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Erano passate alcune settimane da quel terribile episodio e le solite faide fra i vari gruppi erano sempre all'ordine del giorno, non era cambiato nulla in quelle settimane..tutto una grande monotonia generale. Qualcosa però è cambiato: quel giorno nevicava, nevicava tantissimo e la città di Gotham si stava preparando per questo mese di dicembre più precisamente Natale di cui, nessuno mai riusciva ad interpretare il vero significato di quel giorno così bello; fra i fiocchi di neve cadenti dal cielo, una piccola figura nera zoppicante si dirigeva verso il suo luogo di lavoro, coperto da un grosso ombrello nero.
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Oswald entrò sorridente nella GCPD come se fosse il suo primo giorno di lavoro e si diresse in tutta fretta nel suo laboratorio dove lo attendeva il suo solito lavoro di cui ne andava talmente fiero. Appoggiò l'ombrello ancora bagnato dai fiocchi di neve in un angolo della stanza e indossò il suo solito camice bianco ma qualcosa attirò la sua attenzione: il corpo del ragazzo di cui si era occupato qualche settimana fa, era disteso in un modo talmente trasandato che sarebbe caduto da un momento all'altro, e il suo corpo era diventato completamente verde.
Si chiese il perché non fosse sulla barella su cui doveva stare, fin quando una voce femminile lo richiamava da dietro:

-Ciao-

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Qualcuno, nel salone di casa sua, ammirava la neve cadere fuori dalle sue enormi finestre pulite al lucido mentre il calore del camino lo avvolgeva come in un morbido abbraccio, seduto sulla sua enorme e soffice poltrona rossa: quella persona era Edward Nygma.
La visione della neve candida, venne bloccata dalla figura nera e imponente di Zsas, di cui Ed non ne aveva sentito l'arrivo.

-Cosa c'è ancora, Victor?- sbuffò quelle parole mentre si metteva il più comodo possibile, non gli importava se appariva cafone od educato perché secondo lui, in qualsiasi momento o luogo era sempre bellissimo.

-Nulla, signore..mi chiedevo solo se anche quest'anno, avrebbe fatto un  regalino per i nostri nemici-

-Uf..era solo un'idea per un bellissimo colpo di scena..e comunque io odio il Natale.-

-Allora perché ha chiesto di decorare la villa con decorazioni natalizie e con tanto di albero?-

-.. sinceramente non saprei.-

Zsas lo guardava stranito per quella risposta, ma non si stupì tanto perché sapeva perfettamente che Nygma non era una persona molto messa bene nella testa: -È per caso un regalo per noi..?-

-Sai che non sono un tipo da regali..lo avrò fatto per pura noia. Aah chissene frega, torna al tuo lavoro invece di perdere tempo con chiacchiere inutili.-

Victor non aggiunse un'altra parola e si limitò ad abbandonare la stanza facendo tornare tutto come era prima

-So che accetterai ahah..accetterai senza rifiutare, me lo sento- Edward sogghignò quelle parole mentre le fiamme gli illuminavano una parte del viso marmoreo.

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Oswald si voltò di scatto, quasi spaventato dalla voce non familiare: gli si presentò davanti una donna alta e slanciata, dai capelli rossastri e un lungo vestito verde smeraldo.

-Tranquillo, non ti voglio fare del male- la donna si avvicinò pericolosamente all'uomo che indietreggiò istintivamente -Sono onorata che tu mi tema, ma dobbiamo parlare-

-C-cosa vorrebbe Ivy Pepper da me?-

-Senti, io ho da fare e devo portare delle informazioni a qualcuno al più presto possibile...un certo Edward Nygma, che penso vi siete già conosciuti, mi ha dato l'incarico di convincerti a diventare suo amico e quindi lavorare con lui.-

-Cosa? E perché a me? Ha già te e altri uomini con sé, perché proprio io?-

-Senti, non so cosa ci sia nella mente di quel fanatico di enigmi.. quindi accetti o meno?-

-..di pure al signor Nygma che si debba cercare un nuovo amico perché io non sono intenzionato a diventarlo. E digli pure che non mi deve più cercare e nemmeno pensare perché potrei arrabbiarmi.-

-wo wo wo calmo, Pengy, sei libero di non accettare ma Nygma dice che se non accetterai con le buone, accetterai con le cattive-

-Sono proprio terrorizzato...e, mi hai chiamato Pengy?!-

-Scusa ma sembri un pinguino..e pure zoppo.-

-Ah grazie mille. Se non c'è altro da dirmi, puoi andare e buona giornata ad entrambi-

-Posso avere un caffè? Nero e con due zollette di zucchero, grazie-

-Non siamo al bar! E non- okay, te lo porto ma tu aspetta qui.- Oswald zoppicò fuori dal laboratorio e accorse a cercare Jim che si trovava a prendere un caffè in completa solitudine: -Jim! Jim!-

Gordon si voltò di scatto, quasi stupito dall'arrivo di Oswald che era al quanto preoccupato.
-Oswald? Che succede?-

-C-c'è Ivy Pepper nel laboratorio, mi ha chiesto un caffè ed io sono venuto qui a cercarti!-

-Cosa? Sicuro di sentirti bene?-

-Per l'amor del cielo, Jim! Io sto benissimo! Se non ci credi, vieni a vederlo tu!- Oswald cominciò a strattonare con sé Jim, cercando di portarlo nel laboratorio

-Ho molto da fare, Oswald, perfavore!-

Oswald non lo ascoltò e lo fece entrare nella stanza con lui, ma si stupì nel vedere che la donna non c'era più:

-Ma..io..-

-Te lo sarai sicuramente immaginato..sicuro di non avere la febbre?- il detective si liberò dalla presa del collega, lasciandolo solo nella stanza fra i suoi pensieri.

-Eppure era qui..- sussurrò fra sé e sé l'uomo mentre ripensava alle parole dette da Ivy che gli fecero timore al solo pensiero.

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Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora