Innanzitutto parto col dire che mi dispiace se ho tardato ad aggiornare, ma come credo vi siate accorte c'è stato un problema con wattpad e la mia storia era stata cancellata.
È riapparsa solo ieri in serata e dunque oggi vi posto il capitolo, spero vi piaccia 💞"Se le mie orecchie funzionano ancora, credo che non servirà l'elemosina, Fè."
Pensò Annette, osservando la scena in silenzio.
Non glielo avrebbe detto, non ora che aveva la conferma che Federico sarebbe andato via lasciando anche lei, se avesse potuto.
Avrebbe fatto di tutto per suo fratello, ma lei? Che fine avrebbe fatto?"Se proprio insiste l'accorcio ancora, a me sembra perfetta, signorino Federico."
"Mh, forse giusto un altro centimetro"Non erano passati molti giorni da quando Federico si era ribellato al padre difendendo Benjamin, da quel momento però le cose non tornarono mai come prima: Benjamin aveva molta più libertà, Ettore non era più così attento ad assegnargli compiti o semplicemente a controllarlo mentre li svolgeva, Ramiro aveva deciso di mollare leggermente la presa, Annette sempre più distante e Federico sempre più a suo agio nel trattare Benjamin come più d'un maggiordomo anche davanti ad altri.
Quel pomeriggio Federico aveva un appuntamento col sarto che gli avrebbe cucito il vestito per le nozze, senza chiedere niente a nessuno trascinò Benjamin con sé per ricevere consigli su come stesse, e anche e soprattutto per passare un pomeriggio in sua compagnia lontano dalla villa in campagna.
Il sarto gli stava facendo provare una giacca nera già cucita precedentemente per capire in modo esatto il modello che preferiva e soprattutto le misure, Federico, in piedi di fronte al grosso specchio, si sentiva a suo agio e scrutava ogni singolo centimetro del suo corpo. Fin da piccolo aveva sempre avuto i migliori sarti, i tessuti più pregati e i modelli più nuovi, non avrebbe sbagliato nulla neanche questa volta, doveva essere perfetto, dopotutto era il suo matrimonio.
Il maggiordomo era seduto sul tavolo da lavoro con le gambe a penzoloni proprio dietro di lui, lo osservava con il sorriso all'angolo della bocca, tenendo lo sguardo fisso su ogni suo movimento: era felice di vederlo muoversi contento di quello che era, ma paradossalmente la tristezza nei suoi occhi era evidente."Allora vado a prendere altri spillini, torno subito" avvertì il sarto, uscendo dalla stanza, Federico guardò Benjamin dal riflesso nello specchio, il suo sguardo era tutt'altro che felice: "Ben?" Lo chiamò girandosi "tutto a posto?" Chiese avvicinandosi e poggiando le mani sulle sue cosce, Benjamin annuì "è solo che mi fa strano immaginarti con l'abito con cui ti sposerai" Federico intrecciò le loro mani e lo guardò dritto negli occhi: "fidati, Ben, nessun abito, nessun matrimonio sarà tanto importante quanto svegliarmi col tuo calore addosso ogni mattina" sussurrò, per poi staccarsi velocemente prima dell'entrata del sarto nel laboratorio.
"Perfetto, allora.. quando devo ripassare a provarlo per intero?" Chiese Federico indossando la sua giacca mentre si incamminava verso l'uscita "non saprei, signorino Rossi, nel caso posso passare a casa sua in questi giorni per avvisarla, se proprio ci tiene a provarlo qua." Rispose cordialmente il sarto "d'accordo allora" annuì Federico, prima di rivolgere lo sguardo a Benjamin "tu vuoi prendere le misure per qualcosa, Ben?" Gli chiese diretto sotto lo sguardo curioso del proprietario della sartoria "n-no, no, credo di avere già un abito da mettere" Federico aggrottò la fronte "dai, è il mio matrimonio, devi essere perfetto almeno quanto me, se non di più" Benjamin si imbarazzò e abbassò lo sguardo "Federico, sul serio, ne ho uno che ho messo solo per una sera, dovresti averlo presente" Federico annuì sorridendo, ripensando all'abito che lui stesso gli aveva fatto confezionare e aveva insistito affinché lo accettasse come regalo "va bene, quando torniamo a casa vediamo come ti sta e decidiamo" rispose con dolcezza, mentre il sarto non riusciva a comprendere il rapporto tra i due e, stranito, cercò di non pensarci.
"Torniamo a casa adesso?" Chiese Benjamin una volta usciti dalla sartoria "Mh, in verità avevo intenzione di passare in una gioielleria.. una bella assortita però, Ben, mi ci accompagni?" Benjamin notava in Federico qualcosa di diverso, non sapeva cosa gli stesse succedendo ma era contento della felicità che dimostrava, stava bene, era sereno e amava da morire vederlo in quel modo "si, però ti avverto, io non ci sono mai entrato, i prezzi sono troppo alti per me" "tranquillo, tanto paga mio padre, fin quando lo posso sfruttare, lo farò alla meglio" scherzò, per poi dirigersi con il suo maggiordomo nella direzione della gioielleria "si e.. e cosa devi prendere?" Domandò il moro, Federico gli sfiorò la mano con le sue dita, rendendosi subito dopo conto di essere in un luogo pubblico e rimettendo la mano in tasca: "un anello, Cristina ne ha uno da fidanzamento.. mentre io no, non è giusto" borbottò con aria infantile, Benjamin annuì, fingendo di non essere interessato, ma forse soltanto per non rimanerci ulteriormente male.
Ben non aveva intenzione di entrare, già vederlo con un probabile abito da sposo gli aveva fatto male, ora anche un anello sarebbe stato il colmo, ma Federico insisteva, lo voleva dentro con lui e non si arrese fino a quando non ebbe anche lui varcato la soglia del negozio: "buonasera" salutò Federico avvicinandosi al bancone, chiedendo poi ciò che cercava.
Benjamin fece un giro all'intero del negozio e trattenne una risata quando si rese conto che nemmeno una delle cose esposte aveva un prezzo inferiore al suo stipendio, Federico nel frattempo era impegnato nella scelta dell'anello tra i tanti che il gioielliere -un uomo basso, sulla cinquantina, lunghi baffi bianchi curati e vestito totalmente di nero- gli aveva mostrato.
"Ben, vieni qui, aiutami a scegliere" richiamò la sua attenzione il biondo e -anche se svogliatamente- il maggiordomo si avvicinò a lui, osservando tutti gli anelli esposti "ehm.. non so." Si limito a dire "Dai, Ben. Scegline uno che ti piace" Chiese sorridendo sotto gli occhi confusi dei gioielliere "sono tutti belli" sussurrò Benjamin "però forse.. forse questo" disse, indicandone uno d'oro con un lapislazzuli al centro "ottima scelta, se posso permettermi, signore." Intervenne l'uomo, Federico annuì e lo provò "Mh, non lo so, puoi provarlo tu?" Domandò a Benjamin "voglio vedere che effetto fa se lo vedono gli altri su di me" Benjamin aggrottò la fronte non riuscendo a capire le sue intenzioni, ma annuì e fece come chiesto, mostrando la mano al ragazzo accanto a lui. Gli occhi di Federico brillarono e cercò di trattenere il sorriso spontaneo mordendosi il labbro inferiore "si, si assolutamente si." Sussurrò più a se stesso che agli altri due "lo prendo."Durante il viaggio di ritorno Benjamin fu silenzioso, molto silenzioso. Guardava fuori dal finestrino, nonostante ormai fuori fosse buio e non si vedesse quasi niente. Federico ci era rimasto male, non immaginava che quel pomeriggio avrebbe preso quella piega, e ne era molto dispiaciuto.
"Ben, amore, guardami un attimo" gli sussurrò prendendogli una mano tra le sue, Benjamin si girò a guardarlo: "che c'è? Mi vuoi chiedere di accompagnarti a scegliere cosa indossare la prima notte di nozze?" Chiese acido, Federico lo comprendeva "hai ragione, scusami Ben, però poi capirai. Credimi." "No, non voglio capire" replicò, rivolgendo di nuovo gli occhi sulla strada, Federico poggiò la testa sulla sua spalla stringendo con le braccia il braccio fermo del moro: "abbracciami, ho freddo" gli sussurrò "anche io ho freddo ma non ti ho chiesto di abbracciarmi." "Beh e invece io lo sto facendo quindi abbracciami, per favore." Federico alzò il tono, il moro lo guardò e si intenerì vedendolo rannicchiato; sospirò, lo sollevò e lo fece sedere sulle sue gambe, lasciando che da solo si sistemasse nella sua posizione preferita "Scusami, non ti volevo aggredire... lo sai che mi innervosisco perché ti amo da morire e ti vorrei solo mio" gli sussurrò all'orecchio il moro, mentre le mani gli scorrevano sulla sua schiena fredda "ti scuso solo se facciamo l'amore" Benjamin sorrise "adesso adesso?".Federico e il suo maggiordomo erano tornati a casa da circa 6 secondi e il primo stava già correndo sulle scale trascinando il secondo con sé.
"Muoviti" gli ripetè per la terza volta da quando il moro era entrato in bagno "Federico, dammi un minuto per fare pipì, e che cazzo!" Benjamin uscì ridendo e Federico lo trascinò in camera sua chiudendo la porta "non ti do più un minuto Benjamin, ti devo vivere tutti i secondi." Affermò mentre già gli sbottonava la camicia, Benjamin lo prese in braccio e lo portò sul letto, dove tra i baci gli sfilò facilmente i vestiti di dosso: "a.. aspetta, Ben, aspetta" Federico si mise a sedere "non ce la faccio così" disse e sotto gli occhi turbati di Benjamin, si alzò per prendere dalla giacca il cofanetto con l'anello comprato quello stesso pomeriggio "avrei voluto dirtelo in un altro momento ma.. non credo che ci sia momento più bello e più giusto di quello mentre i nostri corpi e le nostre menti fanno l'amore" disse, poi aprì il cofanetto ed estrasse l'anello, il cuore del moro batteva all'impazzata "sei bellissimo, Benjamin, e io ti amo tantissimo. Ti giuro che venderei l'anima al diavolo pur di poter sposare te" baciò l'anello sotto gli occhi lucidi del suo amato, poi gli prese la mano e lo infilò al suo dito "non te ne separare mai, Benjamin, non farlo mai."
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1901// fenji.
FanfictionNel 1901 avere un sogno è difficile, quasi impossibile realizzarlo. Nel 1901 i ragazzi si amavano proprio come ai giorni nostri, ma quasi nessuno era così fortunato da poter veramente amare. Nel 1901 non puoi ribellarti alla società, rischi di mett...