Settantotto.

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I know what we have is dead and gone

Too many times I made you cry

And I don't mean to interrupt your life

I just wonder, do I ever cross your mind?

I just wonder

Do you ever

Think of me anymore?

Do you?

Ne - Yo



L'urto inatteso lo scagliò sul divano e sentì immediatamente il sapore del sangue in gola. Vide Nikola ansimare a poca distanza da lui, mentre cercava di riguadagnare il controllo del suo corpo. Subito, Alessia lo raggiunse, tentando di bloccare l'emorragia con un panno pulito.

<<Ma come ti è saltato in mente di prenderlo a pugni?>> chiese a Nikola, agitata.

Nel frattempo la ragazza guardava il suo viso e gli toccava il naso per cercare di capire se si fosse rotto. Fortunatamente sembrava essere tutto a posto, nonostante il sangue e il dolore.

<<Si è approfittato di te>> Goran lo sentì dire.

L'amica lo difese subito.

<<Non è vero! Lo conosci meglio di chiunque altro, come puoi crederlo?>>

<<Non ha negato>>

<<Quello che succede tra noi non è affar tuo. Non più>> si era alzata e si era avvicinata al palleggiatore, interponendosi tra loro. <<Mi dispiace, ma Goran ha ragione. Non avresti dovuto venire qui stasera>>

Lo schiacciatore la vide serrare i pugni e intuì quanto fosse stato difficile per lei pronunciare quelle parole.

Nikola sembrava essersi calmato: il respiro era tornato regolare e la postura era più rilassata.

<<Ti prego, pensa a quello che ti ho detto. Sarò in città fino a dopodomani e aspetterò una tua risposta>> così dicendo, l'amico gli lanciò un'occhiata veloce e se ne andò.

Alessia lo raggiunse di nuovo per controllare come stesse. La sentì mormorare.

<<E' tutta colpa mia, scusa>>

Si accorse che aveva gli occhi lucidi. Fu come ricevere un altro pugno, non voleva più vederla in quello stato. Dato che il naso aveva smesso di sanguinare, riuscì finalmente a parlare.

<<Non è colpa di nessuno. Non è successo niente di grave>>

<<Ma domani devi partire...>>

<<Posso prendere lo stesso l'aereo, sai?>> le sorrise e lei ricambiò. <<Cosa farai con lui? Non se ne andrà senza avere avuto una risposta>> la scrutò mentre lei finiva di ripulirgli il volto.

Alessia sospirò.

<<Io davvero non lo so>>

<<Cosa hai provato quando lo hai visto? E quando ha detto che non riesce a dimenticarti?>> cercò di aiutarla ad analizzare i suoi sentimenti.

Lei meditò sulla risposta.

<<Confusione. Lui sarà sempre parte di me, non potrò mai cancellarlo definitivamente dalla mia vita>>

Goran le prese delicatamente il volto e la costrinse a guardarlo negli occhi.

<<Lo ami ancora?>>

<<La verità? Non lo so. A volte mi sembra ancora di non riuscire a respirare senza di lui, ma altre penso di poter andare avanti con la mia vita anche da sola>>

Lui l'abbracciò e la tenne stretta per svariati minuti. Poi lei si staccò e gli accarezzò i capelli.

<<E' ora che vada>>

<<Ti accompagno>> tentò di alzarsi, ma la giovane lo costrinse a sedersi di nuovo.

<<No, riposati. Prenderò un taxi>>

Gli lasciò un bacio sulla fronte e se ne andò.


Cuneo aveva vinto con bottino pieno la partita in terra pugliese e la squadra sarebbe atterrata verso le otto di sera. Alessia aveva programmato di andare all'aeroporto ad accogliere i ragazzi, ma prima doveva assolutamente chiarire le cose con Nikola: non avrebbe permesso che la sua amicizia con Goran venisse rovinata da incomprensioni o gelosie.


Quando Nikola aprì la porta della sua camera d'albergo e se la ritrovò di fronte ebbe l'impulso di abbracciarla, ma si trattenne. La fece entrare con un sorriso e si accorse che esitava.

<<Sono felice che tu sia venuta. Hai pensato a quello che ti ho detto?>> era nervoso, ma non voleva darlo a vedere.

Lei lo fissò per un tempo che gli sembrò lunghissimo, poi parlò.

<<Sono qui per chiarire la situazione>> disse, prima di prendere un respiro profondo e continuare. <<Prima di tutto, devi parlare con Goran. Siete come fratelli e non dovete litigare per colpa mia>>

Nikola sapeva che aveva ragione, ma non era sicuro di poter sopportare l'idea di loro due insieme. Forse - e solo forse - ci sarebbe riuscito se si fosse trattato di una vera relazione, ma immaginarla tra le braccia dell'amico sapendo che lui non l'amava lo faceva infuriare. Era geloso da morire.

<<Non so se ci riuscirò>> confessò.

<<Devi riuscirci>>

SI avvicinò a lei e parlò con voce bassa.

<<Dimmelo. Dimmi che non provi più nulla per me, che tu e Goran vi siete innamorati, e io mi farò da parte>> la guardò negli occhi e vi lesse incertezza. <<Ma se non è così... Io ti rivoglio con me>>

Alessia non rispose subito, poi finalmente sussurrò:

<<Se non vuoi più sposarti, non farlo. Ma io non so se riuscirò mai a dimenticare tutto e ricominciare. Non so cosa provo per te, adesso. Ho bisogno di tempo per capirlo>>

Lui le sollevò il volto, bellissimo come sempre, e la obbligò a guardarlo.

<<Aspetterò tutto il tempo necessario. Io ti amo ancora>>

Nonostante il desiderio di baciarla lo stesse divorando, quando lei si allontanò la lasciò andare.

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