Capitolo 24

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Vorremmo chiedervi se potevamo fidarci a lasciarvi da soli"

RECHEL'POV

"Ma certo che si!" La voce di Jonathan irrompe nel silenzio creatosi per alcuni secondi, io continuo affermando quello che ha detto Jonathan.
"Certo che potete"
Dopo la lunga chiacchierata riguardante il viaggio e tutte le precauzioni finalmente è ora di andare a dormire, momento che aspettavo con ansia.

                             ~~~       
Mia mamma e Cole ieri sera hanno costretto me e il mio fratellastro a mettere le sveglie presto in modo da salutarli.
Mia alzo dal letto e vado a lavarmi la faccia per cercare di non sembrare uno zombie, apro l'armadio che naturalmente è completamente in disordine e prendo una maglietta blu con dei brillantini lungo la scollatura a V, afferro dei jeans e mi metto le scarpe.

Scendo le scale e vedo già tutti seduti intenti a fare colazione, mi siedo con loro e dopo un po' ci alziamo, mentre Cole va a prendere le valige e le infila in macchina, mia mamma fa le prediche, io e Jon siamo in piedi l'uno di fianco a l'altra, immobili aspettando che finisca di parlare a macchinetta, appena finito arriva anche Cole che ci saluta e "trascina" Ginnie nella macchina, ci salutano un ultima volta da dentro la macchina e partono.

Jon chiude la porta
"Uuuu" si gira verso di me e alza la mano aspettando che gli dia il cinque, incomincio a camminare verso camera mia ma lui comincia a seguirmi con la mano in aria, arrivata nella porta della mia camera cerco di chiudere e vedendo che non chiude faccio forza ma da l'altra parte c'è Jon e di conseguenza non ho molte possibilità, non ho intenzione di dargliela vinta, perciò lascio di colpo la porta dimenticandomi di spostarmi, all'improvviso mi ritrovo schiacciata a terra con Jon sopra di me,
"Aia!" Cerco di spostarmelo di dosso ma lui non si muove... sorride e si alza in piedi, mi aiuta ad alzarmi, rimaniamo a fissarci negli occhi per un po',

"Ora me lo dai il cinque?" Allunga la mano e sorride
"Mmmm...Non ci pensare!" faccio uno scatto per incominciare a correre fuori dalla camera, mentre gli passo a fianco si abbassa e mi afferra per le gambe, e mi mette in una spalla incominciando a correre, quando arriviamo in salotto mi lancia in un divano e lui si siede in quello davanti a me, siamo affannati a causa delle risate e delle urla, ma della mi bocca riesce ad uscire qualcosa
"Ok hai vinto tu" alzo la mano in aria e Jon si avvicina battendomi il cinque, ci guardiamo e sorridiamo.

Dopo qualche minuto mi alzo dal divano e vado in camera mia, cerco di preparare la roba da portare alla festa dopo la partita. Prendo un tubino nero e lo poggio sul letto, spalanco le ante del mio armadio e incomincio a frugare tra la montagna di roba ormai non più piegata e la roba appesa, tiro fuori qualche abito che rimetto subito a posto.

Purtroppo prima di trasferirci qui era mia madre ad andare a comprare la roba e mi dispiace ammetterlo ma a volte tornava a casa con dei vestiti osceni, che io indossavo per non farla rimanere male.

Penso che dovrò cambiare il mio guardaroba e andare a fare un po' di shopping, alla fine trovo un abito tuta bianca, ha le bretelle e un pantalone lungo, niente di complicato, trovandomi in difficoltà decido di provarle e guardarmi allo specchio, alla fine scelgo la tuta perciò la piego e la lancio sul letto con un paio di tacchi neri alti.

Rendendomi conto del tempo  incomincio a prepararmi per la partita, mi faccio un coda alta, applico un po' di ombretto chiaro e metto il mascara, indosso la tuta viola della scuola e le scarpe e finalmente esco dalla stanza per chiedere a Jon se mi accompagna e lo trovo seduto del divano con una maglietta bianca a scollatura a V che segue le forme dei suoi muscoli e un paio di pantaloni neri, al suo fianco c'è una specie di valigetta con qualche cosa per la partita penso.

"Hei Jon mi potresti accompagnare alla partita?"
Jon si gira di colpo e incomincia a guardarmi, il suo sguardo fisso su di me mi provoca uno strano effetto che mi porta a diventare completamente rossa, finalmente solleva lo sguardo dritto ai miei occhi e con un sorriso risponde,
"Va bene"
Vado verso di lui e mi siedo affianco a lui per guardare un puntata di una serie che sta guardando, visto che manca ancora una quarantina di minuti inizio a guardare la puntata ma piano piano i miei occhi si chiudono a causa della stanchezza.

Sento scuotermi con delicatezza la spalla, cerco di aprire le palpebre ma la luce puntata del lampadario mi porta a sbatterle un paio di volte prima di comprimi con la mano e alzarmi, 
"Mancano cinque minuti andiamo?"
"Mmm"
Jon sorride e mi aiuta ad alzarmi da quel divano  che in quel momento sembrava così caldo e soffice.

Corro in bagno per sistemarmi un ultima volta volta il fiocco e sento la Jon dire qualcosa di incomprensibile e non ricevendo nessuna risposta da parte mia ripete a voce più alta,
"Rechel sei pronta?! Guarda che facciamo tardi!"
Sorrido,
"Arrivoo!" Corro giù per le scale cercando di non inciampare, arrivo davanti alla porta e faccio un piccolo salto davanti a Jon
"Eccomi capitano ora possiamo andare" ridiamo e saliamo in macchina, quando ho ansia divento energetica.

"Che bello non vedo l'ora!!" Stringo leggermente il braccio di Jon che mi sorride,
"Tu non sei emozionato?"
"Dai un po' ormai sono abituato"
Il tragitto e pieno di risate e di aneddoti riguardanti le partite di Jon, finalmente arriviamo, io e il mio fratellastro ci salutiamo e dividiamo ognuno dal proprio gruppo, vado verso le cheerleader notando che Rebeccah è già arrivata e con me è felice mentre le altre sembrano tranquille e abituate.

Ci dirigiamo in uno spazio vicino al campo dove ci sono tutti i spettatori e le squadra, c'è un piccolo palco con un microfono e il coach che inizia a fare un discorso buffo cerco di trattenere una risata quando Veronica si avvicina a me.
"Lo fa tutti gli anni?"
"Si, a tutte le partite"
Finito il discorso tutti i presenti cominciano a sparpagliarsi da tutte le parti, c'è chi incomincia a prendere posto sugli appalti e chi va negli spogliatoi e chi, come me comincia a scendere in campo, mi fermo a guardare le persone sedersi sugli spalti,
"Ciao Rechel" mi giro e riconosco Tyler
"Ciao Tyler!" Gli sorrido e lui ricambia
"Sei agitata?"
"Si tu?"
"Beh se mettiamo in conto che non è la mia prima partita non dovrei esserlo..." decido di non dire niente e lasciarlo continuare,
"Ma sapendo che ci sei tu, la cosa mi entusiasma" sento le guance prendere fuoco, non so più cosa dire, ad un tratto lui si avvicina e prendendomi per la vita mi bacia e io ricambio, le sue labbra sono morbide e hanno sapore di menta, sentiamo il fischi del coach con un sorriso rimaniamo ancora vicini poi siamo costretti a separarci, mentre guardo correre Tyler verso il campo noto Jonathan guardarmi e che appena si accorge che anche io lo sto guardando distoglie lo sguardo, indossa il casco e si mette in posizione.

La partita comincia e noi cheerleader facciamo il nostro balletto ormai imparato a memoria, in questo "ballo" quelle a essere lanciate in aria siamo io e un altra ragazza di nome Alice. Siamo giunti al termine della partita e noi ragazze siamo zuppe di sudore, non oso immaginare i ragazzi, le squadre sono pari e manca solamente un punto alla fine, vedo Tyler correre verso la linea con la palla in mano schivando gli avversari, manca meno di un metro, ormai non c'è più nessuno a fermarlo, un ultimo sforzo e tutte le persone sedute negli appalti incominciano ad esultare.
Corro verso Tyler che mi prende al volo e mi stringe tra le sue braccia facendomi scendere lentamente, quando finalmente tocco per terra lo abbraccio.

"Vuoi che ti accompagni io sta volta a casa?" Sorrido
"Certo" ci dividiamo, lui va a cambiarsi e io vado a salutare le altre cheerleader, poco dopo ci incontriamo e salutiamo un ultima volta, ci incamminiamo verso la sua macchina quando lui mi prende la mano e mi apre lo sportello, il ritorno sembra più breve rispetto all'andata, scende della macchina per venire ad aprirmi lo sportello e a quel gesto mi imbarazzo un po' sorrido e lo saluto con un bacio leggero nella guancia
"A dopo"
"A dopo dimmi a che ora devo venire a prenderti"
"Tra un ora va bene? Così hai il tempo di prepararti"
"Va benissimo a dopo"
Entro dentro casa e sospiro, Tyler è davvero un bravissimo ragazzo, è dolce, educato e simpatico, salgo in camera e mi faccio una doccia, esco dal bagno e vado in camera,
Mi metto la tuta bianca e i tacchi neri, vado in di nuovo in bagno per truccarmi, mi metto un po' di eyeliner, il mascara e mi piastro i capelli che anche sono diventati leggermente mossi.
Sento bussare alla porta del bagno perciò mi sistemo un ultima volta ed esco, Jon è davanti a me, con i tacchi divento quasi alta quanto lui.
"Wow! Sei bellissima"
Sorrido e arrossisco leggermente
"Grazie"
"Comunque mi lavo e sono pronto"
"No veramente mi sta per venire a prendere Tyler" a quella frase il suo sguardo diventa un misto tra delusione e collera e con mia sorpresa mi risponde con un tono indifferente che un po' mi ferisce.
"Ah, allora okay"

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