Capitolo 36

2.5K 76 3
                                    

CHAT;
-Rebeccah lascia subito Dom, quando ci vediamo ti spiego, però ti prego di fidarti di me, Lascialo!
-va bene ma calmati ahah
FINE CHAT
Infilo il telefono nella borsa e mi rilasso, mi addormento cullata dal amaca e dopo qualche minuto mi risveglio abbracciata con qualcuno che è intento ad accarezzarmi la testa, rimango ferma facendo finta di essere ancora addormenta per godendomi il calore di quel corpo, e il profumo di menta che emana, sorrido. "Sei sveglia?" Annuisco aspettandomi che la persona finisca di accarezzarmi, e la cosa che mi stupisce e che non si ferma, mi accoccolo di più a lui rimanendo per ancora molti minuti così. "Rechel dobbiamo andare!" Sento Jon urlare da dentro la casa e a mala voglia mi alzo dal amaca, a fianco a me c'è Simon, arriva una folata di vento e mi stringo nelle mie stesse braccia, "freddo?" Annuisco e mi siedo un attimo al bordo del amaca pronta ad andarmene, sento due braccia circondarmi e subito mi rilasso, "ora?" Muovo la testa in segno di negazione e ridiamo, mi da la sua felpa e mi lascia un bacio nel collo, saluto tutti e vado via con Jon, "quanto hai bevuto?" Chiedo, "chi ti dice che io abbia bevuto?" Alzo un sopracciglio e lui capisce, "va bene solo una birretta" torniamo a casa e ci fiondiamo ognuno nelle proprie camere, spero che Rebeccah abbia fatto come gli ho detto, non avendo voglia di cambiarmi mi addormento ancora vestita, con la felpa di Simon e l'odore di menta a cullarmi nel sonno. Non so quando rivedrò Simon per ridargli la felpa visto che non ho il suo numero, magari lo chiedo a Jon. Questa mattina mi sono svegliata con una grinta al di sopra del solito  e ho deciso che quest estate andrò a correre, mi alzo e anche se mi fanno male le gambe dalla partita vado a correre, metto il contapassi e il cronometro ed esco di casa, non mi piace stare sempre a casa, sono una persona abbastanza attiva. Il telefono inizia a suonare e interrompo la mia corsa, ho segnato come obbiettivo i quindici mila passi e finalmente gli ho raggiunti, torno a casa e vado subito a farmi una doccia, sono immersa dal sudore, dopo una quindicina di minuti finisco e scendo per la colazione, prima mi ero dimenticata di farla, infatti non so come ho fatto a non svenire, "beh che avete fatto tu e Simon?" Guardo storto Jon, anche se un po' mi viene da ridere "prima di tutto ciò non dovrebbe interessarti, secondo niente perché mi sono addormentata" si mette a ridere sonoramente "molto strano devo dire" incrocio le braccia "ti sbagli poi mi sono svegliata e abbiamo parlato, almeno non mi sono messa a bere" questa volta è lui a non ridere al contrario di me che vedendo la sua faccia buffa inizio a ridere come una pazza,  "dovresti vederti" rido ancora, e faccio colazione, non so come passare il primo giorno di vacanza, non ho debiti da recuperare a scuola, perciò devo aspettare gli esiti con tanta ansia, so che non hanno motivo per bocciarmi, per lo meno lo penso, almeno che non facciano un complotto contro di me,  ma spero di no. Dopo la colazione mi sono addormentata per un po' di ore e Jon non mi ha chiamato per il pranzo, perciò ora ho fame e mi annoio, scendo in cucina e trovandola vuota penso che Jon sia uscito, non capisco perché non avvisa mai, Chiamo Rebeccah.
Inzio chimata:
"Pronto?"
"Hei Rebby, che ne dici di passare a casa?"
Passa qualche secondo in cui evidentemente si sta organizzando
"Si va bene oggi non ho nulla da fare, così parliamo un po' ti devo raccontare, a dopo"
"A do-"
Fine chiamata.
Non so che gusto ci trovi a lasciare le perone sempre a metà, apro uno sportello e prendo un pacco di patatine, mi guardo una puntata di una serie tv e arrivata alla fine spengo la tv, prendo un bicchiere di acqua e quando ho finito lo appoggio, sento un rumore di qualcosa che cade, mi giro di scatto, sicuramente proveniva dal piano di sopra, prendo un coltello e un mattarello e inizio ad avventurarmi, salgo piano le scale, sembro un agente della FBI, sento del brusio nella stanza di Jon allora inizio a spaventarmi, forse sono dei ladri, mi affianco alla porta e mentre sto per aprire, la porta si apre, alzo il coltello e il mattarello, compare una persona, avendo troppa paura inizio a prendere a colpi l'uomo che si accascia a terra, dopo di lui ne compare un altro allora gli lancio il mattarello in testa e anche lui si accascia a terra, da dietro i due sfortunati compare un ultimo ragazzo, avendo in mano solo il coltello, lo graffio e lo butto per terra, cerco di calmarmi e di acquisire di nuovo lucidità, per la paura la vista mi si era appannata,  probabilmente mi sto per sentire male, riapro gli occhi e vedo due ragazzi per terra, uno che si tiene la testa e l'altro che si tiene la spalla e una gamba, alzo lo sguardo e vedo Jon con una mano nel braccio con qualche gocciolina di sangue fuori, a questo punto la vista mi si appanna nuovamente e svengo, cado a terra, mi sembra di volare ma allo stesso tempo mi fa male da tutte le parti. Non so da quanto tempo sia rimasta svenuta, sbatto qualche volta le palpebre per abituarmi di nuovo alla luce e vedo le due figure che ho picchiato con il mattarello, non so come, ma mi metto ad urlare, subito arriva Jon, "stai tranquilla" si siede affianco a me e mentre continua a sussurrarmi questa frase mi accarezza la testa.

~Sex Or Love?~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora