntamento con un amico di Rechel, ma non è ancora arrivato"
"Volete aspettare con noi?" Nel frattempa Liam si è riseduto questo mi permette di dargli un calcio da sotto il tavolo, ma le ragazze non se ne accorgono e si siedono con noi.

Rechel naturalmente si siede vicino a me e mentre Liam e Rebeccah parlano, io sento il profumo delicato ma pungente di Rechel invadermi la narici il ché mi fa andare fuori di testa ma al ricordo che sta aspettando un altro ragazzo mi infarstidisce un po'.
"Hey ragazzi io e Rebeccah andiamo a fare un giro nei negozi" io e Rechel alziamo lo sguardo
"Si certo andate pure" sorride

Dopo che si sono allontanati si sistema e si gira verso di me
"Che cos'hai?" Sta quasi sussurrando, le sue guance sono diventate leggermente rosse
"Sei da quattro giorni che non mi parli più! Cosa ti ho fatto?"
Il suo tono di voce si alza leggermente, per incoraggiarmi a guardarla e a risponderla mi afferra la mano, a quel tocco sento i brividi percorrermi la schiena, mi volto

"Non mi hai fatto nulla"
"Allora dimmi perché ti comportati così" cerca di incoraggiarmi

"Rechel cosa vuoi che ti dica? Non lo so il perché!" Di colpo da dietro di lei arriva un ragazzo che le tocca la spalla per chiamarla
"Ciao Rechel!"
Sento la rabbia mista alla delusione travolgermi, a questo punto mi alzo di colpo e me ne vado, lasciandola lì con lo stesso ragazzo che ho visto abbracciarla al campo di football.

Quando sono stanco o quando mi arrabbio mi piace guidare, perciò  preso dalla rabbia salgo in macchia e incomincio a giudare il più lontano possibile da tutto e tutti, ma in particolare da Rechel. Dopo un un quarto d'ora di strada decido di fermarmi davanti ad una bar vicino alla scuola, ovvero dall'altra parte della città rispetto a Rechel, parcheggio la macchina e scendo.

Il locale non è molto pieno, mi siedo su uno sgabello in un angolo del locale non troppo buio e aspetto.
"Mi scusi vuole qualcosa?"
A parlare è una ragazza dai capelli neri e gli occhi celesti
"Si mi potrebbe portare una vodka?"
"Si, arriva subito" e si allontana.
Dopo circa 5 minuti ritorna con il bicchiere, mi fa un sorriso e dopo averlo appoggiato sul tavolo torna di nuovo dietro il bancone.

Sono talmente ubriaco da non reggermi in piedi, penso di aver finito i soldi perciò mi decido a bere l'ultimo bicchiere di whiskey e tornare a casa.

"Hey amico non penserai di metterti a guidare in questo stato?" Alzo gli occhi ma la mia vista è diventata appannata, vedo solo chiazze nere e una figura davanti a me ma anche quest'ultima è sfocata,
poi tutto si fa nero.

Mi ritrovo sdraiato su un tavolo, cerco di aprire gli occhi ma la luce della lampadina puntata su di me è troppo forte e sbatto le palpebre alcune volte prima di mettermi un braccio davanti per comprarmi.
Cerco di alzarmi ma sento dolore alla testa e dalla bocca esce un grugnito dolorante.

"Hey vacci piano hai preso una bella botta" davanti a me compare la stessa ragazza che mi ha servito un ora fa.

Ha i capelli neri ma luminosi, gli occhi sono celesti e sono risaltati dal suo sorriso, la sua pelle non è molto scusa ma assume un volorito rosroo e ciò le dona un viso delicato e angelico.

"Cos'è successo?" La ragazza fa una faccia divertita"Sei svenuoto e hai sbattuto la testa per terra""Devo andare a casa mia" Cerco di alzarmi la ma mano della ragazza mi riporta nel tavolo"Mi spiace ma non puoi guidare in questo stato" si posa una...

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"Cos'è successo?"
La ragazza fa una faccia divertita
"Sei svenuoto e hai sbattuto la testa per terra"
"Devo andare a casa mia"
Cerco di alzarmi la ma mano della ragazza mi riporta nel tavolo
"Mi spiace ma non puoi guidare in questo stato" si posa una mano sul mento come se stessa cercando di valutare un ipotesi
"Allora.. facciamo così, io ti porto a casa tua ma tu non devi fare niente di azzardato o cose del genere, non so se hai afferrato"
Si dondola nervosamente come se si fosse appena pentita di ciò che ha appena detto.
"D'accordo"

Sono le tre del mattino e sono ancora in questo bar ad aspettare che la ragazza che si è offerta di accompagnarmi a casa finisca di prepararsi per andarcene. Dopo quanche minuto finalmente esce dalla postazione di lavoro togliendosi il grembiule e legandosi i capelli. Si avvicina a me con un sorriso.

"Piacere Maggie, ora possiamo andare" mi aiuta ad alzarmi e mi accompagna in macchina facendomi sedere nel lato passeggero
"Piacere Jonathan" mi addormento

Al mio risveglio sento la mano di Maggie darmi dei colpetti nella spalla così mi alzo e mi ritrovo davanti a casa mia.

"Come fai a sapere dove abito?"
"Sono nella tua stessa scuola"
Com'è possibile non essermi mai accorto di lei
"Va bene ora vado, domani passo a prendere la macchina"
Esco dalla macchina ed entro dentro casa, traballo un po' nella scale rischiando di cadere qualche volta ma alla fine riesco ad arrivare in camera mia e a coricarmi. Non ho il tempo di pensare o di ricordare la giornata che il sonno mi travolge.






Scusate eventuali errori ma in questo periodo sono molto occupata con lo studio.... perdonatemi❤❤

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