Went the distance,
now I'm back on my feet.
Just a man and his will to survive
Survivor
<<In che senso? Lui sarà con noi...>>
Goran, evidentemente, non era a conoscenza delle ultime novità. Così Alessia lo aggiornò sulla situazione.
<<Purtroppo no. Ha appena saputo che dovrà restare a riposo per tutta l'estate. Lo opereranno e poi dovrà seguire un fitto programma riabilitativo>>
<<Non credevo fosse così grave>>
<<Si tratta di una frattura da stress, non può fare diversamente se a settembre vuole ricominciare a giocare>> fece una pausa, poi ricominciò. <<Gli ho chiesto se gli andava un po' di compagnia, farà bene a entrambi. Lo conosci, sarà durissima per lui non esserci agli Europei>>
Lo vide annuire e le sembrò sollevato. Sapeva che era in pensiero per lei.
Stare con Aleksandar non sarebbe stato come avere accanto Goran o Betty, ma almeno non sarebbe stata sola. Avrebbe, inoltre, potuto mettersi alla prova: doveva ritrovarsi, tornare ad essere autonoma. Si stava appoggiando troppo all'amico. Cambiare aria per un po' non le avrebbe di certo nuociuto.
Goran aprì la porta all'amico e lo fece accomodare, porgendogli, subito dopo, una birra fredda. Nikola la prese tra le mani, fissandola, ma non bevve.
<<Scusa se sono passato con così poco preavviso, ma devo assolutamente parlarti>> esordì il palleggiatore.
Lui si appoggiò al tavolo e bevve un sorso, in attesa che l'altro proseguisse.
<<Dopo la finale, quando ho visto Alessia in preda a quell'attacco di panico, ho capito una cosa. Aleksandar ha ragione: non posso starle vicino, la farei solo soffrire più del necessario>> spiegò Nikola, la voce ridotta a poco più di un sussurro.
A Goran si strinse il cuore: vedere il giovane così addolorato e non poter fare nulla per lui era terribile. Nikola aveva preso una decisione difficile ed era il primo a soffrirne; ma amava Alessia e si preoccupava per lei.
<<Che vuoi dire?>> domandò, sospettando già la risposta.
L'alzatore incrociò il suo sguardo e, dopo un attimo di silenzio, proseguì:
<<Ho telefonato a Vladi e ho saputo che Milano è alla ricerca di un nuovo palleggiatore per l'anno prossimo. Sarò io quel palleggiatore>>
Lo schiacciatore trattenne il fiato, se lo era aspettato.
<<Ti trasferisci?>> chiese comunque. <<E il contratto? Non è in scadenza>>
<<Ho parlato con la Società, andrò in prestito, almeno per un anno>> lo guardò di nuovo. <<Mi dispiace andarmene e lasciarti qui...>> non terminò la frase.
Goran scosse il capo e posò la birra sul tavolo.
<<Non pensare a me, non è la prima volta che giochiamo in squadre diverse>>
<<Lo so, ma avevamo deciso di prendere parte a questo progetto insieme. Non mi piace lasciare le cose a metà>> concluse Nikola, una nota dura nella voce.
Lo sapeva: il senso di responsabilità era sempre stato molto forte nell'amico; era lo stesso senso di responsabilità che l'aveva spinto a stravolgere tutta la sua vita per il figlio.
<<E Matija?>>
Nikola inspirò, rigirandosi la bottiglia tra le mani.
<<Ho già parlato con Nataša. Si trasferiranno a Milano con me. Non vivremo ancora sotto lo stesso tetto, ma non posso separarmi da lui>>
Goran rimase zitto per alcuni secondi, riflettendo su quanto aveva appreso. Era certo che Nataša fosse contenta di andare a vivere in una città alla moda come Milano, per di più lontana duecento chilometri da Alessia. Sperava di sbagliarsi, per il bene di Nikola, ma temeva che non sarebbe mai stato felice insieme a quella donna.
Riportò l'attenzione sull'alzatore, che era rimasto immobile sul divano, la birra ancora intatta.
<<Devi dirglielo, Nik. Devi essere tu a farlo>>
Lo osservò chinare il capo, rassegnato.
<<Lo so. Ma non so se vorrà vedermi>>
Goran si offrì di fare da intermediario:
<<Lasciami parlare con lei, proverò a convincerla>>
<<Grazie. Di tutto>>
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By your Side
RomanceTERZO VOLUME - Alessia ha perso la persona più importante della sua vita. Riuscirà ad andare avanti e a non lasciarsi abbattere, ritrovando un nuovo equilibrio? E, soprattutto, si aprirà di nuovo all'amore?