Quarantasei.

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Every step I take is new

I found courage to go on

Though is rough sometime

I still have to be strong

Damita Haddon


<<Adesso devo proprio andare>> mormorò Alessia ricambiando l'abbraccio di Aleksandar e girandosi poi brevemente verso il convoglio fermo a pochi passi da lei. L'attendeva un'altra epopea per ritornare a Cuneo, ma, in un certo senso, sentiva che era giunto il momento di lasciarsi alle spalle quell'estate.

<<Mi mancherai>> rispose l'amico. <<Ormai mi ero abituato ad averti in giro per casa>> le strizzò l'occhiolino. <<Grazie per avermi fatto compagnia in questi mesi>>

Alessia scosse il capo.

<<Sappiamo entrambi che sono io a dover ringraziare te. Mi raccomando, continua con la fisioterapia. Voglio vederti in forma per il campionato>>

L'altro annuì e lei sollevò il bagaglio, pronta a salire sul vagone. All'ultimo, si alzò in punta di piedi e gli lasciò un bacio sulla guancia, poi scomparve nella carrozza, appena prima che si chiudessero le porte.


<<Mamma mia, Betty!Ma quanto pesa questa valigia?>> domandò Alessia senza fiato.

<<Come sei esagerata! Ho solo comprato qualche souvenir...>>

<<Ma se ci hai riempito un intero bagaglio!>> protestò ancora la giornalista, sistemando finalmente il grande trolley nella camera della bionda. Si massaggiò i polsi e si sedette sul letto dell'amica, sbuffando.

<<Cosa c'è?>> le domandò Betty.

Alessia la tranquillizzò con uno sguardo.

<<Nulla, sono solo stanca. Ieri il viaggio in treno mi ha distrutta. Però sono felice che tu sia tornata>> le sorrise.

<<Anche io. Mi sei mancata. E ammetto di essermi preoccupata per te, anche se sapevo che eri in buone mani>> l'amica le si era seduta accanto e la fissava con un'aria strana.

<<Smettila di guardarmi così e dimmi quello che ti passa per la testa>> la spronò lei.

<<Mi chiedevo se fosse successo qualcosa di particolare mentre eri a Perugia...>>

<<Cosa intendi per "particolare"?>> volle sapere Alessia, temendo già di conoscere la risposta.

<<Aleksandar... Voglio dire... E' tutto a posto tra voi due?>> balbettò Betty.

La giornalista si stava divertendo a vedere l'amica in difficoltà: solitamente la bionda non aveva peli sulla lingua e non sapeva minimamente essere diplomatica e riservata, ma in quel momento si stava sforzando di essere rispettosa della sua privacy. Decise di stuzzicarla ancora un pò. Trattenendo un sorriso, chiese con aria innocente:

<<Certo, perchè non dovrebbe?>>

<<Beh, sai, siete stati insieme per molto tempo, solo voi due, ed entrambi state attraversando un periodo difficile... Insomma, mi chiedevo...>>

<<TI chiedevi...?>>

Betty sbuffò.

<<Al diavolo! Sto morendo di curiosità. Aleksandar si è dichiarato?>>

Alessia scoppiò a ridere, come le capitava raramente ormai.

<<Betty, sei impazzita?>>

<<Non mi dirai che per tutte queste settimane si è comportato solo da amico?>> la ragazza era sconcertata. <<Solo un cieco non avrebbe capito che è innamorato di te. Non te l'ho mai detto perchè avevi occhi solo per Nikola e sarebbe stato inutile, ma ora... davvero non ha detto o fatto nulla?>>

Lei smise di ridere, mantenendo comunque un sorriso dolce sul viso.

<<Non si è dichiarato. Almeno, non finché non gliel'ho chiesto direttamente. Non so come abbia potuto non accorgermene prima, ma, credimi, non me lo aspettavo proprio>>

<<E cosa vi siete detti?>>

Guardò l'amica, che la stava osservando con sguardo sognante. Non c'era niente da fare: Betty restava sempre un'inguaribile romantica.

<<Mi ha confessato i suoi sentimenti, ma mi ha anche detto di essere consapevole di non avere speranze. Gli ho risposto che gli auguro di trovare una brava ragazza con cui essere felice e che lo ami come merita, perchè io non posso farlo>> concluse Alessia abbassando gli occhi sulle sue scarpe da ginnastica.

<<Ne sei certa? Voglio dire: a volte l'amore può nascere dall'amicizia. Forse, tra un pò di tempo...>>

Lei scosse la testa, decisa.

<<No, Betty. Non questa volta. Gli voglio bene, mi ha aiutata tanto ed è stato un buon amico, ma per me è solo questo: un amico>>

Ci fu un breve silenzio, poi l'altra parlò di nuovo.

<<Speri ancora che Nikola cambi idea?>> domandò piano.

Alessia continuò a fissarsi le scarpe.

<<Non ci ho mai sperato, in realtà>> la voce le uscì più flebile di quanto avesse voluto. <<Conoscendolo, so che non ha preso questa decisione alla leggera. E so che non tornerà sui suoi passi. Per quanto mi ami, la sua priorità è suo figlio>>

Betty le posò una mano sulla spalla.

<<Che cosa pensi di fare, ora?>>

La giornalista alzò finalmente il capo e guardò la giovane.

<<Devo andare avanti. O almeno, devo provarci. So che non sarà affatto semplice, ma è l'unica cosa che posso fare>>

<<Io, Juan e Goran ti aiuteremo!>>

Le sorrise.

<<Lo so, grazie>>

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