Capitolo 54: Fuori luogo

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Ecco, è successo quello che temevo: sono rimasta sola. Mi guardo intorno un po' spaesata, cercando un possibile buffè su cui scaricare il mio stress. Un gruppo di uomini d'affari, tutti in giacca e cravatta, brizzolati e con in mano un bicchiere di aperitivo, sta in piedi vicino al bancone lucido e scuro del bar, collocato a lato della sala. Mi sollevo sulle punte dei piedi e oltre di essi scorgo Matias. Tiro un sospiro di sollievo e gli faccio un cenno con la mano, nel momento in cui il suo sguardo si posa su di me. Mi rivolge un sorriso sorpreso ma felice e si avvicina.

Mi dirigo a mia volta verso di lui, quando alle sue spalle scorgo Sienna che lo segue. Mi blocco e deglutisco vistosamente, sgranando gli occhi. Oh cazzo! Non immaginavo ci fosse anche lei, ma scommetto che, ancor meno, lei si aspettava di incontrarmi qui, come testimonia la sua espressione spiazzata. È davvero bella: indossa un abito bianco dal taglio semplice che le arriva sotto il ginocchio, messo in risalto dalla sua carnagione ambrata. I riccioli castani sono raccolti in cima alla testa e non ha rinunciato a mettere i suoi insperabili orecchini a cerchio dorati.

Si avvicina, squadrandomi sempre più allibita; Matias sembra accorgersene, perché esclama con una risata: "A quanto pare, voi due dovete chiarirvi vicendevolmente e immagino che sia più sicuro per me lasciarvi sole. Vado a recuperare Riccardo, tra poco inizia la presentazione" ci informa, venendo completamente ignorato da entrambe. 

"Che ci fai qui?" esordisco, mordendomi la lingua nel momento in cui realizzo l'assurdità della mia domanda. Sienna infatti non manca di ribattere: "Che ci fai tu qui?" continua a scrutarmi sospettosa, mentre sul mio volto si dipinge un'espressione mortificata. Resasene conto, la mia amica, che sa sempre come prendermi, decide di alleggerire la situazione esclamando: "Guardati, sei uno schianto!" Rilasso le spalle e abbozzo un sorriso: "Anche tu, davvero" le assicuro.

"Matias mi ha convinta a venire. Ho acconsentito perché ho capito che ci teneva molto, ma non te l'ho detto perché temevo mi prendessi in giro immaginandomi circondata da ricchi ed eleganti uomini d'affari" mi spiega Sienna. "E invece, ti ritrovo proprio qui" conclude poi. "Già" mi limito a dire, sentendomi una stupida per la mia totale incapacità di articolare un discorso sensato.

Sienna così decide di andare dritta al punto: "Hai acconsentito a fare quel lavoro per Lou? Quello riguardante il Signor Torres, di cui mi avevi parlato tempo fa?" mi domanda diretta. Finalmente trovo la lucidità per spiegarle: "No. È proprio questo il problema. Sono qui perché l'ho scelto io. Così come ho scelto di continuare a vedere Riccardo nelle ultime settimane, soprattutto da quando Mitch è sparito. Mi dispiace di non averti raccontato nulla, ma non avrei saputo neppure che dire. Insomma, non avevo idea di come spiegare quello che stava succedendo tra me e Riccardo, ma ora credo di stare iniziando a capirlo. Con lui sto bene. È buono, gentile, premuroso, dolce e ha un fascino profondo, in grado di farmi scoprire aspetti di me che non credevo di possedere. Mi piace. Tanto credo" confesso e finalmente avverto un peso sollevarsi dal mio stomaco.

Sienna mi osserva seria e per qualche secondo non replica nulla. Così, sentendomi sulle spine, sposto il peso da un tacco all'altro e scrollo le braccia: "Ti prego, dì qualcosa. Dimmi che finora ho fatto bene a divertirmi illudendomi di vivere una favola, ma che adesso devo tornare alla realtà. Dimmi che il mio posto è un altro e che questa vita e una possibile relazione con Riccardo sono idee del tutto ridicole e assurde. Dimmi di aspettare Mitchell e convincimi a sistemare le cose con lui, perché è ciò che voglio. So di volerlo. E' questo ciò che desidero" farnetico, ma Sienna mi interrompe mettendomi le mani sulle spalle per farmi fare un respiro profondo e calmarmi. "Trilly. Non posso dirti nulla di tutto ciò. Perché ho visto come la relazione con Mitch ti ha consumata negli ultimi tempi. Ho visto anche una determinazione nuova farsi largo in te. Ho visto la tua intenzione di tenere testa a Lou. TI ho vista impegnarti instancabilmente per sistemare le cose, anche i problemi che non sono tuoi. E soprattutto ho colto una felicità nuova animarti e ora finalmente capisco da dove proviene" sentenzia la mia migliore amica, rivolgendomi uno sguardo complice.

Poi abbassa il capo e aggiunge: "Non posso dirti quello che desideri, perché io mi trovo nella tua stessa situazione. E cioè con un abito di scarsa qualità che mi pizzica ovunque" mi ricorda, scherzando per alleggerire la conversazione. "Non dirlo a me" bisbiglio complice. "Pensa che non indosso il reggiseno, perché i miei sono tutti di pizzo nero e, siccome si sarebbe visto attraverso la stoffa bianca del vestito, ora prego solo che nessuno mi fissi i capezzoli. Inoltre ho dovuto infilarmi due fazzolettini sotto le ascelle, perché continuo a sudare a causa della tensione" mi rivela sghignazzando.

Finalmente posso lasciarmi andare in una risata spontanea. Ora sì che mi sento meglio, sapendo di poter condividere il ridicolo disagio di sentirsi fuori luogo insieme alla mia migliore amica. Eppure, nonostante la nostra complicità, non riesco ancora ad immaginarci insieme in un mondo simile.

Dopo un po' mi faccio nuovamente seria e, riprendendo il nostro precedente discorso, obietto: "Per te è diverso: Matias è più giovane di Riccardo, meno severo e più disposto ai compromessi" le faccio notare, ma non ho il tempo di terminare la frase, perché avverto una mano calda appoggiarsi delicata sulla mia schiena. "Vogliamo sederci al nostro tavolo?" propone la voce profonda di Riccardo alle mie spalle. Saluta Sienna, la quale ricambia e mi rivolge uno sguardo rassicurante.

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