Settantacinque.

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Because the truth is all there is

You can't hide from the truth

Galt MacDermot



Betty si era alzata per recarsi alla toilette e, sulla via del ritorno, aveva incrociato Manuel che, per una volta, non era seguito a ruota dalla fidanzata. I due fratelli ne approfittarono per parlare un po'.

<<Alessia sembra stare molto meglio ora>> le disse lui.

<<Sì>> confermò Betty. <<E' stato difficile vederla in quello stato e non poter fare nulla per aiutarla. Però adesso sta abbastanza bene da uscire di nuovo con un ragazzo. Sto cercando di convincerla a farmelo conoscere, ma non ne vuole sapere... Continua a dire che non è una storia importante, ma non le credo. Lei non ci andrebbe mai a letto se non ci fosse un qualche sentimento tra di loro>>

<<E tu sei sicura di non sapere chi sia il ragazzo misterioso?>> le chiese perlesso Manuel.

La bionda lo guardò, dubbiosa.

<<Certo che sono sicura! Non vuole presentarmelo!>>

<<Ah, sorellina! Ti facevo più perspicace>> la prese in giro.

<<Che vuoi dire?>>

<<Che non te lo presenterà mai, perchè in realtà lo conosci già>>

Dato che Betty lo fissava senza capire, continuò:

<<Come fai a non accorgertene? A me sembra abbastanza ovvio; basta vedere come si guardano e come si toccano>> così dicendo indicò Alessia e Goran. Poi si voltò verso la sorella, la quale era ammutolita e aveva seguito il suo gesto con gli occhi spalancati.

<<No>> riuscì a dire. <<Ti sbagli. So che il loro rapporto può sembrare strano, ma sono solo molto amici. Goran le è stato accanto nei momenti peggiori, è stato la sua roccia. Ma non c'è niente più di questo tra loro>>

Tuttavia quelle parole non apparivano convincenti neanche a sé stessa. Adesso che il fratello le aveva instillato il dubbio, non riusciva più a liberarsene.

<<Se lo dici tu...>> così dicendo, lui tornò al tavolo dove l'aspettavano la fidanzata e alcuni amici. Sembrava così sicuro di avere ragione...


Arrivò il momento della torta e tutti si raccolsero intorno al festeggiato per celebrare il raggiungimento della sua laurea. Tra applausi e battute, venne distribuito il dolce, accompagnato da un calice di spumante.

Betty non riusciva a togliersi dalla testa il discorso che aveva avuto con Manuel poco prima: possibile che fosse stata così cieca da non accorgersi che l'uomo misterioso era proprio sotto il suo naso? E, soprattutto, come erano arrivati a quel punto? Alessia aveva attraversato un periodo di estrema fragilità dopo la fine della sua storia con Nikola e l'aveva superato grazie all'amicizia di Goran; non ne aveva mai dubitato, tuttavia non poteva fare a meno di chiedersi in cosa si fosse trasformata ora quell'amicizia.

Li osservò mentre ridevano a una battuta che qualcuno dei presenti aveva fatto, e poi mentre si sussurravano qualcosa all'orecchio. Improvvisamente, il discorso del fratello cominciò ad avere senso.

//Cosa diavolo stanno combinando quei due?//


Finita la festa, i quattro amici si radunarono all'ingresso del locale per salutarsi prima di tornare a casa.

Goran riaccompagnò Alessia al suo appartamento. Come per un tacito accordo, la seguì fin sul pianerottolo e poi all'interno. Una volta chiuso il portoncino, senza dirsi una parole si baciarono con passione. Più cercavano di comportarsi come semplici amici in pubblico, più sentivano il bisogno di avere un contatto fisico in privato; era rassicurante.

Ormai erano talmente abituati ai loro incontri segreti che non si interrogavano neanche più sul motivo che li spingeva a comportarsi così.

Goran la sollevò tra le braccia e si diresse verso la camera; dopo averla adagiata sul letto, si dedicò a dimostrarle quanto avesse bisogno di lei.


Era ancora presto, ma Betty si trovava già sotto casa di Alessia. Non aveva dormito molto quella notte, tormentata dai pensieri della sera precedente: era preoccupata per l'amica. E anche per Goran.

Trovò il portone aperto, così raggiunse direttamente il pianerottolo e suonò il campanello, sicura che una persona mattiniera come Alessia fosse già al lavoro su qualche articolo o impegnata in qualche attività.

Rimase stupita dal fatto che, invece, l'amica impiegasse più del previsto per aprirle la porta. Fu ancora più sorpresa di trovarsela davanti coperta solo da una lunga t-shirt e con i capelli sciolti ancora arruffati.

<<Ciao>> la giornalista la salutò, perplessa.

<<Buongiorno. Credevo che fossi già sveglia>>

Lei si passò una mano tra i capelli e distolse lo sguardo.

<<Ho dormito poco stanotte>>

Betty entrò e si tolse la giacca, senza aspettare di essere invitata. Voleva parlare con l'amica di quello che le aveva detto Manuel.

<<Senti...>> cominciò, ma si interruppe subito a causa di un rumore improvviso proveniente dalla camera da letto. <<Che cosa è stato?>> chiese sospettosa.

<<Non lo so>> rispose Alessia con noncuranza, ma ormai la bionda si stava già dirigendo verso la porta della stanza.


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