Capitolo 20: Coinvolgere

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Appoggio la schiena alla staccionata di legno e sollevo i gomiti, dando le spalle alla pista di motocross e osservando il paesaggio desertico del Nevada

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Appoggio la schiena alla staccionata di legno e sollevo i gomiti, dando le spalle alla pista di motocross e osservando il paesaggio desertico del Nevada.

La distesa polverosa di colori terrosi, dal marrone all'arancione al rosso, è attraversata da canyon di diverse dimensioni, i quali circondano questa valle e sembrano volerla proteggere. Questo pomeriggio una brezza leggera solleva la terra sterrata e muove i rami secchi dei pochi arbusti circostanti. È quasi il tramonto e i raggi bassi del sole danno vita a meravigliose sfumature luminose, le quali si infiltrano tra le aperture rocciose che scandiscono il susseguirsi degli imponenti gruppi di pietre grezze.

Assottiglio lo sguardo dietro gli occhiali da sole e osservo il via vai degli spettatori che, periodicamente, si riuniscono per assistere alle gare. La gente non è molta e ormai, considerato il numero di anni da cui Mitch corre, conosco quasi tutti, per lo meno di vista. Lui adesso si trova in prossimità del parcheggio, a discutere con gli organizzatori e gli sponsor prima che arrivi il suo turno.

La polvere terrosa alzata dal vento mi si insinua nelle narici; mi sembra di sentirmela ovunque addosso, nonostante il giubbino di jeans mi protegga. Pare scendermi persino in gola, così raccolgo un po' di saliva in bocca e sputo sulla ghiaia che delimita la pista.

"Che classe!" mi prende in giro Sienna, mentre si avvicina tenendo una mano sulla fronte per proteggere gli occhi dal sole accecante. "A furia di stare con Mitch, rischi di assumere le sue stesse cattive maniere invece di insegnargliene tu di migliori." "Ma guarda, basta che il tuo cavaliere ti scorti fino a casa per una sera soltanto, che tu già diventi una principessa schizzinosa!" ribatto ridendo.

Sienna sorride, ma poi sposta lo sguardo oltre le mie spalle e pare assorta in pensieri più seri. "Non lo so, mi pare ancora così strano" commenta "sia i modi così gratuitamente cortesi di Matias sia il fatto che li destini a me" riflette a voce alta.

Non rispondo nulla, perché conosco perfettamente questo stesso tipo di smarrimento e la convinzione di non meritare qualcosa di diverso, di buono, di migliore rispetto a quello a cui siamo abituate.

Per la prima volta mi trovo senza parole, ma Sienna non sembra accorgersene e, tornando a guardarmi negli occhi, esclama: "Però è stato davvero carino! Insomma, inizialmente non credevo neppure avessimo alcun argomento in comune per intavolare una conversazione. Al Club Matias appariva così impacciato, invece dopo si è rivelato spontaneo e abbiamo chiacchierato finché siamo arrivati a casa mia. Istintivamente gli ho domandato se volesse salire nel mio appartamento, ma lui ha rifiutato, senza approfittarne e senza giudicarmi. In seguito, ripensandoci, mi sono persino vergognata per l'idea che devo aver dato di me e per il fatto che un ragazzo per bene come lui abbia visto il posto in cui vivo. Credevo di averlo allontanato ancor prima di conoscerlo davvero, invece il giorno dopo ho trovato fuori dalla porta un girasole con un bigliettino in cui diceva che spera di rivedermi."

Il viso di Sienna è luminoso come non l'ho mai visto prima; appare serena e felice. Non euforica come spesso accade, ma entusiasta nel profondo. Ricambio il suo sorriso e istintivamente l'abbraccio. È bello pensare che qualcuno possa farle conoscere se stessa sotto un aspetto diverso. Quest'ultima considerazione mi impensierisce e non posso fare a meno di rigirarla nei miei confronti.

Per fortuna Sienna mi distrae da riflessioni in cui probabilmente finirei con l'annegare e aggiunge: "Ripensandoci, mi pare impossibile che tra me e Matias possa funzionare anche solo una semplice amicizia. Siamo così diversi! Eppure non riesco a smettere di pensarci: al tono pacato della sua voce, al sorriso accennato; nessuno era stato così gentile con me prima d'ora. In ogni caso, onestamente, con la vita che faccio non so se riuscirò mai a tenermi vicina una persona così" la voce di Sienna si fa sconsolata, ma lei si riprende subito e si rivolge a me: "Matias mi ha detto di essere il socio del Signor Torres e so che lui l'altra sera ti ha cercata di nuovo. Ma che vuole? Si è messo in testa strane idee su di te?" indaga Sienna con espressione preoccupata.

Scuoto la testa e abbasso lo sguardo, sorridendo di fronte alla protezione che io e la mia amica riserviamo sempre l'un l'altra. Sollevo gli occhiali da sole sul capo e non nascondo la mia confusione. "No, Riccardo non è male. Anche se non sempre dimostra la stessa delicatezza di Matias. Devo ammettere che sono stata un po' troppo prevenuta nei suoi confronti, giudicandolo immediatamente come lo spregiudicato uomo d'affari. In ogni caso non ho proprio idea del perché continui a cercarmi" parlo più a me stessa che a Sienna, la quale ammicca allusiva: "Be', intanto però sei già arrivata a chiamarlo per nome." 

Mi rendo conto che la mia mente inizia a fornirmi alcune possibili risposte che tuttavia non sono pronta a considerare. Non voglio lasciarmi coinvolgere troppo da Riccardo e dal suo fascino, perché le possibilità sono due. Se si dovesse rivelare un'opportunista sfruttatore con cattive intenzioni, rischio di mettermi in guai seri, anche se devo ammettere che, in tal caso, i suoi propositi risultano celati davvero bene. Se invece Riccardo dovesse essere anche solo la metà dell'uomo buono che ho intravisto, non posso permettere a me stessa di credere anche solo per un secondo nelle favole, dal momento che la regola del lieto fine di certo non varrebbe per una ballerina di Strip come me.

Scuoto la testa e mi faccio seria. "Già, però non ho intenzione di farmi coinvolgere troppo e resta in allerta anche tu, Sienna. Ricordati quello che ci siamo sempre dette: non c'è nulla di male nello sperare per il meglio, finché si è pronti ad aspettarsi il peggio. Lo hai detto anche tu che le favole non fanno per noi, quindi manteniamo la guardia alta" la ammonisco.

Sienna mi osserva, a metà tra l'allibito e il divertito. "Sì, certo, ma non ti agitare. Insomma, non è niente di che. Matias è un po' più giovane di Riccardo, ma restano entrambi due uomini adulti che, per un motivo e per l'altro, sono finiti al SIN in cerca di ballerine per più di una sera; non so quanto possano essere effettivamente diversi da tutti gli altri clienti. Inoltre mi conosci: a me di amici è sempre piaciuto averne, se sai a cosa mi riferisco, ma di certo non sono il tipo ragazza che qualcuno vorrebbe presentare ai suoi genitori e tu stai con Mitchell, il quale, se avrai problemi, so non esiterà ad intervenire in tuo favore. So che tra di voi non è sempre facile, ma siete tutto l'uno per l'altra" conclude, come se stesse evidenziando l'inevitabile. Ma del resto ha ragione: io, al di fuori di Mitchell, non ho nulla.

Pare che Sienna stia facendo i conti per mantenere un ordine stabile e sicuro in entrambe le nostre vite. La conosco e so che, nonostante si accorga che le nostre situazioni non sono delle migliori, a suo parere finchè le cose non cambiano vuol dire che non peggiorano e dunque è meglio lasciarle come stanno. Forse è per questo che non le ho neppure detto del mio tirocinio da paramedico; per non sconvolgerla e non farla sentire tradita, abbandonata o che so io. In ogni caso però, mi fa male nasconderle qualcosa di importante per me, perché non ci sono abituata.

Decido di risponderle convinta: "Infatti. Anzi, sono felice che Mitch ci sia; sarà quello che sarà, ma almeno lui lo conosco e so di poterci contare" affermo, tendando di persuadere prima di tutto me stessa.

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