Il sole che entrava dalla finestra centrale era forte già dalle prime luci dell'alba, Federico si era svegliato non appena un raggio di sole aveva colpito il suo volto e cercava in ogni modo di coprire quello di Benjamin ancora stretto a lui.
Non ricordava bene la dinamica dei fatti, ma era sicuro di aver chiesto a Benjamin la sera prima di non andare via ed era sicuro che Benjamin avesse risposto, cosa non lo ricordava.
Nonostante avesse provato in ogni modo a non farlo svegliare, la sveglia interiore di Benjamin ebbe la meglio e aprì gli occhi non appena Federico finì di sistemargli le coperte in modo tale che la luce non potesse colpirlo: "ah, ti sei già svegliato Ben, buongiorno" disse con un pizzico di delusione nella voce, Benjamin si stiracchiò poi lo fissò qualche secondo "ma buongiorno eh, ti da fastidio?" "No, volevo solo che riposassi ancora un po'.." Benjamin sorrise per la premura del ragazzo e gli allacciò le braccia dietro al collo "ultimamente passo decisamente delle notti fantastiche" sussurrò "non c'è bisogno che continui a controllare come dormo anche di giorno, ho da lavorare" disse e gli baciò la punta del naso per poi allontanarsi, Federico non contento si avvicinò di nuovo lasciandogli una scia di baci sulla mascella "dai Fede smettila o non mi alzo più" sorrideva il ragazzo "ottimo" commentò l'altro, poi gli diede un bacio a stampo e si mise seduto.
"Ben, ritornando a ieri.. ti ho chiesto di non andare via, vero?"
Benjamin annuì
"E non lo farai, vero?"
Benjamin scosse la testa
Federico sorrise "lo sapevo" disse vittorioso, per poi ritornare sulle sue labbra."Mi spieghi che cos'è questo posto?" Chiese mentre Benjamin piegava le coperte
"Non lo so, mi ci ha portato tua sorella un pomeriggio, mi ha detto che ci potevo tornare e.. e in pratica ci vivo"
Federico prese il libro che stava stringendo Benjamin la sera precedente "bleh, sei più smielato di mia sorella, Ben!" Il moro glielo tirò dalle mani "scusa se non ho tempo di andare a comprare libri e leggo quelli di tua sorella" "certo, il problema è il tempo? Ma dai su, sei peggio di lei" Benjamin portò le mani ai fianchi e aggrottò le sopracciglia "non ti ho chiesto di giudicare le mie letture" Federico si alzò dal pavimento e incrociò le braccia di fronte al ragazzo "ti presterò un mio libro, principessa" disse, la luce del sole si scagliava contro gli occhi di Benjamin, facendoli brillare come non avevano mai fatto, Federico pensò fosse meraviglioso e una scarica di brividi gli percorse il corpo.
Il ragazzo di fronte a lui stava ridendo per il nomignolo affibbiatogli, tanto che non si accorse dello sguardo perso di Federico "sei..sei.." sussurrò quest'ultimo "cosa sono?" Chiese curioso l'altro "sei bellissimo." Benjamin arrossì, non se lo aspettava "tu sei più bello di quanto immagini, Fè." Federico scosse la testa "di che colore sono i tuoi occhi?" Chiese distratto ancora fissandoli "non lo so, azzurri credo, a volte quasi tendenti al verde, credo, ma in sostanza azzurri" rispose "non ho mai visto niente di più prezioso" Federico era ancora in estasi "ma smettila" il maggiordomo arrossì ancora di più, non avrebbe mai ammesso di amare i suoi complimenti."Secondo me dovremmo scendere" Benjamin lasciò cadere nella tasca anteriore il suo orologio "dai, è presto.." commentò ancora una volta il biondo con le mani tra i capelli dell'altro "Federico, sai che mi piacerebbe tantissimo restare qui con te tutto il tempo ma capirai che non sono in questa casa in quanto tuo fidanzato, ma come domestico, e dovrei.."
Federico si illuminò "fidanzato?" chiese "b-beh era per fare un esempio" si giustificò il ragazzo sistemandosi i bottoni della camicia, "però.. però ti piacerebbe se.." "se cosa Federico? Sono il tuo maggiordomo e in quanto tale ti vado a preparare la colazione." Disse serio alzandosi "e tu faresti meglio a cambiarti, sei vestito così da troppo tempo per essere un signorino della tua classe sociale." Scherzò prima di aprire la porta e scomparire."Annette? Sei sveglia Annette?" Benjamin entrò nella stanza della ragazza "eh si, se avessi aspettato te e mio fratello avrei potuto fare direttamente il pranzo" Benjamin arrossì leggermente "scusami, mi ha trattenuto, sai com'è.." "certo che lo so, lo conosco da una vita, sa essere molto persuasivo" Scherzò "gli hai detto tu di venire in soffitta?" Chiese sedendosi sul letto "Ben, avresti dovuto vederlo" iniziò la ragazza legando la scarpetta "quasi piangeva, non riusciva a trovarti, gliel'ho detto perché era veramente spaventato" Benjamin abbassò lo sguardo "è colpa mia.. l'ho minacciato di andare via.." Annette lo guardò stranita "c-cioè? Perché vuoi andare via?" "Non è che voglio andare via, ma.. lui si sposerà con Cristina, non riuscirò a stare bene, capisci?" Alzò lo sguardo per incrociarlo con quello della ragazza "Ben, ti capisco" disse sedendosi accanto a lui e poggiandogli le mani sulla gamba "ma sai quanto soffrirebbe lui? Sai quanto lui tiene a te? Se vi allontanerete, nessuno dei due starà bene e soprattutto Federico che non è abituato a soffrire, Federico non riesce a nascondere i suoi sentimenti, sai che ti cercherà per mari e monti, sai che potrebbe fare follie. Ti prego Ben, pensa anche a lui.."
"Federico, oggi dovresti andare a prendere i documenti di tua sorella al municipio, io ho da fare" Ettore sembrava molto impegnato quella mattina, tra giornali e telegrammi vari non aveva ancora avuto il tempo di finire il suo caffè "va bene, comunque, se vi interessa saperlo ieri ho chiesto a Cristina di sposarmi, ha detto si." Annette si lasciò cadere le posate sul pavimento "d-davvero?" chiese sconvolta "finalmente. Appena ho del tempo faccio un paio comunicazioni e organizziamo questa inutile festicciola." Commentò Ettore senza un minimo di considerazione verso il suo primo genito "F-federico, ma non hai pensato a.. a.. a me? Mi lasci da sola? Tu non vuoi farlo!" chiese la ragazza alludendo a Benjamin che proprio in quel momento entrò tenendo in mano la teiera "Annette, non sei più una bambina, potrai resistere qualche anno senza tuo fratello. Poi troveremo qualcuno che porti via anche te, sta tranquilla." Rispose il padre al suo posto, Federico decise di evitare di rispondergli e dare corda alla sorella "certo che ci ho pensato a te, a tutto quello che abbiamo vissuto insieme e a tutto quello che ancora dobbiamo vivere l'uno al fianco dell'altro, ma capirai che non ho potere di decidere cosa voglio, e ho dovuto farlo. Tu sta tranquilla, che appena posso ti porto via di qui. Non ho intenzione, nessuna intenzione di perderti, hai capito?" Federico alzò lo sguardo incrociando per qualche secondo gli occhi di Benjamin, alzò le sopracciglia quasi per chiedere una risposta da parte sua, il ragazzo sembrava aver capito e sorrise leggermente prima di ritornare in cucina.
"Che ha da ridere quello lì?" Chiese Ettore non appena Benjamin sparì "c-chi?" Federico sbianco "come chi? Mascolo? Stava ridendo o è una mia impressione?" Chiese "ma dai, papà, cosa ci interessa se ride o meno" intervenne Annette "non lo pago per ridere" "forse ha solo sorriso perché Annette è.. perché Annette non vuole che io mi sposi, giusto Annette?" Federico aveva il cuore a mille "Sisisi sicuramente" lo assecondò la ragazza.
"Vi ho detto che sarebbe stato a vostra completa disposizione, ma non che sarebbe dovuto essere il vostro migliore amico ragazzi. È pur sempre un domestico e voi siete dei signori. Non voglio più vedere alcun tipo di effusioni." Disse, prima di alzarsi e andare verso il suo studio privato "..e Federico, non voglio più per nessuna ragione al mondo che ti dia del 'tu'. È chiaro?" Chiuse la porta, Annette portò le mani alla bocca, Federico sbiancò se possibile ancora di più. Quando aveva sentito Benjamin dargli del tu? E soprattutto, cosa gli stava dicendo?_
Secondo voi Ettore ha capito qualcosa? Cosa avrà sentito?
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Ho anticipato la pubblicazione del capitolo, in caso nei prossimi giorni non dovessi avere tempo per aggiornare.
Tranquille, lo farò appena posso 💕
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1901// fenji.
FanfictionNel 1901 avere un sogno è difficile, quasi impossibile realizzarlo. Nel 1901 i ragazzi si amavano proprio come ai giorni nostri, ma quasi nessuno era così fortunato da poter veramente amare. Nel 1901 non puoi ribellarti alla società, rischi di mett...