Era pieno inverno a Modena, il freddo pungente attraversava le ossa. Benjamin e Federico erano stretti in un abbraccio infinito almeno da una manciata di ore. Come al solito Benjamin si era svegliato presto e nulla fu più bello di ritrovarsi tra le braccia del suo amato, dopo così tanto tempo: "buongiorno ubriacone" sussurrò con le labbra al suo orecchio, Federico, invece, non ne voleva sapere di svegliarsi. "Fede? Dai sveglia" riprovò il moro lasciandogli un bacio tra i capelli, Federico si mosse leggermente "le vuoi un paio di coccole prima che mi vado a preparare o ci rinunci anche stamattina?" Chiese Benjamin, Federico aprì gli occhi e si stiracchiò velocemente, poi sorrise e si intrufolo tra le braccia aperte del maggiordomo, pronte per abbracciarlo. "Non ricordo cosa sia successo, ma se è un sogno non svegliarmi ti prego" borbottò Federico con la voce impastata dal sonno "non è un sogno, eri solamente troppo ubriaco per ricordarti qualcosa" Benjamin rise, picchiettando con le dita sulla schiena di Federico "si spiega il mal di testa allora.. ma perlomeno abbiamo chiarito?" Federico allontanò il volto dall'incavo del collo di Benjamin per guardarlo negli occhi "no, non abbiamo chiarito" rispose rassegnato quest'ultimo "Ben, mi dispiace, mi dispiace che non sai quanto. Sono così mortificato per tutto ciò che ho fatto, sono uno stupido, sono un coglione e per di più anche troppo innamorato di te e.." Benjamin lo aveva guardato fisso negli occhi, si stava immedesimando in lui, riusciva a sentire il suo stesso dolore, sentiva che Federico avrebbe fatto di tutto per farsi perdonare, ma non sarebbe servito, Benjamin lo aveva già perdonato, perciò continuò il discorso del biondo "..e sei anche il mio fidanzato, mio, mio, mio..." una scarica di brividi percorse la schiena di Federico, sorrise, portò le mani sul viso di Benjamin e lo baciò. In quel bacio c'era ogni risposta ad ogni dubbio, c'era ogni certezza cercata, c'era tutta la voglia di aversi, di possedersi, di viversi, di amarsi sempre e di mostrarlo al mondo. Benjamin e Federico avevano bisogno di amarsi, e quel bacio ne fu una dimostrazione per entrambi.
"Ti va se ti porto fuori oggi?" Chiese il biondo "così congeliamo?" Chiese a sua volta il moro "no, scemo. Ho bisogno di viverti liberamente, non ne posso più, almeno un paio di giorni per noi, andiamo ovunque ti pare!" Benjamin rise "io ci sto, trova un motivo e fuggiamo per un po'" rispose per poi ricominciare a baciarlo.Qualcuno bussò alla porta di Benjamin.
Federico si staccò e sgranò gli occhi, Benjamin guardò la sveglia, segnava le 6:50, era ancora presto per qualsiasi cosa: bussarono di nuovo, "chi è?" Chiese sussurrando Federico "non ne ho idea, mettiti sotto al letto" consigliò Benjamin, prima di alzarsi "cosa? Ma non ci entro!" "Infilati e basta.. CHI È?" "Ehm, Benjamin? Sono Ramiro, potresti aprirmi un attimo?" Benjamin controllò che Federico non si vedesse e andò ad aprire la porta "buongiorno signore, mi scuso per le condizioni in cui mi sono fatto trovare ma non mi aspettavo che.." "no, no tranquillo. Volevo fare una corsetta e ho pensato di svegliare Federico, ma non è in camera e il letto è ancora intatto.. eppure ieri sono convinto di averlo lasciato in camera sua, sai dirmi per caso dove posso trovarlo a quest'ora?" Benjamin si ingelosì, pur sapendo Federico sotto al suo letto, pur sapendo che lo amava, pur avendolo per sé, le parole di Ramiro lo innervosirono più del dovuto: "mi dispiace, signore. Sono il maggiordomo, non ho il diritto di sapere dove si trova il signorino e cosa fa durante la notte." "Ah, si scusami! È solo che lui mi ha riferito che siete molto amici, e mi ha parlato di un ripostiglio dicendomi che spesso ci va e che è un posto di cui hai le chiavi, era un po' brillo dunque era confuso.. sai dirmi dove posso trovarlo?" Benjamin stava cominciando a mettere insieme i pezzi del discorso confuso di Federico della sera precedente con ciò che stava confermando Ramiro "non esiste nessun ripostiglio, signore, probabilmente il signorino era solo poco lucido per rispondere con criterio alle sue domande, signore. Forse è solo andato a cavalcare, non posso saperlo io. Ora se permette io dovrei ancora vestirmi, mi scusi." Disse, chiudendo la porta allo spagnolo.
Federico si alzò ancora stordito: "non mi ricordo di avergli parlato di nulla, ti giuro Ben, non so perché.." "Federico, tu ieri mi hai detto che lui voleva le chiavi del ripostiglio prima di addormentarti, avete parlato di qualcosa, che gli hai detto?" Benjamin non era molto tranquillo "no! Non.. non lo so!" Federico era semplicemente esausto, si sedette di nuovo al centro del letto portando le gambe al viso "ti rendi conto che potrebbe scoprirci e combinare un casino? Non sai cosa hai detto?" "non ne ho idea, non mi interessa niente né di lui né del ripostiglio né delle chiavi, io voglio solo te" confessò con gli occhi lucidi e la voce poco ferma, Benjamin si sedette accanto a lui "okay, va bene, non è successo niente di male, no?" Cercò di calmarlo Benjamin stringendogli le mani, Federico annuì "stiamo solo un po' più attenti con lui.. non mi fido, non mi fido per niente" disse, stringendolo in un abbraccio "la proposta di scappare è ancora valida?".Solo a ora di pranzo Federico si decise a scendere, il mal di testa lo aveva accompagnato per tutta la mattinata e non aveva alcuna intenzione di vedere e spiegare qualcosa a Ramiro. Benjamin era andato spesso a vedere come stesse e a riempirlo di baci, e Federico poteva giurare di stare bene ogni volta che i suoi occhi incrociavano quelli del suo maggiordomo, del suo ragazzo.
Non si spiegava come Benjamin lo avesse perdonato così velocemente, forse sentiva la sua mancanza proprio come Federico sentiva la sua, forse aveva solamente cercato di accantonare il tutto, forse non lo aveva realmente perdonato o forse aveva deciso di dargli una seconda possibilità, fatto sta che Benjamin era ritornato lo stesso di prima, e il cuore di Federico aveva ricominciato a fare le maratone dentro la sua gabbia toracica ogni volta che seduto al suo posto nella sala da pranzo, qualcuno da qualche parte lo guardava innamorato.
"Federico, allora mi puoi passare il sale?" Chiese per la seconda volta Ramiro "ah? Si, si scusami" si scusò passandoglielo "dov'eri oggi? Sei sparito per tutto il tempo" Ettore guardò stranito suo figlio "ehm, stavo dormendo, Ramiro, stavo poco bene." Federico cercò di risultare più naturale possibile "strano, in camera tua non c'eri" Ettore corrugò la fronte "era con me! Ha dormito in camera mia, avevo paura e gli ho chiesto di dormire con me." Intervenne Annette, per fortuna anche questa volta si era salvato in calcio d'angolo.
"E da quanto hai paura di dormire da sola?" Chiese Ettore, non molto convinto "non-non lo sai? Da sempre!" Cercò di spiegarsi la ragazza, Federico, sbiancato, lanciò un'occhiata a Benjamin, Ramiro lo aveva notato e si girò a guardarlo "hai detto qualcosa?" Chiese stupidamente "no, signore." "Ah, scusami, ho notato che ti guardava e..." "lo stavo guardando per fatti miei!" Sbottò il biondo "ma quanto vi costa farvi i fatti vostri?" Chiese alzandosi e uscendo, per poi recarsi nel giardino. Ettore fissò Benjamin per qualche secondo "Mascolo, ti ho già detto che non mi piace il vostro rapporto." "Signore non c'è alcun rapporto." rispose convincente il maggiordomo "lo voglio sperare, mio figlio è troppo imbecille, si farebbe abbindolare da chiunque." "Mi permetta, signore: suo figlio ha la testa al suo posto e sa bene con chi ha a che fare, non ha bisogno di qualcuno che gli dica come muovere le pedine nella sua vita." Benjamin concluse e per la prima volta, senza chiedere il permesso si recò da Federico in giardino."Ramiro tienili d'occhio, tutto ciò non mi piace per niente." Sussurrò Ettore all'orecchio del contabile, cercando di non farsi ascoltare da sua moglie e Annette "è quello che sto cercando di fare, Signor Rossi, si fidi."
"Federico" "non voglio rientrare" "neanche io" il maggiordomo si sedette accanto a lui "non sei di servizio a pranzo?" Chiese stranito, Benjamin alzò le spalle "credo di aver fatto una cazzata, probabilmente tuo padre ci starà ancora più addosso adesso" "che hai fatto?" "Non preoccuparti, Fé, l'importante è che tu stia bene" Federico si mise a sedere e abbracciò Benjamin, poggiando la testa sulla sua spalla, nello stesso momento Ramiro uscì dalla casa vedendoli abbracciati "Fede, ah, ragazzi.. ehm, scusate se disturbo" Benjamin si staccò velocemente rimettendosi in piedi, Federico rimase nella stessa posizione e con gli occhi fissi sul ragazzo: non gli interessava che qualcuno potesse vederli in quell'atteggiamento e non aveva alcuna voglia di ascoltare il ragazzo o semplicemente guardarlo, ma nonostante ciò Ramiro si inginocchiò mettendosi alla stessa altezza del biondo "Federico, se hai bisogno di parlare un po' sono qui, siamo amici, puoi confidarti con me." "Certo Ramiro, ti ringrazio, ma sto bene solo con Benjamin."
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1901// fenji.
FanfictionNel 1901 avere un sogno è difficile, quasi impossibile realizzarlo. Nel 1901 i ragazzi si amavano proprio come ai giorni nostri, ma quasi nessuno era così fortunato da poter veramente amare. Nel 1901 non puoi ribellarti alla società, rischi di mett...