Hoseok's pov
I pochi metri che mi dividevano da quello che volevo e quello che dovevo fare, stavano per farmi impazzire.
Il freddo pungente mi aiutava a non cedere alla stanchezza, benchè avessi passato metà della giornata a controllare l'area e assicurandomi che gli spartani rispettassero il protocollo. Scelsi un punto strategico per il mio nascondiglio. Le guardie di Kim non potevano vedermi, non ne erano in grado.
Troppo impegnate a pensare al loro sovrano per accorgersi di un piccolo insetto come me.
Strinsi nella mano la faretra la quale tenevo attaccata alla schiena con la fascia, contando poi le frecce e attestando che ce ne fossero abbastanza in caso di attacco. Perdendo tempo, il buio scese sulla Terra, minacciando di prendere il sopravvento insieme a quelle nuvole che non davano proprio l'aria di promesse amichevoli.
Quanto avrei voluto raggiungere la mia musa per rassicurarle sulle sue condizioni, che se avesse avuto paura, le sarei rimasto vicino. Non c'era niente che volessi di più al momento. Dovevo resistere al desiderio di raggiungerla e stringerla tra le mie braccia.
Per quanto quella mia stessa proposta mi appariva allettante, non potevo. Namjoon era stato molto persuasivo, mi aveva detto implicitamente di non farmi confondere dai sentimenti. Se da una parte ero in disaccordo, una parte di me si dava appoggio grazie al pensiero di Daphne.
Controllai il perimetro, concentrandomi, nonostante il tempo non fosse molto d'aiuto. E presto una pioggia insistente mi costrinse a cercare riparo.
Sospirai, abbassando di poco l'arco e poi delle voci bloccarono la mia respirazione. La parte meno razionale di me avrebbe girato lo sguardo verso la direzione interessata, cercando di capire di più. Ma proprio perché potevo rimetterci la pelle, decisi di agire con calma. Ero astuto quanto bastava.
Appoggiata una mano in basso, sporsi di poco il capo, giusto il poco spazio per assistere alla scena che presto venne animata da due voci a dir poco basse. Dalla mia posizione però, potevo scorgere abbastanza. Dal tono usato dai due uomini, si direbbe che si trattasse di un incontro clandestino. Presi ad osservare il primo, chiaramente uno spartano, il mantello rosso, inconfondibile. Per il secondo invece, ci mi più tempo. Qualcosa nelle sue gesta, mi suggerivano di averlo già visto prima.
Stavo per rinunciare a capire la sua identità, fin quando un lampo cieco squartò l'aria. Solo allora tutto i pezzi vennero alla luce.
Non era uno qualunque: era Seokjin.
"Che mi venga un colpo."pensai, e preso dallo shock, le suole produssero un rumore secco, attirando proprio l'udito di Seokjin.
Infatti, voltò il capo verso la mia direzione. Ma per grazia divina, ero stato più veloce. Piegai le ginocchia in avanti, facendo appiattire la schiena al muro di pietra.
Se fossi stato meno agile, potevo dire addio ai miei ideali. L'avevo scampata, per ora.
Quando mi fui assicurato che non fossero più distratti, tornai a guardare. Dovevo capire cosa stava succedendo. Fare chiarezza era la mia prossima missione.
Alla pioggia non poteva importare di meno, lei aveva solo un compito, e ciò portare inquietudine all'animo degli uomini. Quella sensazione viscida di sconforto che ora stavo provando su me stesso. Senza scampo e senza possibilità di porvi rimedio.
Mi sentivo così impotente. A cosa stai puntando? Il soldato venuto dal fronte, lo fissò con astio, probabilmente non capendo cosa stesse passando nella mente dell'altro. Sono forse i sensi di colpa a procurarti tutto ciò, Seokjin?
«Nulla.»questa fu la risposta che diede, rendendosi conto di essersi perso a fissare il vuoto. Dopotutto, aveva cose più importanti a cui pensare.
L'uomo corpulento, senza altri giri di parole, alzò la mano rugosa verso quella di Seokjin, in chiaro segno sbrigativo.
«Hai quello che ci serve?»
«L'ho trovato.»annuì, confermando la sua fedeltà, porgendogli un libro di taglia media, rilegato in pelle. Un libro che avevo visto fin troppe volte stretto tra le mani di Jungkook. Questa non ci voleva.
Il soldato lo prese di slancio, non badando al resto dei dettagli.«Cos'è?»domandò, incuriosito
«É il fascicolo con le posizioni strategiche che l'esercito usufruisce in battaglia. C'è tutto quello che serve a Taehyung»dopo aver nascosto il prezioso attrezzo, riservò a Seokjin un'occhiata severa.«è tutto chiaro?»ripeté quest'ultimo.
Sgranai gli occhi, accecato da un sentimento di ribellione imperterrito, ma nonostante questo, cercai di controllarmi.
Seokjin si credeva tanto furbo, peccato che la tua copertura sia appena caduta in frantumi.
Conta i tuoi ultimi giorni, traditore.
Noi non dimentichiamo.
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JUST ONE NIGHT ― jikook
FanfictionGrecia, 433 a.C. In quel tempo ogni forma d'arte stava incontrando la propria evoluzione, senza nessun tipo di freno. E gli uomini non potevano niente contro il volere imposto dal fato. Ciò che doveva compiersi era già stato scritto. In origine, fu...