Capitolo 23

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...vado a caricare subito nel letto addormentandomi immediatamente.

RECHEL'POV
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Sento la sveglia suonare e capisco subito che è ora di alzarsi per andare a scuola ma la mia voglia è pari a zero, con tutta la mia forzo di volontà cerco di alzarmi dal letto, vado a farmi una doccia per svegliarmi un po', passa il tempo e quando ho finalmente finisco e controllo l'ora vedo che sono in ritardo, mi vesto velocemente ed esco dalla camera per uscire, incontro jonathan e mia mamma perciò li saluto.
"Hey Rechel hai gli allenamenti?"
"No però sono in ritardo per scuola" mia mamma e Jonathan si guardano per poi scoppiare a ridere,
"Perché state ridendo?" Dico un po' scocciata
"Ieri il coach ha dato giornata libera a tutte le persone che partecipano alla gara di domani, mi rilasso e lancio lo zaino affianco alla porta per andare a fare colazione.

Sto per chiedere a Rebeccah di uscire quando qualcuno bussa alla porta.
"Avanti" davanti alla porta compare Jonathan, che si avvicina a me fino a sedersi nel letto
"Hai voglia di uscire?"
"Va bene" mi sorride e io arrossico leggermente, lui esce e dopo una decina di minuti finalmente usciamo.
"Mi dici dove stiamo andando?" Sono una persona molto curiosa e questo Jon lo sa bene,
"No è una sorpresa" sbuffo e inizio a guardare fuori dal finestrino, dopo circa una mezz'oretta arriviamo davanti ad un lago grandissimo, scendiamo e andiano al molo e ci sediamo, mi tolgo e scarpe e immergo i piedi nel acqua che essendo inverno è fredda,

"Perché mi hai portato in questo posto?" Abbiamo tolto entrambi i piedi dall'acqua e ci siamo messi a guardare il cielo.
"Per farti vedere il posto dove hanno organizzato la festa dopo la parita"
"Wow emozionante" rimaniano curca un quarto d'ora a guardare il cielo in silenzio, immersi ognuno nei propri pensieri

"Che ne dici di tornare a casa?" Dico
"Ci sto" si alza in piedi e mi porge la mano per alzarmi, io la afferro e ci incamminiamo verso la macchina, il viaggio è abbastanza silenzioso, ma a me va bene così.

Arrivati a casa mi vado in camera per prendere la roba e lavarmi, quando esco dalla doccia ho ancora l'asciugamano legato al petto, mi sto lavando i denti quando dietro di me sento la porta aprirsi, perciò mi giro di scatto rimanendo con lo spazzolino in bocca, davanti a me compare Jon a petto nudo e un sciugamano legato in vita, siamo timasti paralizzati l'uno davanti all'altra, lui mi sqadra dalla testa ai piedi e io faccio lo stesso, il suo corpo, a differenza che a lui non sembra importate mentre a me stanno per cedere le gambe, i suoi pettorali sembrano scolpiti perfettamnete nel suo corpo, posso dire che il football non gli fa affatto male.

"Em..." cerco di sembrare arrabbiata ma la mia voce esce tremante, finalmente mi guarda negli occhi e non so perché ciò mi fa venire un mal di pancia tremendo.

"Perché non hai chiuso la porta a chiave?" Rimango allibita tanto da aprire leggermente la bocca
"Semmai perché tu non hai bussato?! Non siamo mica in una caverna" non so perché quando "litigo" mi viene sempre da fare paragoni stupidi e questo fa sembrare anche me stupida,
Jonathan allarga la bocca in un sorriso talmente bello che fa sorridere anche me.

Mi sono asciugata i capelli e nel frattempo il mio fratellastro e rimasto seduto circa mezz'ora ad aspettare,
"Ah! finalmente hai finito!" Dice sollevato, sorrido e vado verso la mia camera, una cosa che non vi ho detto e che forse avrete capito è che le nostre camere sono senza bagno perciò siamo costretti a condividere il bagno del corridoio.

Siccome c'è caldo decido di cambiarmi i pantaloni, esco dalla mia camera per andare in cucina e sorpassando il bagno sento Jon cantare una delle mia canzoni preferite, mi viene da sorridere e scuotendo la testa scendo le scale.

Mia mamma non sa cucinare moltr cose perciò molto spesso cucina Cole,
"Ciao Cole!"
"Ciao tesoro, si avvicina e mi da un bacio nella fronte per poi riprendere a cucinare.

"Che cucini di buono?"
"Una lasagna e il maialetto"
Rimango stupita, solitamente mangiamo pasta e una fettina impabata perché comunque loro sono molto occupati con il lavoro e non hanno molto tempo da passare in cucina, ma penso che se fosse per Cole cucinerebbe dalla mattina alla sera.

Ci sediamo tutti a tavola e Cole porta il cibo, incominciamo a mangiare, rimando nuovamente stupita dalla bravura di Cole nel cucinare e dalla delizia del cibo.
Ad un tratto Cole e mia mamma Giselle smettono di mangiare e cominciano a guardare prima me poi Jonathan e viceversa, perciò anche noi smettiamo di mangiare.

"Emm.. ragazzi io e Giselle abbiamo di partire a fare una vacanza"
"Che bello!" Sorrido, Jon mi interrompe continuoando con quello che avrei voluto dire io
"Ma..." stavolta è mia mamma a continuare

"Ma durerà diversi giorni e saremo a Londra, quindi non potremo esserci per le vacanze di natale e nemmeno per la partita di domani visto che partiamo a quell'ora... e chiedervi se potevamo fidarci a lasciarvi da soli"

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