Quando Riccardo si volta a guardarmi, la sua espressione è stravolta. Confusa, persa, delusa, ferita, risentita, arrabbiata. Mi porto le mani tra i capelli e, senza preoccuparmi di apparire penosa, perdo il controllo: "Riccardo aspetta, ti prego, lasciami spiegare." Mi affanno e provo a prendergli le mani, ma lui le sfila dalle mie con un gesto secco. Non ha nemmeno la forza di guardarmi in faccia. Lacrime di frustrazione cominciano a inumidirmi gli occhi. "Non è andata così, te lo giuro!" insisto, ma non sembra ascoltarmi; provo a posare una mano sulla sua guancia, ma lui si scansa.
"Lou mi aveva chiesto di fare quello che hai appena saputo, ma io non ho mai acconsentito. È per questo che all'inizio volevo evitarti ad ogni costo. Non potevo permettere che tu venissi ingannato, non lo meritavi!" grido con voce disperata e non mi importa del fatto che alcune sue colleghe, mentre attraversano i corridoi, rallentino il passo e ci fissino interrogative. Imploro che mi creda e non so cosa mi trattenga dal cadere in ginocchio davanti a lui.
Riccardo serra la mascella. "Però alla fine è andata così, alla fine hai ceduto: sei tornata da me più volte, mi hai lasciato avvicinare, mi hai legato a te, sei entrata nella mia vita e ti sei presa tutto di me. Abbiamo fatto l'amore e per me è stata la prima volta! Mi sono innamorato, Trilly, lo capisci?! Dimmi che non sei una stupida ragazzina che ha voluto portare avanti un gioco più grande di lei, assicurami che tutto questo non è vero!" mi sfida. La sua voce è piena di un rancore ferito e sofferente. Tenta di controllarla, ma non ci riesce. "Riccardo, tutto quello che c'è stato tra noi è vero. So che l'hai sentito anche tu. Non ho mai provato nulla di simile. All'inizio ero diffidente per via di tutte le differenze che ci separano, ma tu hai saputo abbattere i miei muri e superare i miei limiti e non c'è stata alcuna finzione da parte mia in tutto questo. Mi servivano i soldi e per questo motivo ho continuato a lavorare al SIN, ma ho supplicato Lou di lasciar perdere le sue intenzioni, di non coinvolgermi e alla fine l'ho ignorato. È stato a lui che ho mentito, non a te!" provo a convincerlo disperatamente, ma Riccardo mi trafigge con uno sguardo che per la prima volta è di giacchio.
"Ecco perché continuavi a insistere nel chiedermi di lasciar perdere le trattative riguardanti il locale" deduce, ma io non lo lascio concludere: "Volevo solo restassi fuori da quegli affari sporchi, in questo modo io non avrei avuto alcuna ragione per ingannarti. Ma la verità è che ne andava della mia incolumità: se le ragazze disobbediscono a Lou possono finire male. Volevo fossimo entrambi al sicuro." Mi rendo conto dell'assurdità delle mie parole, ma tento di aggrapparmi con tutte le forze a Riccardo, come se non gli avessi già fatto abbastanza male. "Al sicuro?! Trilly, cosa c'è di sicuro nel fare quella vita? Circondarsi di uomini che pretendono di sfruttarti e finire per stare al loro gioco! Mi hai sempre detto di sapertela cavare, ma forse la verità è che ne sei solo complice. Quindi va bene: avevi ragione nel dire che mi sbagliavo a volerti salvare e nel sostenere che fossi brava ad accontentarti. Adesso torna pure in quel mondo dove ti senti tanto a tuo agio. Resto convinto del fatto che vali di più, ma forse sei tu che non lo vuoi proprio capire!" Riccardo parla a voce alta, concitata, adirata, e mi sbatte in faccia quella che potrebbe apparire la verità. Io per prima sono stata convinta che lo fosse davvero per molto tempo, ma lui ha rivoluzionato la mia esistenza e la mia visione del mondo, mi ha permesso di realizzarmi per quella che sono davvero.
Provo a dirgli tutto questo, ma ormai è tardi. Provo a mettermi davanti a lui per incontrare i suoi occhi, ma questi fuggono da miei. Riccardo mi scansa e si dirige verso la porta, invitandomi ad andarmene, ma io provo a ribadire: "Riccardo io ti amo. Mi sono innamorata di te nella maniera più autentica possibile, contro ogni mia aspettativa e intenzione. È stato tutto vero, ogni secondo che ho trascorso con te, ciò che ho provato mentre facevamo l'amore. Tu mi hai mostrato il mio valore; ti prego, adesso non portartelo via di nuovo." Ormai sono in lacrime e riesco a malapena a trattenere i singhiozzi.
Non mi arrendo a lasciare l'ufficio, ma Riccardo non si muove, non accenna alcun passo verso di me. La rabbia ha ora lasciato il posto alla dolorosa delusione sul suo viso spento. "Sta a te trovare il tuo vero valore e soprattutto riuscire a conservarlo e accrescerlo. Spero tu ce la faccia davvero, ma non c'è più niente che io possa fare" sentenzia con voce fredda.
Vorrei implorarlo di guardarmi, di permettermi di specchiarmi un'ultima volta nei suoi occhi limpidi, ma ci rinuncio. E' meglio che non mi renda più ridicola di quanto io abbia già fatto e soprattutto che eviti di ferirlo ulteriormente con la mia presenza. Gli passo davanti con la testa bassa e lascio il suo ufficio con la consapevolezza di non essermi mai sentita tanto vuota in vita mia.
Ho sempre tenuto la guardia alta nei confronti di chiunque, temendo che gli altri potessero prendersi il mio corpo, la mia dignità, la mia innocenza, le mie speranze, i miei sogni e desideri. Eppure, vedermi portare via tutto questo non mi ha mai ferita tanto quanto sentire di aver perso il mio cuore. Credevo che l'uomo di cui mi sono innamorata se lo fosse preso, invece sono stata io a buttarlo via ostinandomi a restare incastrata in un mondo corrotto e vizioso, con cui ho rischiato di avvelenare anche lui.
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VITE DI SCARTO
RomanceLa vita di Trilly è dominata dalla legge del dare per ricevere. È quello che ha imparato interagendo con i clienti dal Night Club in cui lavora, alle porte di Las Vegas. E lo accetta. Sa come sopravvivere in quel mondo. Glielo ha insegnato Mitchell...