Capitolo 26

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RECHEL'POV

Sbatto qualche volte le palpebre prima di riuscire ad aprire davvero gli occhi, subito mi accorgo di avere un braccio che mi stringe in vita, un corpo attaccato alla mia schiena e un respiro caldo nel collo, cerco di girarmi per vedere chi è ma le mie gambe sono intrecciate. Aspetto una decina di minuti a cercare di ricordare che cosa è successo ieri sera, ma niente, finalmente la persona attaccata a me si stacca, e inizia ad accarezzarmi la testa dolcemente, quando finalmente si alza e riconosco chi è non riesco a trattenermi.
"Oh mio dio" incominci ad fissare la persona davanti a me, con soli i box,
"Oh mio dio" mi metto seduta e incomincio ad aiutarmi, mi alzo in piedi rendendomi conto di essere in mutande e reggiseno,
"Oh mio dio" afferro velocemente la tuta e inizio a uscire sbattendo anche nel comò, nel frattempo Jon mi guarda tra lo sconvolto e il divertito. Esco dalla camera.
"No no no... cos'ho fatto" mi metto una mano tra i capelli, incomincio ad uscire dal hotel e mentre sto per imboccare le scale vedo Rebeccah e Liam uscire dalla camera affianco alla nostra. Non riesco a smettere di pensare al corpo di Jon premuto contro il mio nel letto, che emanava calore e protezione, le sue braccia che avvolgevano il mio corpo. Esco dal hotel e inizio a camminare  verso casa rendendomi conto si essere a piedi.

JONATHAN'POV

Penso che Rechel si sia dimenticata tutto a causa del alcool, mi vesto velocemente e vado a cercarla, esco dal hotel e la vedo seduta sul gradino con la testa tra le mani e mi viene da sorridere, pago e le vado incontro.
"Hey" mi siedo a fianco a lei,
"Hey" sussurrò in modo da farsi sentire solo da me, ma mantenne la testa con le braccia per non farsi guardare.
"Non voglio parlarne" mi venne da sorridere e aprii la bocca per parlare ma mi interruppe prima,
"Mi accompagni a casa?" Annuisco e le porgo la mano per aiutarla ad alzarsi, ma la rifiuta alzandosi e andando verso la macchina.
Il viaggio è silenzioso, lei è rimasta tutto il tempo voltata verso il finestrino, dopo circa una ventina di minuti parcheggio la macchina a scendo  per andare ad aprire lo sportello a Rechel, ma lei ormai è già arrivata alla porta di casa, sospiro e la raggiungo.
"Rechel ti devo parlare"
"Jon non c'è niente di cui parlare" fa una breve pausa nella quale guarda per terra prima di ricominciare,
"È stato uno sbaglio" si gira per aprire la porta ma io le afferro il polso e la giro verso di me,
"Rechel non è successo niente ieri"
"Davvero?" Annuisco e come una bambina a cui hanno appena regalato un cioccolato inizia a saltare e ad abbracciarmi,
"Grazie" alza la faccia che fino a pochi secondi fa era spacciata al mio petto e vedo che arrossisce leggermente.

Entriamo dentro casa e subito ci veniamo accolti dal profumo di una torta che probabilmente Giselle sta preparando,
"Siamo tornati!" Urlo in modo da farmi sentire, vedo Giselle e mio padre arrivare con le braccia incrociate e passo deciso, questo non significa niente di buono,
"Dove siete stati?" Giselle si avvicina alla figlia e le prende la faccia tra le mani per controllare se sta bene, Rechel si toglie le mani della madre dalla faccia e inizia a parlare,
"Mi dispiace e colpa mia, mi sono sentita male e Jon non se la sentiva di guidare con me in quelle condizioni" la guardo un po' perplesso, da quando Rechel è arrivata non ha mai detto una bugia alla madre o a mio padre, i nostri genitori la guardano e dopo qualche altra lamentela ci lasciano stare, vado in camera mi a e accendo la tv, visto che non c'è niente di decente vado a prendere uno dei tanti cd che tengo vicino al muro, metto il cd nella tv e mi corico. Sento squillare e vedendo i titoli di coda del film capisco di essermi addormentato, prendo il telefono e rispondo, "pronto?" La mia voce è roca a causa del piccolo sonnellino, "ciao sono Maggie" "oh si ciao Maggie, tutto bene?" Mi erò dimenticato di lei e del bacio, "Em, si, anzi no, ecco io, volevo chiederti se ti andava di vederci" guardo l'ora, sono le 23;30 "Ora?" Dico un po' stranito "no no, domani?,  mattina" "Si va bene" la mia voce è ancora assonnata mentre quella di Maggie è timida ma decisa, "Allora a domani" "A domani" chiudo la telefonata e mi addormento.

La mattina seguente mi sveglio, sento gli uccellini cantare nel albero davanti alla mia finestra, prendo la roba dal armadio e vado a farmi una doccia, entro in bagno, l'acqua calda che segue il mio corpo mi da un senso di pace e tranquillità, essendo le cinque del mattino sono tutti addormentati e ho tutto il tempo per prepararmi e andare a scuola prima che gli altri si svegliano e iniziano a urlare tra il ritardo per il lavoro, la colazione quasi pronta, e Rechel che pur essendo piena di magliette molto carine non sa mai cosa mettersi.  Esco dal bagno e vado in cucina, dove trovo Rechel intenta a preparare dei pancake,
"Ce ne sono anche per me?"
Si gira sorridendo. "Certo!"
Appoggia i piatti con i pancake e iniziamo a mangiare, dopo qualche secondo Rechel inizia a guardarmi.
"Che c'è?" "Mi dispiace per la reazione che ho avuto ieri" rimango un po' sorpreso perché non mi aspettavo che fosse così diretta. "Tranquilla".

Usciamo dalla macchina e come tutti i giorni Rechel va dalla sua amica mentre io vado vicino ai miei amici che si riuniscono sempre davanti alla macchina rossa.
"Hey Jon quando me la presenti tua sorella?" È Dominic, anche lui appena entrato nella squadra, alto, capelli neri e occhi blu,
"Hey Dom che ne dici di mai?" Scoppiamo a ridere e al suono della campana ci separiamo, alla prima ora ho Inglese avanzato perciò sono con Liam, Dom e Rechel.
*PROSSIMO CAPITOLO A 10 ☆*

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