"Probabilmente i suoi sospetti sono fondati, ma Federico proprio non vuole esporsi con me"
"Ramiro, io ti pago per questo, lo hai dimenticato per caso?"
"No, signore, sto provando in tutti i modi.."
"Non ci stai provando abbastanza! Possibile che neanche da ubriaco ti ha parlato di qualcosa?"
"Ha solamente accennato ad una stanza, ma credo che nemmeno esista.. Signor Rossi, io sono sicuro che con un po' di tempo in più riuscirò a capire se veramente suo figlio è un invertito e ha una relazione col maggiordomo o si è solo confuso"
"No che non mi sono confuso, Ramiro! Li ho sentiti con queste stesse orecchie" le indicò "li ho sentiti, quelle risate soffocate, lo schiocco delle labbra sulla pelle.."
"Ma se allora ne è così tanto sicuro perché non.."
"Non posso farlo, avrei dovuto farlo in quello stesso momento ma non potevo o mio figlio avrebbe scoperto che quella notte ero nella camera di una domestica e non nel letto con sua madre, ora lui potrebbe in qualsiasi modo negare, devo coglierli sul fatto, lo capisci o no?"
"Si, signore, la capisco. Le ripeto, mi dia qualche altro giorno e potrà personalmente coglierli sul fatto. Le farò sapere dove si incontrano se lo fanno e quando. Stia tranquillo.""Ben, mi puoi passare la giacca per favore?" Federico stava provando l'abito per la festa organizzata dai Sebastiani del giorno successivo "Uhm, no" Benjamin era seduto sulla poltrona della camera di Federico e lo aveva osservato vestirsi trattenendo il sorriso spontaneo "come no? Dai Ben, ce l'hai accanto" "mi piaci di più senza" Federico sorrise e finì di abbottonare l'ultimo bottone della camicia, si girò verso Benjamin e gli tese la mano "vieni qua" disse, Benjamin afferrò la mano del ragazzo e si ritrovò in piedi davanti a lui, naso a naso, con gli occhi incrociati e le dita strette tra quelle del suo ragazzo "ti spoglierei di nuovo" sussurrò a un centimetro da lui "fallo, spogliami, spogliami adesso" Federico lo stava quasi implorando, Benjamin gli mise le dita tra i capelli tirandogli la testa all'indietro, lasciandosi più spazio per baciargli il collo liscio e caldo, gli occhi di Federico erano chiusi, si stava beando di quella sensazione neanche fosse l'ultima volta, lo avrebbe voluto per sempre ma in quel momento, voleva andare oltre: "B-Ben.. non ti fermare" sussurrò, Benjamin cominciò a sbottonare il primo bottone della camicia lentamente, mentre continuava a baciarlo, Federico era frettoloso e decise di aiutarlo a farsi togliere la camicia, scatenando una breve risata nel più grande "vai con calma" sussurrò il moro sorridendo "no, muoviti." Federico era serio invece, lo voleva, lo desiderava e non voleva assolutamente perdere nemmeno una manciata di secondi. La camicia era ormai andata, così come tutti i pensieri di Federico che, perso nei baci del suo ragazzo, fece dei passi indietro verso il letto trascinando con sé Benjamin, l'unico con almeno il 50% del cervello ancora funzionante in quella stanza. Federico era disteso sul suo letto e Benjamin a cavalcioni su di lui, gli occhi gli luccicavano e le mani frettolose cercavano di aiutarlo nello spogliarsi, pasticciando ancora di più il tutto. Benjamin rise "Federico stai calmo su" "non voglio essere calmo, voglio fare veloce e.." si bloccò quando anche Benjamin rimase senza camicia "e?" Si abbassò cominciando a lasciargli baci bagnati sulle clavicole "vuoi capire o no che... ah, Ben... tu mi farai venire prima del previsto" Benjamin riprese a ridere, e si staccò per un attimo dalle clavicole di Federico per guardarlo negli occhi e dirgli "fai silenzio, c'è qualcuno." "C-cosa?" Benjamin si alzò e si avvicinò lentamente alla porta, Federico regolò il respiro e tese le orecchie, dei passi provenivano dal corridoio "sono le 11 Ben, chi cazzo è?" Chiese sussurrando "fai silenzio!" Benjamin avvicinò l'orecchio alla porta "è quel coglione, sono sicuro che ci sta spiando" sussurrò cercando la camicia per rivestirsi "ma come? Non è possibile Ben, probabilmente te lo stai immaginando" "ah non è possibile? Esci, esci e vedi chi c'è" Benjamin era quasi furioso "in questo stato?" "Federico è camera tua ed è notte, ci sta che sei messo così, fammi il favore di uscire e vedere che vuole" disse, sedendosi sulla poltrona. Federico si alzò dal letto lanciandogli un occhiataccia, come se la colpa fosse stata tutta sua, aprì la porta non aspettandosi nessuno e invece "Ramiro? Che.. che ci fai qui?" Il contabile sembrò sorpreso "Eh..ehm, scusami stavo cercando un motivo per bussarti a quest'ora.. posso entrare?" Chiese facendo un passo in avanti "no! Cioè.. no è tutto un casino qui dentro, non mi va" disse, uscendo e chiudendo la porta alle sue spalle "cosa ti serve?" "Beh in realtà.. niente, volevo solo stare un po' con te.. sai, mi sono trovato bene la volta scorsa e pensavo che.. chissà avremmo potuto rivederci.. come amici intendo" fece una pausa "o forse qualcosa in più, sempre se a te fa piacere." Un tonfo provenne dall'interno, Federico pensò che fosse probabilmente stato Benjamin a lanciare qualcosa da qualche parte "ah, scusami, non pensavo fossi in compagnia di qualcuno" "no, infatti non lo sono, sarà probabilmente il gatto sulla finestra. Comunque sia.. mi farebbe piacere passare del tempo con te ma magari in mattinata, e come amici intendo.. sai ehm, non so come spiegarti ma sono impegnato in una relazione abbastanza seria e.." "si, si lo so bene, stai per sposarti" Federico annuì non proprio convinto "beh allora, io entro che ho sonno, buonanotte" disse e senza aspettare alcuna risposta rientrò.
"Ben ma ti pare che ti metti a fare rumore mentre devo spiegare a qualcuno che non c'è nessuno in camera?" Benjamin era furioso, aveva ascoltato tutto è l'unica cosa che aveva intenzione di fare era spaccare il viso al "so tutto io" della situazione. Avrebbe voluto uscire e urlargli in faccia che Federico era suo, che stavano per fare l'amore e che gli avrebbe marchiato il corpo come segno di appartenenza, oh se lo avrebbe fatto, stava per uscire allo scoperto ma si rese conto che era proprio quello che Ramiro si aspettava e voleva che facesse, quindi stette zitto e, arrabbiato, recuperò i pezzi della lampada che aveva precedentemente lanciato contro il muro. "Ti do una mano?" Chiese Federico qualche istante più tardi "no, lascia stare, ti tagli" rispose Benjamin gettando il tutto, Federico si alzò dal letto e si avvicinò al ragazzo, appena sedutosi sulla poltrona, Federico sapeva che non fosse arrabbiato con lui, sapeva di non aver fatto niente ma si sentiva comunque in colpa per l'umore del ragazzo: "vuoi dormire?" Gli chiese, Benjamin non lo guardò ma scosse la testa, Federico si sedette sulle sue gambe e iniziò a giocherellare con i suoi capelli, Benjamin gli cinse la vita con le braccia e lo strinse a sé, poi lo guardò fisso negli occhi: "non ti far prendere in giro da lui" "Ben, stai tranquillo." "Non posso stare tranquillo, ma lo hai sentito? Stai sicuro che da domani non ti lascio solo neanche più 30 secondi." Federico sorrise e si alzò, trascinando con sé Benjamin "va bene, domani ci pensiamo, per il momento ho intenzione di non lasciarti io" scherzò portandolo verso il letto "preparati che stanotte mi attacco come una ventosa" gli disse, e Benjamin finalmente si lasciò andare.Il mattino seguente, Benjamin si era svegliato presto, anche più del solito, aveva riempito di baci il suo ragazzo ancora nel dormiveglia, si era rivestito col sorriso stampato sulla faccia notando come gli occhi di Federico si chiudessero così velocemente ogni volta che tentava di riaprirli, gli scrisse un biglietto e lo poggiò sul cuscino accanto alla sua testa, gli lasciò un bacio sulla tempia e uscì dalla stanza recandosi in cucina.
Quando Federico si alzò, nulla fu più dolce di quelle parole scritte velocemente su quel biglietto: "sei la creatura più bella dell'universo, ti amo tanto. Buongiorno." Il cuore cominciò a battergli all'impazzata e nemmeno i ricordi negativi della sera precedente avrebbero potuto spegnere il sorriso di Federico quella mattina, sarebbe stata una bella giornata e l'avrebbe passata tutta con il suo fidanzato, che amava da morire.
La prima cosa che fece quella mattina fu correre in cucina, dove sapeva avrebbe trovato Benjamin, ma stranamente il ragazzo non c'era. Si guardò attorno e la porta verso il giardino era semiaperta, "forse è uscito?" pensò, prese un biscotto e si recò fuori. Benjamin era effettivamente lì, impalato davanti al cespo di margherite: "che stai facendo?" Chiese con la bocca piena il biondo, Benjamin quasi si spaventò, poi sorrise davanti alla buffa visione del ragazzo "niente, pensavo di venirti a svegliare con una margherita, ma sei già sveglio" Federico sorrise e si avvicinò alle labbra del ragazzo, lasciandogli un bacio a stampo, Benjamin gli portò le mani al bacino "vorrei ballare con te stasera" sussurrò, alludendo alla festa dei Sebastiani di quella sera stessa "dovresti chiedermelo ufficialmente e potrei chiudere un occhio sul fatto che sto per sposarmi" ironizzò Federico, Benjamin rise e si allontanò di qualche metro per staccare una margherita e porgerla a Federico "balli con me?" Chiese, ma prima che Federico potesse dire qualsiasi cosa, la voce rauca di Ramiro li fece girare verso la cucina: "ragazzi, che fate?".
STAI LEGGENDO
1901// fenji.
FanfictionNel 1901 avere un sogno è difficile, quasi impossibile realizzarlo. Nel 1901 i ragazzi si amavano proprio come ai giorni nostri, ma quasi nessuno era così fortunato da poter veramente amare. Nel 1901 non puoi ribellarti alla società, rischi di mett...