I keep thinking she's okay
But it's driving me crazy
It is not safe to be out on the streets
And I worry
She could be lost
The danger is there
There's trouble
Trouble everywhere
Trouble
Trouble everywhere
Robert Cray Band
Aleksandar si risvegliò lentamente, la testa pesante come se non fosse mai andato a dormire. E, in effetti, aveva trascorso la notte insonne, cercando di non pensare alla ragazza distesa accanto a lui, tentando di tenere a bada le sue emozioni e i suoi istinti. Solo poco prima dell'alba aveva ceduto al sonno, esausto.
Preoccupato che la testa potesse esplodergli, si voltò con cautela verso Alessia, ma in un istante si rese conto che l'altra metà del letto era vuota. Con un sospiro, si alzò e si diresse in cucina, pensando di trovarvi l'amica, magari intenta a preparare la colazione.
Rimase interdetto quando, invece, scorse i suoi genitori, i quali stavano litigando con la sua nuova macchinetta del caffè.
<<Buongiorno>> lo salutò il padre non appena si accorse di lui.
L'opposto mugugnò una risposta poco comprensibile, poi setacciò con gli occhi il resto dell'appartamento alla ricerca di Alessia.
<<Se cerchi la tua amica, è uscita poco fa>> gli comunicò Vera.
Aleksandar fu improvvisamente sveglio, il mal di testa e la stanchezza dimenticati.
<<Quando? Dove è andata?>>
Era la prima volta che la giovane usciva da sola, per di più in una città che non conosceva. Se le fosse accaduto qualcosa? Se avesse avuto bisogno di aiuto? Non voleva neanche pensarci.
<<Stai tranquillo, sono certa che tornerà presto>> provò a rassicurarlo sua madre, mentre lo osservava con sguardo attento.
Lui sapeva che non avrebbe potuto sfuggire all'esame della donna, ma in quel momento era preoccupato per Alessia, così accantonò il pensiero e si chiuse in bagno, preparandosi velocemente per uscire. Una volta pronto, incrociò di nuovo sua madre, che lo fermò, pensierosa.
<<Non dovresti continuare a camminare, la gamba potrebbe peggiorare>>
<<Devo andare a cercare Alessia>>
<<MI è sembrata in grado di badare a sé stessa>>
<<Sì, ma...>>
<<Se è uscita da sola forse voleva un po' di tranquillità>>
Aleksandar rifletté su quelle parole: aveva detto ai suoi genitori che Alessia stava attraversando un periodo complicato, e probabilmente sua madre aveva ragione, ma non poteva correre rischi. Come avrebbe fatto se l'amica avesse avuto una crisi mentre era fuori da sola?
Nel frattempo, anche suo padre aveva iniziato a scrutarlo, aspettando l'evolversi della situazione.
Il giovane era indeciso: non sapeva neanche da dove incominciare le ricerche della ragazza, ma se le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato. E Goran lo avrebbe ucciso con le sue mani.
<<Devo andare>> concluse, con uno sguardo dispiaciuto, prima di raggiungere la porta a passi decisi.
Alessia spinse il portoncino e quasi si scontrò con Aleksandar.
<<Scusa, non pensavo che fossi dietro la porta>>
Lui rimase in silenzio per un istante, poi l'abbracciò di slancio. La giovane gli accarezzò la schiena, chiedendosi il motivo di tutto quell'affetto.
<<Alek, così fatico a respirare>> gli disse piano.
Subito, l'opposto si ritrasse, passandosi una mano tra i corti riccioli castani.
<<Scusa>> rispose, distogliendo lo sguardo.
<<E' successo qualcosa?>> indagò lei, mentre i genitori dell'amico li osservavano pochi metri più in là.
<<No, no. E' solo che non sapevo dove fossi e mi sono preoccupato>>
Alessia era certa di avere visto del rossore sulle guance dell'amico, ma non glielo fece notare.
<<Sono solo andata a comprare le brioches per la colazione>> gli spiegò, mostrandogli il sacchetto di carta che aveva in mano.
Poi andò in cucina e offrì i cornetti a Vera e Igor.
Alcuni secondi dopo, anche il giocatore li raggiunse, afferrando una brioche e addentandola con gusto.
<<Hai preparato tutto per domani?>> gli chiese Alessia, riferendosi al ricovero.
Lui annuì con la bocca ancora piena.
<<Nervoso?>>
Aleksandar si strinse nelle spalle e, una volta deglutito, rispose:
<<Non molto, in realtà. Non vedo l'ora di poter tornare a muovermi come prima>> Bevve un bicchiere d'acqua, poi la guardò di nuovo. <<Cosa vuoi fare oggi?>>
La ragazza esitò.
<<Fuori fa davvero caldo, preferirei non uscire. Potremmo rilassarci qui, magari vedere un film>> suggerì.
Lui si inchinò leggermente, un sorrisetto beffardo sul viso.
<<Ai vostri ordini, mia signora>>
Alessia alzò gli occhi al cielo e uscì dalla cucina, percependo Aleksandar che la seguiva.
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By your Side
RomanceTERZO VOLUME - Alessia ha perso la persona più importante della sua vita. Riuscirà ad andare avanti e a non lasciarsi abbattere, ritrovando un nuovo equilibrio? E, soprattutto, si aprirà di nuovo all'amore?