39.

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Hoseok's pov

Il fruscio delle foglie prese vita, tornando a ristabilire l'ordine. Il silenzio oltre la siepe, l'oscurità prevalse. Avevo chiuso gli occhi solo per un breve riposo, non potevo concedermi altro. Non adesso che la guerra era più vicina di quanto pensassimo.

Avevo esplicitato al consiglio cosa fosse successo al fatidico incontro tra Jungkook e Kim, omettendo dal principio il coinvolgimento di Jimin.

Lui non centrava nulla con tutto questo.

Pensai che anche senza la sua interferenza, Kim avrebbe trovato un qualsiasi motivo per annientarci.

Non vedeva l'ora di farlo.

Il mio tono grave li aveva già convinti, alcuni di loro se lo aspettavano.

Dopo aver consegnato il pasto a Jimin, non avevo perso tempo. Non pensai alle conseguenze, all'etica.

Daphne mi stava aspettando.

Appena scostata la porta, si era fiondata sulle mie labbra, bisognosa del mio tocco e del mio calore. Mi era mancata tanto, benché l'avessi vista durante la giornata passare di sfuggita per la villa, mentre io mi occupavo di affilare le frecce.

Spostai dietro le sue spalle i lunghi capelli biondo cenere. Vederla così sorridente, e sapere di essere io il motivo di quel gesto, riuscii a farmi inebriare. Forse capitò per caso, o magari era tutto nella mia testa.

Ma successe.

«Vederti mi toglie un peso dal cuore.»mi aveva detto, nascondendoci poi nel nostro nido d'amore.

Inspirai a bocca chiusa, mentre la sua mano curata, mi sfiorò il petto nudo, facendomi girare verso di lei. Le coperte non mi aiutavano a dovere, il suo corpo steso accanto al mio, avrebbe fatto il resto.

Una volta aver sollevato un braccio e appoggiata la testa sul palmo della mano, l'ammirai dall'alto.«Sei bellissima.»

«Tu lo sei.»

Nascose il viso contro il mio petto, imbarazzata dal complimento. Con quell'atteggiamento bambinesco, avrebbe portato al limite la mia voglia di riempirla di baci. Mi stavo innamorando lentamente, come accadeva ai bambini che ascoltano un racconto avvincente, dove l'eroe salvava la sua amata dal cattivo e da ogni male.

Posso essere il tuo eroe?

La vidi arrossire. Non pensavo che quelle parole, decisamente troppo scontate per lei, potessero procurarle un tale irrequietezza. Se me l'avrebbe permesso, glielo avrei ripetuto all'infinito, fin quando non mi avrebbe chiesto di smetterla.

«Ho parlato con Jungkook, stamattina.»disse tutto d'un tratto, cambiando argomento.

«Sì?»

«Mi ha parlato di Jimin.»

«Quel ragazzo fa al caso suo.»dissi, e poi le concessi di essere più esplicita.

«Non so spiegartelo, ma non l'avevo mai visto così preso da una persona»intrecciò le dita delle mani alle mie, e insieme creammo dei cerchi invisibili nell'aria.«la sua voce era più fluida, mi ha raccontato così tante cose di lui che a un certo punto non sapeva più cosa dire.»

Risi alla sua tenerezza, il blu della notte fu dalla nostra parte. E magari qualche stella sarebbe caduta su questo mondo deturpato dall'odio.

Magari potevamo ancora rimediare.

«Ci ha perso la testa, e infondo lo capisco.»aggiunsi, piegando le sopracciglia all'insù, indicandola.

Daphne fece finta di niente, ma sapevo a cosa mi stavo riferendo.«Dopo tutto quello che ha passato, se lo merita. Ed io sono felice per lui.»parlò con tutta la sincerità di cui potesse disporre.

Anche uno stupido se ne sarebbe accorto.

«Finirà presto.»ripresi in mano il discorso, e ripensai a quante cose fossero cambiate da allora.

Se Jimin era l'unico di cui Jungkook poteva fidarsi ciecamente, allora l'avremo protetto a tutti i costi.

«Spero che vada tutto bene.»

«Andrà tutto bene»le presi la mano, posandole un bacio sul palmo e poi avvicinai il busto al suo, rubandole un bacio sulle labbra rosee.«tornerò da te, lo prometto.»

«Le bambine faranno di tutto per non farti partire.»si sforzò di fare un sorriso spensierato, ma fallì sul nascere.

«Non capisco cosa vedano in me.»

Sospirai, rivolto alla finestra dietro di lei. Mossi la testa con degli scatti veloce, facendo in modo che i capelli non finissero sulla fronte, e di conseguenza sugli occhi.

«Ti adorano.»continuò, attirando di nuovo la mia attenzione.

«Ne sei sicura?»

«Più che sicura»ripeté lei, convinta di quello che mi stesse dicendo.«e ora baciami ancora.»

JUST ONE NIGHT ― jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora