Sessantacinque.

172 12 7
                                    

Last night I was inside of you

Last night while making love to you

I saw the sun, the moon,

The mountains and the rivers

I saw heaven when I made sweet love to you

Az Yet


Era quasi l'alba. La scosse leggermente.

<<Ale, dobbiamo tornare>>

Lei aprì gli occhi e impiegò alcuni secondi per registrare la situazione. Era la stessa reazione che aveva avuto lui poco prima, quando si era svegliato: l'odore dell'erba, i loro corpi ancora nudi intrecciati e avvolti nella coperta...

Riconobbe la consapevolezza sul volto dell'amica e incrociò il suo sguardo. Nessuno dei due parlò. In pochi minuti recuperarono i vestiti e, quando furono pronti, si guardarono di nuovo. Erano troppo intelligenti e tenevano troppo l'uno all'altra per fingere che non fosse accaduto nulla.

<<Dobbiamo parlarne>>

Alessia annuì.

<<Solo, possiamo farlo questa sera? Oggi sarà una lunga giornata>> le chiese.

<<Ok>>

In silenzio, si diressero giù dalla collina, verso la realtà.


La camera ardente venne allestita in una piccola stanza annessa alla chiesa del paese e tutta la giornata passò tra i preparativi del funerale, che si sarebbe tenuto il giorno successivo, e i turni di veglia davanti al corpo di Milos.

Non si videro molto, dato che Alessia aveva passato tutto il tempo con la piccola Maja, cercando di intrattenerla e di sollevarle un pò il morale. E, sebbene odiasse ammetterlo, fu meglio così. In attesa del chiarimento di quella sera, stare separati era la cosa migliore. Avrebbero potuto schiarirsi le idee e mettere ordine nei propri sentimenti.

La sera si ritrovarono tutti intorno al tavolo della cucina. Nessuno di loro aveva particolarmente fame, quindi bevvero solo una tazza di the. Alessia si accorse della grande stanchezza sul volto di Goran e del dolore che traspariva dai visi di Anja e Svetlana. Si offrì di riordinare, prima di dare alle due donne e a Maja la buonanotte. Le tre si ritirarono per riposare, lasciando lei e Goran da soli in salotto.

<<E' tutto pronto per domani?>> domandò.

Lui annuì.

<<Come stai?>>

Se lo era chiesto decine di volte durante quella interminabile giornata.

Goran la guardò, mentre le rispondeva:

<<Sono stanco. Tu sei riuscita a cavartela anche senza di me?>>

<<E' andato tutto bene, stai tranquillo>>

La ragazza gli si avvicinò e lo prese per mano, facendo in modo che la seguisse nella loro stanza. Senza accendere la luce si distesero sul letto, una accanto all'altro, fissando il soffitto.

<<Cosa è successo stanotte?>> chiese lui dopo un pò.

<<Non lo so>> ammise Alessia con un filo di voce. <<Continuavo a chiedermi cosa avessi fatto per farti andare via in quel modo. Sembrava che non mi volessi vicino>>

<<Era tutto il contrario!>> esclamò lo schiacciatore. <<Non riuscivo a starti accanto, a guardarti, senza provare cose che... Che non avrei dovuto provare. Non per te. Per questo me ne sono andato>>

La ragazza si sollevò su un gomito per poterlo guardare nella semioscurità.

<<Quello che abbiamo fatto...>>

<<Mi dispiace>> la interruppe lui fissandola. <<Non avrei dovuto, ti ho usata per dimenticare il dolore, per provare qualcos'altro oltre alla sofferenza. Capirei se fossi arrabbiata con me, se non mi volessi più vedere>>

<<Non sono arrbbiata, solo confusa>> lo rassicurò.

Dopo un secondo, volle sapere:

<<Ha funzionato?>>

Goran le accarezzò una guancia e le sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<<Sì>>

<<Bene>>

<<No, Ale! Non va bene! Non capisci?>> si era girato verso di lei. <<Io ti ho usata... Non avrei dovuto forzarti...>>

Lo bloccò mettendogli un dito sulle labbra.

<<Non mi hai forzato. La verità è che, nonostante non ci avessi mai pensato e non l'avessi mai ritenuto possibile dopo Nikola, in quel momento lo volevo anche io. Ne avevo bisogno tanto quanto te. Da molto tempo non mi sentivo così viva e così desiderata>> concluse, arrossendo. Sperò che il buio nascondesse la sua reazione. <<E sono felice che sia successo con te, piuttosto che con uno qualunque>> aggiunse sottovoce.

Goran l'abbracciò e per un pò rimase in silenzio. Quando parlò, la sua voce era tremendamente seria.

<<Non deve più ripetersi. Sei la mia migliore amica, sei troppo importante per me. Non voglio rischiare di rovinare la nostra amicizia e perderti. Non me lo perdonerei>>

<<Nemmeno io voglio perderti>>

L'amico le posò un bacio tra i capelli e poco dopo si addormentarono, sfiniti.


Aveva appena terminato di prepararsi e stava aspettando che anche Alessia, Anja, Maja e sua madre fossero pronte per andare tutti insieme al funerale. Non sapeva propriochi potesse avere suonato il campanello, poichè tutti gli altri parenti e amici li avrebbero raggiunti in chiesa. Quando aprì la porta, per un istante pensò di avere un'allucinazione.

<<Nik!>> esclamò stupito.

<<Ciao, Goran>> lo abbracciò e gli fece le condoglianze.

//Come ha fatto a...//

I suoi pensieri vennero interrotti dalle donne, che erano appena scese, pronte per uscire.

Quando videro Nikola, sua madre e sua sorella si avvicinarono per salutarlo e anche Maja lo raggiunse. Era molto legato alla sua famiglia e Goran era felice di averlo vicino in quel giorno difficile. Non lo aveva avvisato per non interferire con i suoi allenamenti, ma era contento di averlo lì.

Comprese in quell'istante di chi era il merito e ancora una volta si sentì fortunato ad averla accanto.

La vide ferma alla base delle scale, le nocche bianche per lo sforzo con cui stringeva il corrimano. I suoi occhi erano fissi su Nikola.

Le si avvicinò e le staccò la mano dalla ringhiera, prendendola tra le sue. Fu allora che lei lo guardò.

<<Non avresti dovuto, ma grazie>>

<<Hai bisogno di lui>> rispose semplicemente.

<<Tu stai bene?>>

Lei annuì, ma il giovane sapeva che non era del tutto vero.

Anche se gli attacchi di panico erano scomparsi, parlare del palleggiatore la faceva ancora soffrire. Pensare a ciò che doveva provare in quel momento, vedendolo a pochi passi da lei, e a tutto quello che avrebbe provato per il resto della giornata, lo commosse. Lo aveva fatto solo per lui. La cinse con le braccia e la ringraziò di nuovo.

By your SideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora