Capitolo 21

4.1K 114 2
                                    

Non ho il tempo di pensare o di ricordare la giornata, il sonno mi travolge.

☆JONATHAN'POV☆
Sento il telefono vibrare aul comodino perciò mi alzo per spegnerlo, è Liam.
Accento la chiamata

"Jonatha!" Sono costretto ad allontanare il telefono all'orecchio
"Che c'è?" Il mio tono è assonnato
"Ci sono già gli allenamenti stiamo aspettando te, il coach vuole fare le elezioni per il nuovo capitano"

Mi ero completamente dimenticato dell'allenamento di oggi, corro a vestirmi, mi metto i primi pantaloni che trovo e una maglia rossa.

Rechel è ancora a casa e sta uscendo anche lei ma non voglio farle domande. Esco di corsa e prendo il pulman, in autobus sono tutti calmi e io sto quasi per urlare all'autista di andare più veloce ma lui mi costringe a scendere. Più avanti di me vedo una ragazza in bici e appena la raggiungo vedo che si tratta di Rechel.

Mentre lei pedala e io corro mi parla
"Stai andanado anche tu agli allenamenti?"
Annuisco
"Vuoi salire?" La guardo negli occhi e le annuisco nuovamente

Salgo nella bici, e dopo un po' lei non c'è la fa' più a pedalare a causa del troppo peso prendo il suo posto e finalmente arriviamo a scuola.

Il coach è un tipo irritabile ma estremamente simpatico.
"Hey ragazzi guardate chi è arrivato!" Tutti si fermano a guardarmi e io poggio la mia roba in panchina
"Jonathan 5 giri di campo forza!"
Non finisco di poggiare la roba che sono costretto a lanciarla e incominciare a correre, mentre corro vedo Rechel dal altro lato del campo allenarsi con spaccate e verticali, le hanno dato la tuta della scuola e devo dire che le sta benissimo. All'improvviso mi scontro con qualcuno facendolo cadere a terra.
"Guarda dove vai!" Non mi sono ancora girato per guardare chi ho urtato ma gli rivolgo comunque la mano per aiutarlo ad alzarsi, appena il ragazzo mi afferra la mano io mi giro e vedendo davanti a me Tyler la ritraggo lasciandolo cadere nuovamente a terra.
"Hey amico che problemi hai!?"
"Non sono tuo amico" continuo a correre lasciandolo lì.

Finalmente sono finiti gli allenamenti, tra poco ci sarà l'ultima partita prima delle vacanze di natale. Giocheremo contro la Colombia University, tra le due scuole c'è molta rivalità, perfino il coach diventa estremamente irritabile, anzi diciamo che lo diventa più del solito.

"Ciao Jon io sto andando" Rechel mi saluta sorrido e io ricambio salutandola con la mano, ora devo solo andare a prendere la mia macchina e tornarmene a casa.

Mentre cammino ogni tanto mi tocca fermarmi a salutare qualche amico e amica ma finalmente arrivo, entro nel bar per vedere se  c'è Maggie e la trovo di spalle intenta a lavare il pavimento, mi avvicino a lei e le tocco la spalla.

"Hey! Sono venuto a prendere la macchina, volevo ringraziarti per ieri"
Appena si gira noto che nel volto ha un ematoma viola intormo all'occhio.
"Si non c'è di ché" si rigira per pulire

"Hai finito di lavorare?"
Si rigira verso di me con un espressione incuriosita
"Si ho finito"
Le rivolgo un sorriso
"Ti va di andare a fare un giro?"
Anche lei mi rivolge un sorriso dolce che le illumina gli occhi.

                             ~~~
Staimo parlando da 2 ore Maggie è davvero una persona adorabile, ha un carattere forte e determinato ma anche molto sensibile.

Non le ho ancora chiesto come ha fatto a farsi quel livido nel occhio perciò approfitto del occasione per domandarglielo.
"Posso farti una domanda?"

Il suo sorriso si spegne diventando seria
"Si certo"
"Se vuoi puoi anche non rispondere ma almeno te lo avrò chiesto"

Fa un piccolo sorriso
così continuo
"Come ti sei fatta il livido?"
La sua espressione si incupisce e abbassa la testa, ad un tratto vedo le lacrime rigare le sue adorabili guance
"Ritiro tutto quello che ho detto"
Mi alzo per andarmene ma lei mi afferra la mano e alzando quando la guardo negli occhi vedo il dolore che sta provando
"No ti prego devo dirlo a qualcuno.."

Mi risiedo nella sabbia e aspetto che inizi a parlare
"È stato mio padre" abbiamo ancora le mani intrecciate e a quella frase mi viene da stringerla leggermente
"Da quando è morta mia mamma si ubriaca ogni notte e quando ritorno da lavoro mi picchia o..." lascia la frase a metà ma non c'è bisogno che continui per capire quello che voleva dire.
A quel punto l'abbraccio stringendola al mio petto e sentendo i suoi singhiozzi finire  lentamente.

~Sex Or Love?~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora