Federico lo aveva aspettato tutta la notte, non pensava di aver sbagliato così tanto, non aveva ben capito quanto Benjamin tenesse alle sue cose. Ancor più basito lo lasciava il fatto che dopo tutto quello che gli aveva detto, Benjamin si era preoccupato di chiedersi se lo pensasse davvero, con chi aveva vissuto fino a quel momento?
All'alba, amareggiato, ritornò in camera sua.
"Buongiorno! Che bella giornata oggi, non è così?" Ramiro si sedette di fronte a Federico che era appena sceso a fare colazione "buongiorno Ramiro! Ha dormito bene questa notte?" "Oh si, signor Rossi, veramente bene!" Rispose col sorriso in volto lo spagnolo; "signore, è arrivata questa per lei." Benjamin fece il suo ingresso con una lettera in mano e la passò ad Ettore, che una volta visto il mittente non ci mise molto ad alzarsi e andare nel suo studio. Federico colse la palla al balzo e cercò di catturare lo sguardo di Benjamin impassibile: "Benjamin, ti devo informare di alcuni cambiamenti, raggiungimi un attimo.." fece alzandosi "non posso, sto aspettando una risposta immediata dal signore, il postino è ancora qua fuori." "Okay, raggiungimi dopo allora" "oggi sono veramente impegnato, signorino, se riguarda le stanze può riferire ad una domestica, se non le dispiace." Benjamin non lo aveva guardato nemmeno per un millisecondo, Federico era quasi furioso e ritornò a sedersi. Ettore uscì con una busta consegnandola al maggiordomo che si allontanò, poi l'uomo ritornò a chiudersi nel suo studio privato. Federico si schiarì la voce "Perfetto, allora, te lo dico qua: ho intenzione di portare fuori a cena il signor Ramiro, non preparare per noi" Ramiro lo osservò stranito "solo questo, signore?" Chiese Benjamin già pronto per uscire "si, solo questo."
"Come mai vuoi portarmi in giro?" Ramiro imbarazzato chiese il motivo al ragazzo "in realtà.. devo andare a trovare la mia fidanzata, abbiamo un appuntamento per le fedi oggi.. mi piacerebbe che tu parlassi con suo padre, fidati è un uomo molto interessante e potrebbe farti diventare un contabile ancora più importante!" "Oh, sul serio? Sono lusingato! Non vedo l'ora di conoscerli entrambi allora!"
Ramiro rimase quasi ore intere a parlare col signor Sebastiani mentre Federico continuava ad annuire ad ogni modello scelto da Cristina: "Federico a me piacciono tutte, puoi scegliere almeno per te?" Federico sbuffò "si, certo. Io.." una gli saltò all'occhio, immaginò la mano di Benjamin "questa, questa assolutamente." "Come mai così deciso?" "Non lo so Cristina, la voglio e basta, non posso decidere i miei gusti, mi piace e la voglio. Va bene così?" Federico era acido, Cristina aggrottò la fronte: "se lo dici tu, visto che sei così deciso, puoi scegliere anche per me?" "No!..cioè volevo dire, non so cosa può stare meglio a una ragazza. Io direi.. qualcosa di semplice."Come immaginato i Sebastiani invitarono Federico e Ramiro a restare a cena: Ramiro per tutta la durata del pasto aveva sparlato col signore di casa su qualcosa che riguardava il suo lavoro a Milano con uomini d'affari importanti, Cristina e Federico -inaspettatamente- avevano semplicemente chiacchierato. "E quindi, Federico, mi chiedevo perché sulle orme del tuo amico Ramiro non intraprendessi anche tu la sua stessa carriera, sarebbe perfetto! Non trovi?" "In realtà a me non è mai piaciuto questo mondo, tanto che mio padre non ha mai provato ad inserirmi o a indirizzarmici.. non sono portato!" "Ah, sciocchezze! Un ragazzo intelligente come te può fare tutto, basta che lo vuoi" si intromise Cristina, stava veramente dicendo qualcosa di carino?
Una volta congedatisi, Ramiro insistette affinché facessero un giro a Modena per conoscere qualche locale notturno. Federico non era tanto d'accordo, ma a casa c'era Benjamin, e nonostante morisse dalla voglia di passare del tempo con lui, l'orgoglio prese il sopravvento, e lo portò a dire di sì a Ramiro, più sicuro che mai sul da farsi.
Entrarono in un locale, squallido a vedersi è ancora più squallido erano le risate e i "versi" provenienti dal suo interno. La grossa cappa di fumo e l'odore forte dell'alcol erano evidenti anche solo dalla porta:
"Sei proprio sicuro? Ci sarà qualcosa aperto anche a quest'ora, non dobbiamo per forza stare qui"
"Dai, prendiamo giusto qualcosa da bere, non fare il vecchio" "va bene, ma non esageriamo.""Un altro per il ragazzo qui, per favore!" Ramiro aveva ormai ripetuto quella frase diverse volte da quando erano entrati, Federico ormai non era più lucido "Fede posso chiederti una cosa?" Ne approfittò Ramiro "Sisi" rispose nel pieno della felicità il biondo "Benjamin oggi era arrabbiato? Il maggiordomo dico" Federico ci pensò un momento "si era arrabbiato" disse sorseggiando l'ennesimo bicchiere "e.. come mai?" Chiese ancora "eh beh.. perché........" Federico scoppiò a ridere "non me lo ricordo più" disse, per poi continuare a bere "forse perché non trova la chiave del ripostiglio neanche lui" Ramiro aggrottò la fronte "la chiave? Quale ripostiglio" Federico continuò a ridere "quello pieno di libri! Dai non fare finta di non conoscerlo!" Rise ancora, dandogli una pacca sulla spalla.
I due fecero rientro di sera tardi: Federico era completamente ubriaco mentre Ramiro solo abbastanza brillo.
"Non pensavo che ci si potesse div..div....divertire così tanto anche in un locale squallido" Federico barcollava ridendo "già ahaha, mi raccomando non dire a tuo padre che abbiamo bevuto o mi licenzia hahahaha" "okay, non glielo dirò tranqu...illo" con un gesto della mano Federico congedò il contabile e si chiuse in camera sua.
Inutile dire che non ci rimase più di 15 minuti: ancora vestito ma senza scarpe salì su in soffitta e cominciò a bussare ininterrottamente alla porta del maggiordomo "apriiiii sono io" diceva a bassa voce "Bennn apri per favore" alzò un po' il tono "Ben" ora stava parlando ad alta voce, Benjamin si alzò e gli aprì la porta "si può sapere che vuoi?" "finalmente!" Entrò sorridente il più piccolo "dormiamo?" Chiese mentre già stava sbottonando i primi bottoni della camicia color panna "ma come, dormiamo? Ti sei reso conto del fatto che non abbiamo chiarito niente?" "Uuuuuuuuuuuhm si, che cosa dobbiamo chiarire?" Chiese barcollando "Federico ma stai bene?" "Si.. si..no, non lo so" la testa cominciò a girargli vorticosamente, fece dei passi indietro fino a sedersi sul letto "sono stanco" disse, Benjamin cominciò a capirci qualcosa "sei appena tornato?" Chiese freddo, Federico annuì "e dove sei stato?" Chiese ancora aiutandolo a sistemarsi meglio sul letto, Federico alzò le spalle "mi ha convinto lui, io non volevo bere altro" bastò questo per far arrivare il sangue al cervello a Benjamin "non sei abituato a bere, lo dovresti sapere" "si..si.." rispose "ti ha fatto qualcosa? Ti ha detto qualcosa?" Gli chiese il moro, sedendosi accanto a lui "si, ha detto che vuole le chiavi o si arrabbia" disse ormai nel dormiveglia. Benjamin non trovava un nesso logico "Federico, quali chiavi, sono sue?" "Non lo so.. tu mi ami Ben, vero? Sei il mio fidanzato? Non mi hai lasciato, vero?" Benjamin sorrise mentre gli accarezzava i capelli che gli cadevano sul cuscino, "non ti ho lasciato, anche se sono molto tentato dato che sei andato ad ubriacarti con chissà che cosa, chissà dove e per giunta con uno che proprio non sopporto" "non... non mi hai detto che mi ami, io ti amo, ti amo sempre tanto.." il moro sorrise e "anche io" sussurrò, Federico cercò la sua mano e la stinse, quasi per non farlo scappare via, poi chiuse gli occhi. Benjamin restò a guardarlo mentre si addormentava, gli rimboccò le coperte e gli baciò la fronte, Federico sorrise ingenuo e il cuore di Benjamin si riscaldò, gli mancava da morire, avrebbe voluto urlargli che lo amava, ma il suo orgoglio era più forte e le condizioni in cui era tornato non gli permettevano di parlare con lui seriamente. Pian piano si stese accanto a lui, abbracciandolo da dietro e portando le sue braccia sul suo bacino. L'odore di alcol e fumo dei vestiti di Federico era forte, ma non quanto la voglia di stringersi che li accompagnò tutta la notte, facendoli cadere nel sonno più profondo, finalmente insieme.
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1901// fenji.
FanfictionNel 1901 avere un sogno è difficile, quasi impossibile realizzarlo. Nel 1901 i ragazzi si amavano proprio come ai giorni nostri, ma quasi nessuno era così fortunato da poter veramente amare. Nel 1901 non puoi ribellarti alla società, rischi di mett...