Capitolo 38

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Mi rigiro nel letto per la terza volta e solo quando apro un occhio ne capisco il motivo, dal altra parte del materasso c'è un intruso. A quanto pare Rebeccah è rimasta a dormire qui, sicuramente si è fatto tardi e Jon ha insistito che rimanesse, la sposto un po', per fortuna ha il sonno pesante, chiudo gli occhi e mi riaddormentato, il caldo delle lenzuola mi accompagna nel mio sonno, il silenzio fa da contorno alla tranquillità in questa stanza, neanche cinque minuti e le molle del letto cominciamo a produrre un rumore fastidioso e irritante, infastidita apro gli occhi per vedere cosa sta succedendo, e trovo Rebeccah seduta affianco a me che mi fissa con un sorriso, "finalmente sveglia!" Alzo gli occhi al cielo e cerco di mettermi il cuscino in faccia, Dopo un quarto d'ora in cui la mia migliore amica ha portato la mia pazienza sotto lo zero mi alzo e l'accontento. Scendiamo le scale per andare a bere un succo e mangiare una pastina e trovo un biglietto sul frigo, ieri ho lasciato a dormire Erick e Peter a casa, per favore non ucciderli, mi scappa da ridere e prendo il succo, lo verso nel bicchiere e lo porgo a Rebby, "cosa facciamo oggi?" Mi chiede Rebeccah, faccio un veloce programma della giornata, "che ne dici di andare a correre?" Fa una scrollata di spalle e dopo esserci preparate usciamo, passa un ora e finalmente arriviamo nuovamente a casa, "stamattina mi sono messa a fare un paio di ricerche nella rubrica perché mi ricordavo di avere il numero di Simon" rimango interdetta, so che Rebby va a molte più feste rispetto a me e che quindi conosce più persone, ma mi da un po' fastidio che abbia anche il numero di Simon, e non so perché, "aw" faccio un sorriso, "si ma non l'ho trovato, ti ricordi che ti avevo detto che avevo cambiato telefono?" Cerco di ricordare, "è vero! Non importa lo chiedo a Jon" ci facciamo una doccia veloce e andiamo in ospedale, ho chiesto a Rebby se voleva rimanere anche domani e lei ha accettato, apro la porta della camera di mia madre e la saluto, "come sta' signora Giselle?" Mia madre fa un sorriso a Rebby, "chiamami pure Giselle e sto bene" rimaniamo un altro quarto d'ora a parlare e poi torniamo a casa. Sento del baccano provenire dalla cucina e mi affretto a raggiungerlo, "hei cos-" mi arriva qualcosa di molliccio e tondo in faccia, la cosa che prima ricopriva la mia faccia cade a terra facendo uno -splash- e guardo di cosa si tratta, una crêpes, guardo i ragazzi davanti a me, raccolgo l'crêpes e la tengo in mano, "avete appena commesso un grave errore" miro Peter e gli lancio l'crêpes che gli arriva in pieno volto, subito inizia una guerra, mentre Peter, Erick e Rebby si azzuffano per terra, Jon mi sta seguendo con un pacco di farina, sono ricoperta di uova tanto quanto gli altri, tra i capelli ho qualche pomodoro sparso qua e là, Jon è pieno di prezzemolo e gli altri hanno altri cibi, giro intorno al tavolo per evitare la polvere bianca, ma troppo concentrata sul lancio di Jon, non noto la macchia di pomodoro sul pavimento e ci metto il piede, scivolo e cado per terra, Jon non riesce a rallentare in tempo e anche lui mette il piede sul pomodoro finendo su di me, per un momento tutto intorno a noi si ferma, i nostri sguardi si incrociano, i nostri corpi vicini, non esistiamo altro che noi, incuranti dello sguardo dei nostri amici, i nostri volti si avvicinano sempre di più, le mie narici sono invase dal suo odore, i nostri occhi sono fissi gli uni sugli altri, basterebbe una piccola mossa per annullare lo spazio tra le nostre labbra, "aiutoo!" Mi giro di scatto verso la mia amica e la vado subito a soccorrere, "che cos'hai?!" Rebby cerca di aggrapparsi a me, ma alla fine si arrampica sopra Erick, "c'è un ragno!" Scoppia a piangere per la paura, non ci posso credere, alzo gli occhi al cielo e sposto il ragnetto e lo metto in giardino, iniziamo a pulire tutto il disastro, io e Jon non ci siamo più neanche guardati in faccia, per lo meno sono stata io a farlo, non ci posso credere, lo stavo per baciare? Si lo avrei fatto. Metto a posto la scopa e salgo in camera sento dei passi dietro di me e sapendo già di chi si tratta accelero il passo, chiudo in tempo la porta, entro nella vasca e ci rimango per una mezz'ora, tolgo tutto lo sporco e mi rilasso un po', ho bisogno di uscire, esco subito dalla doccia e mi metto una felpa nera e un paio di pantaloni da canadese, esco dalla finestra per non incrociare nessuno, scendo dalla scala appoggiata alla parete e metto i piedi per terra, inizio a correre e arrivata abbastanza lontana inizio a camminare, tolgo il cappuccio e faccio una passeggiata per il parco, quando torno a casa per fortuna nessuno si è accorto della mia assenza, metto il maglione del pigiama e scendo, sono tutti seduti nel divano, sto per andare e unirmi a loro quando Erick fa una domanda, "quindi tu e Rechel?" Jon si gira verso il ragazzo, "io e Rechel cosa? Non è successo niente" questa volta interviene Rebeccah con la sua faccina pervy, "io non direi proprio così, per fortuna c'era quel orribile ragno, altrimenti..." Jon sta per rispondere ma intervengo io "ciao ragazzi di cosa parlate?" Lascio tutti sorpresi "niente di importante, Jon ci ha detto che hai iniziato a correre e volevamo unirci" ignoro completamente Jon "voi avete il numero di Simon? Quello che gioca nella squadra" i due si guardano per un secondo e poi rivolgono lo sguardo al loro amico che cerca di essere il più distaccato passibile, "si tieni" Peter mi passa il suo telefono con il numero, lo memorizzo e me ne rivado, "grazie Peter, a dopo Rebby" salgo in camera e chiudo la porta, prendo il telefono indecisa sul da farsi, chiamare o non chiamare? Prendo una decisione veloce e lo chiamo, quattro squilli e la sua voce irrompe nella stanza.

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