Erano circa le 19:00 di sera quando Federico bussò alla porta della casa di Benjamin. Quei giorni faceva davvero tanto freddo per strada, ed era sorpreso dal fatto che non avesse ancora iniziato a nevicare.
Quando Benjamin aprì la porta tirò un sospiro di sollievo nel vederlo: "menomale che sei qui, sono ore che mio padre mi chiede cosa ti piace" disse e Federico sorrise, Benjamin gli diede un breve bacio, prima di portarlo dentro prendendolo per la mano. "Buonasera signor Mascolo!" Salutò "ma buonasera a te giovanotto, spero che il pollo arrosto sia di tuo gradimento, Benjamin ha lavorato per voi per mesi e non mi ha saputo dire cosa ti piace!" Federico portò una mano alla nuca "beh diciamo che il nostro argomento principale non è mai stato il cibo.." lo giustificò, Benjamin tossì e Federico alzò le spalle guardandolo. Giorgio capì l'imbarazzo: "Benjamin porta il tuo.. il tuo.. ragazzo a vedere camera tua.. immagino che abbiate delle cose da dirvi, credo" gli consigliò e abbassò lo sguardo sul fuoco, Benjamin annuì imbarazzato e chiese a Federico di seguirlo.
Appena chiuse la porta, Federico non fece in tempo ad proferir parola che Benjamin gli saltò addosso, letteralmente, naturalmente il biondo lo strinse, gli era mancato tanto e avrebbe solo voluto distendersi sul letto e fare l'amore con lui tutta la notte, ma aveva delle cose importanti da dirgli, quindi fece in modo che ritornasse sul pavimento: "come sapevi che sarei venuto stasera?" Chiese, "in realtà è da stamattina che ti aspetto, ma tu hai evidentemente altro a cui pensare" rispose l'altro un po' seccato, sedendosi sul letto. Federico sospirò e si sedette accanto a lui "hey, mi sarebbe piaciuto tanto venire a svegliarti stamattina, e anche venire oggi pomeriggio ma purtroppo mi sono appena liberato.." gli disse dolcemente, carezzandogli la schiena. Benjamin alzò le sopracciglia: "già, probabilmente la sposa aveva qualche problema e aveva bisogno che tu glielo risolvessi, non è così?" Lo guardò, ancora più seccato. Federico aggrottò la fronte "Ben, devo parlarti, è una cosa abbastanza seria." "Vuoi dirmi che vi siete già sposati? Che vi sposerete domani?" Chiese "no, non è questo" "e allora cosa? Eh?" Federico sospirò "quando tu sei andato via di casa.." "tuo padre mi ha fatto arrestare" Federico bloccò il viso di Benjamin tra le mani "ascoltami. Per favore." Gli disse, Benjamin pensò davvero che si dovesse trattare di qualcosa di molto importante, quindi evitò di interromperlo per tutto il discorso. "In breve: ho saputo che tutto ciò che ci ha lasciato mio nonno è a nome mio, che non c'è niente intestato a mio padre e che quindi avrei potuto vendere ogni centimetro dei miei possedimenti, evitare il matrimonio e partire. Partire con te, per la Francia." Benjamin era stupito, perse un battito e sorrise a Federico non sapendo che altro fare "ho lasciato le cose in pausa essenzialmente per riuscire a capire dove fossi, trovarti ed eventualmente darti questa notizia per farti preparare i bagagli prima possibile, ma sappiamo già come è andata, gli eventi si sono accumulati e sinceramente la mia priorità sei sempre stato tu. Volevo che tu prima di tutto stessi bene e fossi sereno." Benjamin annuì con gli occhi pieni di lacrime, Federico gli stringeva le mani: "questa mattina stavo per venire qui, volevo stare con te ma una telefonata mi ha fermato. Era Cristina, mi ha detto che aveva mentito a suo padre, gli aveva detto che era rimasta incinta di un altro e per questo io mi ero rifiutato di sposarla. Lei si è fatta mandare via, era in viaggio verso un convento. Non so bene cosa sia successo. Sta di fatto che quando sono andato da suo padre a casa sua, sotto suo consiglio, mi sono finto molto arrabbiato per la situazione e sono riuscito a convincerlo di dovermi rifare una vita lontano da qui per non vivere nell'immensa vergogna in cui sua figlia mi aveva lasciato. In poche parole, Ben, l'ho convinto a comprare tutto ciò che era mio." Benjamin deglutì, era incredulo "oggi pomeriggio siamo stati dal notaio. È tutto confermato. Quando la banca gli concederà di prelevare una somma così grossa sarà tutto fatto, e allora andremo via, Ben. Io e te." Sorrise Federico, nella speranza che Benjamin comprendesse i motivi della sua assenza e dei suoi modi di fare abbastanza ambigui. Prima che Ben potesse dire anche solo una parola, Federico gli prese la mano con l'anello e la portò sul suo cuore: "je t'aime. È così che si dice, giusto?"La cena non fu imbarazzante come entrambi avevano pensato. Non ci fu nessun accenno alla loro relazione da parte del padre, che anzi, trattava Federico come un vecchio amico di famiglia. A fine serata Giorgio si alzò per prendere del liquore dalla credenza e Benjamin si avvicinò a Federico con la sedia, passandogli una mano dietro la schiena per poi afferrargli il fianco: "resta qui stanotte" gli sussurrò all'orecchio, Federico lo allontanò leggermente per guardarlo negli occhi: "Ben, sai che mi piacerebbe più di ogni altra cosa, ma devi darmi qualche giorno. Non posso lasciare Cristina in quel convento, devo trovare un modo per farla ritornare qui e devo sistemare tutto e poi.." Benjamin si alzò, evidentemente nervoso: "beh allora ti vado a prendere la giacca. Il cocchiere è qui fuori da qualche minuto." Disse a voce alta, in modo tale da farlo sentire a suo padre "ma come! Già vai via Federico!?" Chiese Giorgio; Federico, che aveva seguito Ben con lo sguardo, dovette poi guardare l'uomo per dargli una risposta: "mi creda, non dipende da me." Benjamin gli tese il cappotto, Federico si alzò e lo indossò, poi tese a sua volta la mano al padre di Benjamin ringraziandolo per la cena, andando poi verso la porta.
Quando fu vicino all'ingresso, Benjamin lo raggiunse uscendo con lui e chiudendo la porta alle sue spalle: "c'era bisogno di una tale scenata?" Chiese infastidito, ma a voce bassa, Federico, Benjamin scosse la testa "vorrei che tu capissi che io sono pronto a lasciare tutto adesso e partire con te in questo preciso istante. E tu invece? No, hai bisogno di mettere in salvo la principessa!" Federico gli prese, ancora una volta il volto tra le mani "lei ci ha aiutati più di quanto tu possa pensare, quante volte dovrò mai ripeterlo? io sono in dovere con lei, tu lo sei. Non posso lasciarla così." Benjamin sospirò, appoggiò le mani sul bacino di Federico, avvicinandolo un po' di più a lui: "promettimi che farai presto" gli sussurrò, con le labbra sulle sue "tra tutti i rincoglioniti sulla faccia della terra dovevo innamorarmi del più geloso?" Rise "te lo prometto." Rispose, e lo baciò.
Qualcosa di freddo si appoggiò sui loro volti, si separarono solo un attimo per guardare il cielo: "nevica" sussurrarono entrambi "tra pochi giorni sarà Natale" continuò Federico "non sei felice che passeremo per la prima volta il giorno di Natale insieme?" Gli chiese, spostandogli i capelli dal volto, Benjamin lo abbracciò "mi piacerebbe.." disse, poi si staccò "che vuoi dire?" Domandò il biondo corrugando la fronte: "non sono tanto sicuro che le cose continueranno ad andare in questo modo."
STAI LEGGENDO
1901// fenji.
FanfictionNel 1901 avere un sogno è difficile, quasi impossibile realizzarlo. Nel 1901 i ragazzi si amavano proprio come ai giorni nostri, ma quasi nessuno era così fortunato da poter veramente amare. Nel 1901 non puoi ribellarti alla società, rischi di mett...